OSCiLLOT 01 – Fare amicizia

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software, Tutorial

Da quando è stato annunciato, fino alla sua diffusione, OSCiLLOT di Max4Cats ha fatto battere velocemente il cuore degli “addetti ai lavori didattici” e dei musicisti elettronici in cerca di un buon sistema modulare. Orfani del vecchi Clavia Nord Modular G2 Demo Editor, che una miope pigrizia ha lasciato sbattere fuori dal mercato per la feroce politica di upgrade Apple, molte persone stanno ancora cercando una piattaforma sufficientemente pratica per insegnare e imparare la sintesi del suono.

Di Enrico Cosimi

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OSCiLLOT non è gratuito, ma (a parte la curiosissima e discutibilissima politica di vendita, che nega l’esistenza di licenze educational multiple) può candidarsi naturalmente al ruolo ancora vacante; tutto questo, potenziato da due fenomenali attrattori culturali come Ableton LiveMax/MSP (scusate se è poco). Nel corso di questi appuntamenti, vedremo di capire quali sono le funzionalità e quali i limiti – ce ne sono, è inutile negarlo – del nuovo sistema di sintesi modulare.

Competenze di base

Non è necessario saper lavorare con Max/MSP o Max4Live; non è necessario neppure saper padroneggiare alla grande Ableton Live; la cosa veramente indispensabile è saper gestire una traccia MIDI e saper lanciare lo strumento OSCiLLOT, presente all’interno degli Instrument di Max4Live. Successivamente, occorre aprire l’editor per iniziare a lavorare trascinando nella finestra di struttura i moduli ritenuti necessari. I collegamenti, audio e di controllo, si realizzano cliccando e draggando dalla porta di uscita di un modulo alla porta di ingresso di un altro modulo. Diverse copie della stessa uscite possono essere distribuite su diversi ingressi; un ingresso riceve un solo segnale. Per sganciare un cavo, basta cliccare sulla destinazione e draggare altrove.

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L’immagine qui sopra riproduce, dopo l’apertura dell’editor, una scelta iniziale di moduli quasi indispensabili per proseguire con le fasi di studio e allenamento. Dall’alto, si intravedono i moduli:

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  • MIDI TO CV/GATE (lo trovate nel sotto menu IN/OUT); si occupa della conversione dei dati MIDI ricevuti dalla traccia di Live in dati di controllo adatti alla gestione dei moduli interni. Ovviamente, non circolano tensioni analogiche di CV e Gate, ma è molto comodo fare riferimento a questi vecchi modelli culturali per gestire concettualmente l’intonazione della nota (CV – Control Voltage), l’articolazione degli inviluppi (GATE e TRIG), l’interpretazione della Key Velocity (VEL). Il modulo visualizza, una alla volta, le note MIDI ricevute e conferma l’innesco del Gate/Trigger accendendo un punto rosso.

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  • AUDIO OUT (lo trovate nel sotto menu IN/OUT); si occupa di emettere il flusso audio stereofonico (SIG L e SIG R) generato da OSCiLLOT e inviato sul percorso di uscita della traccia. Il doppio LED ladder visualizza il livello raggiunto, che può essere regolato con il controllo marcato in dB.

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  • SPECTROSCOPE (lo trovate nel sotto menu UTILITY); visualizza il segnale (mono) collegato al suo ingresso offrendo due modalità Spettrogramma e Sonogramma. Non è lecito attendersi una precisione da laboratorio, ma – una volta decisa la visualizzazione statica, aggiornata come scroll o come avanzamento della testina di lettura – può risultare comodo per curiosare all’interno del segnale generato.

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  • SCOPE (lo trovate nel sotto menu UTILITY); offre la visualizzazione da oscilloscopio “classico”; con possibilità di regolare in ampiezza il segnale in ingresso, di definire visione unipolare o bipolare, di scegliere dimensione in sample per il periodo preso in considerazione lungo l’asse X orizzontale e la soglia di TRIG con la quale “congelare” (in maniera ottimistica) la visione della forma d’onda. Anche in questo caso, non è lecito attendersi prestazioni tipiche della strumentazione da banco, ma – insomma – può fare comodo.

Tenendo a portata di mano questi moduli, siamo pronti per iniziare a ragionare sul funzionamento degli altri comportamenti disponibili; è necessario anteporre tre considerazioni: a) OSCiLLOT è un capolavoro, ma non è perfetto; b) ci sono diversi moduli che si comportano in maniera significativamente diversa dai modelli analogici di riferimento; c) alcune cose non sono ancora documentate con sufficiente chiarezza. 

Una volta caricati i moduli sopra elencati, converrà salvare una patch di OSCiLLOT chiamandola come Default, o come Ambiente di studio, o come Pizzaefichi. Scegliete voi.

Alla prossima.

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Comments (6)

  • Mario

    |

    Salve prof. Cosimi
    mi piacerebbe un suo parere sul seguente quesito , al quale ( essendo neofita in materia ) non posso e non riesco a rispondermi.
    Possiedo un Prophet 08 e vorrei affiancargli un altra macchina assolutamente hardware e assolutamente munita di belle manopoline, che però non sia un ,diciamo , doppione funzionale del prophet 08.
    Mi piace molto ( tra le tante macchine ) il moog sub 37 che però ho il dubbio che sia in certi aspetti simile al prophet08. Se vorrebbe consigliarmi le sarei grato. Tra l’altro ho sbranato i suoi tutorial al riguardo.!!!! Potrebbe suggerire magari delle alternative?
    La ringrazio molto e scusi l’intrusione in quest’articolo che tra l’altro comincia, vedo, con il concetto di imparare la sintesi equindi munirsi di appositi tools!
    Grazie

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      il Prophet 08 e il Sub 37 hanno in comune la tecnica di sintesi sottrattiva analogica, quindi – nei limiti strutturali dei due progetti – hanno MOLTE cose in comune, anche dal punto di vista timbrico…

      In alternativa, tra l’altro MOLTO più economica, si potrebbe prendere in considerazione uno strumento sempre analogico ma circuitalmente diverso come il MiniBrute di Arturia… in questo modo, per quanto il funzionamento sia assai simile, è garantito che i suoni ottenuti saranno differenti

      :-)

      Reply

      • Mario

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        Grazie mille per il prezioso appunto e per il suggerimento. Se mai avevo dei dubbi adesso posso orientarmi differentemente. Magari un ibrido….
        Buon lavoro.
        😀

        Reply

  • Scander

    |

    Rispetto al tema “orfani di nord modular”, hai per caso sentito parlare del progetto axoloti? Se ho capito bene, si tratta di un sistema modulare software, con le patch risultanti caricabili su una scheda hardware creata ad hoc. Non lo ho ancora provato, ma sembrerebbe interessante, mi chiedevo ne sapevi qualcosa per avere qualche parere autorevole.
    Qualche link, se può interessare:
    http://www.axoloti.com/
    http://www.sequencer.de/blog/axoloti-modular-synth-diy-clavia-micro-modular-style-indiegogo-projekt/21049

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  • Luca

    |

    Salve professor cosimi , volevo chiederle se fosse possibile un tutorial per creare un chord memory con max for live , in perfetto stile polysix
    Grazie

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