Presonus Studio One Free

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Recording, Software

Come anticipato nelle news abbiamo scaricato la versione free della DAW di Presonus Studio One Free e l’abbiamo installata su un portatile Mac e una workstation Windows7. Nel sito è disponibile anche una demo song con cui iniziare a prendere confidenza con il programma. La procedura di installazione è semplice e lineare. Al primo avvio il programma consente di accedere (download dal sito web) a contenuti aggiuntivi relativi ai suoni del synth incluso nel bundle e una serie di loop e campioni.

Di Emiliano Girolami

Sulla macchina Windows era presente un controller Faderport (sempre di Presonus), questo è stato automaticamente riconosciuto dall’installer e prontamente configurato in tutte le sue funzioni.

Quick navigation

Come promesso dalle specifiche, tutte le funzioni principali si accedono da una sola finestra. Esiste comunque la possibilità di configurare il layout in base alle proprie preferenze. Sulla parte alta si trovano i controlli per l’editing di base, in basso la barra di trasporto. Sulla destra un comodo browser consente di esplorare file, song, virtual instrument e plugin. Al centro, la finestra di arrange con le tracce disposte, come al solito, una sull’altra. Appena sotto si accede ai controlli principali (tra questi fader e pan) della console. Questa può essere espansa in modo da accedere anche alle funzioni di gestione dei bus, dei plugin e delle mandate effetti. Con un doppio click sugli elementi delle tracce (nell’arrange window) si attivano gli editor audio o MIDI in funzione del contesto. Le opzioni sono delineate chiaramente e il lavoro procede anche senza consultare il manuale.

I/O

Il programma supporta soltanto una coppia di ingressi e una di uscite. Sembrerebbe una limitazione importante ma, in home studio, difficilmente si registrano più di due tracce per volta. Il limite sulle uscite, invece, rende impossibile il mix out of the box attraverso un sommatore analogico (ricordiamo, però, che il software è gratuito).

Presence (of the Lord…)

L’unico virtual instrument incluso nel bundle (Presence) arriva con un set di suoni buono per molti utilizzi e per tutti i generi. I suoni possono essere modificati attraverso un filtro con controlli di Cutoff e Resonance. Tipologie e pendenza del filtro sono selezionabili. Disponibili anche un amplificatore con controlli di inviluppo (ADSR) e un oscillatore a bassa frequenza anch’esso con il proprio set di controlli per l’inviluppo. Attivando l’apposita finestra si accede agli effetti che sono Modulazioni (Chorus, Flanger, Phaser), Equalizzatore, Pan, Delay, Distortion, Gate e Reverb.

L’editing di tracce MIDI è semplice ed efficace con tutti i tool a portata di mano.

 

Funzionalità audio

Passiamo alla esplorazione delle funzionalità audio. Grazie al pannello di Explorer integrato nell’interfaccia, l’import di file audio è facile quanto un drag and drop; altrettanto semplice è inserire i marker per identificare le parti della song. Nessun problema neppure con la gestione delle clip. Move, split e merge si realizzano senza problemi e accedendo direttamente ai tool grazie all’uso di icone particolarmente riuscite.

Volendo è possibile adattare la durata dei loop importati al tempo impostato nella song grazie a funzioni di time stretching. Terminato l’import e la organizzazione delle tracce passiamo al mix attivando la visualizzazione espansa della console.

 

Plugin

I plugin forniti con il programma sono sufficienti a supportare le principali necessità. L’elenco include Beat Delay, Channel Strip, Chorus, Flanger, Mixverb,  Phaser, RedlightDist e Tuner. Molto interessante la channel strip che consente in modo semplice di controllare la dinamica e l’equalizzazione. In particolare troviamo un compressore e un expander la cui intensità di intervento si gestisce con una sola manopola. Tre bottoni (Fast, Medium e Slow) stabiliscono invece i tempi di intervento. L’equalizzazione dispone di un passa alto con frequenza regolabile e un semi parametrico a tre bande. Un display molto chiaro visualizza la risposta globale. La parte destra consente di regolare il livello di uscita (con l’opzione di auto gain control) e di visualizzare il livello del segnale che attraversa la channel strip. Il suono del plugin è neutro e trasparente a meno di non usare compressioni estreme. Ottimi i preset organizzati per strumento perché forniscono dei punti di partenza molto efficaci. Consigliati per chi deve imparare. Anche i più esperti possono comunque trovare idee interessanti da quanto predisposto dagli ingegneri Presonus.   Gli effetti di modulazione sono efficaci e caratterizzati da una sonorità pulita. Il Delay può essere sincronizzato al beat della song.

Il riverbero (Mixverb) è semplice da usare e di qualità più che sufficiente per molte applicazioni. Sicuramente di livello analogo a quelli contenuti di serie nelle altre DAW. Incorpora un gate per ottenere anche effetti di gated reverb.

Se si vuole aggiungere distorsione armonica (per suoni dal sapore analogico) basta ricorrere a RedlightDist. Il plugin è bello e ricco di opzioni. Riesce a simulare la distorsione di valvole, transistor e amplificatori operazionali. L’intervento può essere lieve o esasperato arrivando fino a fuzz estremi. Anche in questo caso i preset suggeriscono le applicazioni più varie funzionando da base per i propri interventi o da veri e propri tutorial sulle applicazioni della distorsione armonica.

Il mix è stato portato a termine utilizzando la Channel Strip su tutti i canali, il Beat Delay in insert sull’assolo di chitarra, il Mixverb (in send) sul rullante e sulla voce e il RedlightDist per dare appena un po’ di punch al basso.

Il comportamento della Channel Strip sul master bus non ci ha convinto e abbiamo quindi finalizzato il mix senza interventi sul programma completo. Il risultato è comunque buono e non soffre di complessi di inferiorità. Il suono ci sembra di ottima qualità e, rispetto ad altre DAW, leggermente più generoso nella parte alta dello spettro. L’automazione si attiva dal menu o dalla finestra del mixer, gestirla attraverso il controller è molto semplice (altrimenti si può ricorrere al mouse). Le curve di inviluppo possono essere modificate spostando i nodi, cancellandoli o inserendone di nuovi.

In sintesi

Studio One Free è facile da usare, ricco di funzionalità e con un parco plugin in grado di soddisfare molte esigenze. Gira sia su Mac che su PC e suona bene. Per il prezzo richiesto (0€) non può e non deve mancare nel corredo di ogni studio (home, project o professionale, perché no). Importante la sua eventuale funzione nelle scuole di musica e di audio engineering. Le versioni a pagamento includono funzionalità via via più sofisticate.

Giudizio finale: ottimo.

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Comments (1)

  • Gigi

    |

    Prof. Cosimi, che ne pensi di Sony Acid?

    Reply

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