Roland SH-2 Plug-Out

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software

La replica delle macchine storiche Roland, pronta per essere installata (e non solo) nel nuovo System-1 conferma quanto affermato per il lancio della AIRA Series; molto probabilmente, nel futuro di Roland vedremo sempre più spesso sbilanciamenti verso il software e pochi – funzionali – apparecchi hardware mirati e/o riconfigurabili. A tutto vantaggio dell’utente.

Di Enrico Cosimi

sh-2a

La seconda puntata della saga Plug-Out parla dello storico SH-2, realizzato nel 1979 con doppio oscillatore più sub, struttura semplificata-ma-non-tanto, timbrica caratteristica Roland analog e un rapporto complessità/prestazioni di tutto rispetto. Il nuovo SH-2 Plug-Out è disponibile tanto nella versione da installare all’interno del System-1 quanto come “semplice” plug-in da caricare nelle più diffuse DAW commerciali.

Grazie alla meticolosa rimodellazione in tecnologia ACB (Analog Circuit Behavior), gli ingegneri Roland sono riusciti a recuperare tutte le nuances timbriche dello strumento originale, compresi il rombo della sub oscillazione e la caratteristica entrata della resonance sulle alte percentuali di reiniezione. In aggiunta, si è pensato di portare fino a 64’ l’escursione degli oscillatori, di integrare un secondo inviluppo, di sfruttare – già che ci siamo… – gli effetti interni al System-1, accoppiando il motore di sintesi con le pagine di reverb, delay, crusher. L’AutoBend sfrutta la reverse polarity per la modulazione.

Come al solito, la confusione è massima tra Plug-In e Plug-Out: chi è cosa? Nel nuovo corso commerciale Roland, i prodotti “AIRA Compatible” sono commercializzati in duplice formato: Plug-Out mono istanza, che possono essere caricati dentro al System-1 per riconfigurarne il funzionamento (solo un Plug-Out alla volta può essere reso attivo nell’apparecchio), e Plug-In multipla istanza (come tutti i plug-in di questo mondo…) che possono essere aperti quante volte si vuole (cioè, quante volte permette il processore) dentro le varie DAW, una istanza per traccia. In aggiunta, occorre ricordare che, quale che sia la scelta commerciale adottata, il System-1 sarà sempre utilizzabile come controller/scheda audio e MIDI.

sh-2b

Le caratteristiche

Fedeli fino alla fine nei confronti dell’originale, SH-2 è un Plug-Out/In monofonico; niente polifonia. Il circuito di base è dotato di due oscillatori VCO 1 e VCO 2, cui si somma il Sub Osc generato per divisione audio del segnale prodotto dal primo oscillatore.

VCO 1 può essere accordato tra 64 e 2 piedi, genera le forme d’onda saw, square con simmetria variabile e noise, La PWM può essere controllata manualmente, attraverso LFO, con uno dei due generatori d’inviluppo “ufficiali” o con l’auto bend. Il VCO 2 differisce solo per la presenza della sinusoide al posto del noise.

Il filtro passa basso risonante è controllabile in Cutoff, Resonance, Envelope Depth, Modulation Depth, Keyboard Follow. Nella sezione VCA, è possibile definire la subordinazione all’inviluppo dedicato, o all’inviluppo del filtro, o al comportamento di Hold incondizionato o, ancora, al Gate di Tastiera.

I due generatori d’inviluppo sono di tipo tradizionale ADSR; il generatore di AutoBend è un inviluppo semplificato che permette di regolare la polarità del’escursione mono rampa e la velocità dell’intervento.

La sezione LFO/Modulation genera onde sinusoide, triangolar,e rampa, quadra, random, con frequenza e delay iniziale variabili.  In aggiunta, l’arpeggiatore di bordo prevede tutte le funzioni originalmente sperimentate in System-1.

Dati “tennici”

Il tune è variabile tra 430 e 450 Hz. La sampling rate varia tra 44.1 e 192 kHz; il format di compatibilità è VSTIi 3.6 (32 o 64 bit) e AU. Ovviamente, il Plug-Out è compatibile solo con System-1. I requisiti di sistema prevedono Mac OsX 10.8.5 o superiore (con compatibilità confermata per il 10.9) e Windows 7 SP1 o superiore

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Comments (4)

  • gianclaudio

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    Mi dispiace tanto non vedere questi synth Roland su Ipad : )

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    • Enrico Cosimi

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      speriamo nel futuro… se il mercato dovesse andare PESANTEMENTE in quella direzione, stai pur sicuro che le ditte ci balzeranno sopra a piedi pari! 😀

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      • Gianclaudio

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        Dita incrociate allora :)

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        • Attilio De Simone

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          Visto quello che Roland NON ha fatto per i computer (salvo l’esperimento Edirol e salvo l’hardware per computer) credo che Roland svilupperà software per ipad solo se obbligata, come dice il maestro, dal fatto che nessuno voglia più acquistare i suoi strumenti hardware. La scelta di Roland è stata precisa: non buttarsi nella mischia dei software e dei plugin per continuare a produrre sintetizzatori e workstation in carne ed ossa. Certo che l’ipad sarebbe stato il terreno ideale per Aira. 25 € per l’applicazione base e 5-10€ per ogni estensione con la replica dei synth storici di casa Roland…. Sarebbe bello e appetitoso…. Speriamo che l’utenza con le sue scelte li metta con le spalle al muro e li obblighi ad andare su ipad….

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