Reloop Keyfadr & Keypad

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Il mondo dei controller dedicati è in continuo subbuglio: dopo i primi, feroci, colpi portati da KORG con la storia nanoSeries, quasi tutti i produttori sono stati costretti a rivedere le proprie posizioni per includere all’interno dei loro cataloghi hardware di controllo comodi, facili, leggeri, economici… insomma, concepiti per essere trasportati direttamente dentro la custodia del laptop.

Di Enrico Cosimi

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Ora, è la volta di Reloop che, con due hardware compositi denominati Keyfadr e Keypad, offre gli accoppiamenti note+fade e note+fader+pad. Scusate se è poco.

La filosofia costruttiva è facilmente individuabile: offrire in un unico hardware USB based tutte le funzioni di controllo normalmente necessarie durante le sessioni di produzione e performance; come è facile immaginare, per contenere ingombri (e costi), si è preferito adottare due ottave di tastiera con passo mini e non standard; ma, come è facile immaginare, se vi sentite emuli di Rick Wakeman, probabilmente avrete già rivolto la vostra attenzione verso controller dotati di più ampia estensione. Per tutti noialtri, i due apparecchi Reloop possono andare benissimo in studio, a casa, sul palco e ovunque sia necessario coniugare portatilità e funzioni.

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Keyfadr

Fornita in bundle con Ableton Live 9 Lite (per il quale offre una caterva di funzioni già configurate), l’apparecchio comprende due ottave di tastiera sensibili alla dinamica, otto canali di controllo organizzati con fader lineare, due potenziometri rotativi (normalmente mappati su send 1 e send 2), un encoder con push select incorporato (normalmente, l’encoder è mappato su pan) e tre selettori liberamente indirizzabili (normalmente mappati su channel on/off, solo on/off, track arm). In aggiunta, nella fascia centrale della plancia di comando, trovano posto i comandi dedicati al trascinamento (Play, Stop, Rec), raddoppiati con le doppie funzioni di Scene Play, Stop Clips, Ovedub. Altri tasti dedicati permettono l’accesso all’arpeggiatore di bordo (particolarmente divertente, può lavorare in latch, memorizzando le note eseguite dal musicista), alla trasposizione di ottava e ad altre funzioni di controllo.

Come in altre periferiche compatte, anche la Keyfadr sfrutta i 25 tasti delle due ottave per accedere a funzioni di utilizzo meno frequente; in questo modo, si può intervenire sulla trasposizione, la scelta di scala (maggiore, minore, pentatonic,a blues), la densità ritmica dell’arpeggio, il modo dell’arpeggio e la modalità di chord memory (non permette la scrittura di accordi da parte del musicista, ma fa riferimento ad un “vocabolario” di intervalli pre configurati).

L’alimentazione viaggia sulla connessione mini USB.

 

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Keypad

Riconsiderate quanto detto finora e, in più, aggiungete un blocco intermedio con sedici pad sensibili alla dinamica, pronte per facilitare la programmazione di groove ritmici in punta di dita.

I tastoni sensibili sono retro illuminati e prevedono, in perfetto MPC-Style, di triggerare effetti, attivare plug-in o mettere in mute le tracce indesiderate… ma anche MIDI CC e Program Change. Non è possibile assegnare tasti su un canale MIDI diverso da quello del pad corrispondente sull’allineamento verticale.

 

Considerazioni

Con uno street price inferiore ai 180 euro per il modello grande e inferiore ai 140 euro per il modello piccolo, è chiaro che la guerra tra produttori hardware è destinata allo scontro senza quartiere; già acquistando i tre storici nanoController (più un inevitabile hub USB), si sfora pesantemente le cifre sopra riportate. La compattezza e la praticità d’uso – vero plug and play – sono notevoli e la presenza dell’arpeggiatore costituisce un bonus non indifferente.

Concepite per lavorare comodamente con Ableton Live, possono gestire otto (più altri otto, in shift) canali paralleli di mixaggio; le due ottave di tastiera, per quanto con passo ridotto, mettono sotto le dita del musicista tasti “mobili”, non semplici interruttori, e questo può rendere più facile l’inserimento dati a chi abbia una minima manualità acquisita con studi precedenti.

Schiaffateci sopra, compreso nel prezzo, un Ableton Live 9 Lite, ed ecco che gli occhi di parecchi produttori inizieranno ad inumidirsi…

Otto tracce possono sembrare poche, ma per iniziare sul piede giusto, questa potrebbe essere una mossa sensata. Tra i due apparecchi, come è ovvio, meglio puntare direttamente alla versione “completa”, con tanto di tastoni/pad per la programmazione ritmica.

 

 

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Comments (2)

  • nicola

    |

    ciao volevo chiedervi quale sia il miglior controller per il modular g2 engine.
    vorrei dei pareri in quanto mi sembrano tutti uguali e nn avend ancora il NM g2 nn so bene come scegliere.
    i migliori mi sembrano quelli come novation zero sl con il display in alto.. altri simili ?
    spero di non essere andato troppo OT

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    probabilmente, non hai bisogno dei fader lineari e ti bastano solo potenziometri e interruttori indirizzabili ai vari MIDI CC

    un behringer BCR può andare benissimo

    Reply

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