Novation Mininova synthesizer – terza parte

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Gear, Software

Benvenuti al terzo ed ultimo appuntamento di questa mini serie incentrata sul mini synth di casa Novation. Sperando di non sentire frasi del tipo “e grazie a Dio va..”, argomenti di questa chiacchierata saranno la sezione effetti, il vocoder e l’arpeggiatore. Seguiranno i giudizi finali (ovviamente personali e in quanto tali opinabili).

Di Antonio Antetomaso

COPERTINA

Riprendiamo dunque il cammino parlando della succulenta sezione effetti che il mostriciattolo di casa Novation offre e, per mostrarvi di cosa è capace, vi illustro come si presenta la sezione effetti vista attraverso l’editor VST/AU.

FIGURA1

Lapalissiana non trovate? La sezione effetti del Mininova offre ben 5 slot in ciascuno dei quali inserire uno tra i seguenti effetti:

  1. Equalizzatore
  2. Compressore (a scelta tra due varianti)
  3. Delay (a scelta tra due varianti)
  4. Riverbero (a scelta tra due varianti)
  5. Chorus e short modulations (a scelta tra quattro varianti)
  6. Gator (un effetto simile ad un noise gate ma coadiuvato da un pattern di ripetizione delle note suonate, basato su 16 steps e a scelta tra 6 varianti)

Ciascun effetto può essere finemente regolato a discrezione dell’utente ed i parametri di intervento sono ovviamente variabili in funzione dell’effetto selezionato. Analizziamo ad esempio l’effetto “Delay 2” selezionato e mostrato in figura.

L’utente può intervenire su:

  1. Tempo;
  2. Sincronizzazione con il clock della macchina (interno od esterno che sia);
  3. Feedback;
  4. Numero di ripetizioni del canale destro rispetto a quello sinistro;
  5. Intensità;
  6. Slew rate (quando si modula il tempo del delay con una sorgente di modulazione e si avvertono click e glitches per valori alti di modulazione, tale parametro riduce tale fenomeno).

Anche gli altri effetti sono regolabili  in un numero di parametri paragonabile a quello analizzato di sopra, vi rimando al manuale dello strumento per i dettagli relativi a ciascun effetto. Quello che invece vorrei analizzare è la possibilità di organizzare i 5 slots in 8 algoritmi differenti, prerogativa questa che contribuisce a rendere ancora più interessante tale sezione.

 

FIGURA2

Come si nota dallo schema, il segnale in ingresso alla sezione effetti può essere, tanto per cominciare, miscelato in modo proporzionato al segnale processato e può essere altresì regolata la quantità di feedback, ovverosia la quantità di segnale effettato  inviato nuovamente in ingresso agli effetti stessi.

Ancora, può essere dosato il livello di segnale in ingresso a ciascuno slot effetti e operare sul routing appunto del segnale in uscita. Operare sul routing significa, per il Mininova, selezionare uno degli 8 algoritmi presentati di sopra. Potente come meccanismo, non c’è che dire. Certo che, se si fosse adottata una matrice di routing, alla stregua della matrice di modulazione, mediante la quale assegnare l’uscita di uno slot, all’ingresso di un altro qualsivoglia slot sarebbe stata davvero la giusta “icing on the cake”.

Per avere il prezzo contenuto, però, a qualcosa bisogna pure rinunciare, non trovate? In ogni caso la potenza di fuoco è notevole, come avrà modo di provare il fortunato acquirente.

 

Vocoder

Chiuso il discorso effetti e, di conseguenza, chiusa l’analisi del percorso di sintesi, è il momento di ricordarsi che il Mininova è si un mini synth, ma è anche un vocoder attivabile ed utilizzabile tanto mediante il comodo microfono flessibile in dotazione, quanto attraverso l’ingresso “audio in” presente sul pannello posteriore. A chi non conoscesse il funzionamento di un vocoder, mi permetto di suggerire di dare un’occhiata ai video de “Il giro del sintetizzatore in 80 giorni” del nostro Enrico dedicati all’argomento e visionabili qui, puntate dalla 49 alla 53 compresa.

 

FIGURA3

In particolare, il vocoder del Mininova offre 12 bande di analisi del segnale (vocale o altro) in ingresso e, naturalmente, come per le altre sezioni, anche quella relativa al Vocoder è finemente programmabile dal musicista, ad offrire un discreto spazio di manovra.

 

FIGURA4

Questi i parametri sui quali è possibile intervenire, tanto da pannello di programmazione del synth, quanto, ancora dall’editor VST/AU:

  • Volume del segnale elaborato dal modulo vocoder rispetto al segnale portante e al segnale modulante;
  • Volume del segnale portante (carrier);
  • Volume del segnale modulante (modulator);
  • Stereofonia (vocoder width) del segnale prodotto dal vocoder: in pratica il risultato dell’azione di filtraggio dei 12 filtri passa banda viene distribuito tra i canali destro e sinistro;
  • Modalità operativa (normal vs AllMax). In modalità “normal” il vocoder si comporta in modo convenzionale. In modalità AllMax (interessantissima), non viene effettuata analisi del segnale modulante e le bande del segnale sintetizzato sono tutte al massimo livello, conferendo un carattere di multi filtro al vocoder. Tale modalità, utilizzata con gli altri parametri “Resonate”, “Shift” e “Spread”, consente di ottenere textures complesse;
  • Modalità freeze: se abilitata viene catturato un singolo frame di analisi del segnale in ingresso e memorizzato all’interno della patch;
  • Shift: da -64 a +63. Consente lo spostamento di una o più posizioni in avanti o all’indietro delle bande di analisi rispetto a quelle di sintesi (ricordate la voce degli orchi cattivi e dei folletti dispettosi nella puntata 52 de “il giro del sintetizzatore in ottanta giorni” ?);

 

FIGURA5

  • Spread: allarga o restringe le bande di sintesi del segnale portante associate alle rispettive bande di analisi;

 

FIGURA6

  • Resonance: regola la risonanza dei 12 filtri passa banda del modulo vocoder;
  • Decay: regola il tempo che impiega una banda di analisi a chiudersi dopo che sia stata innescata ad opera del segnale modulante. Tempo più corto implica maggiore intelligibilità del segnale originale, tempo più lungo produce effetti più “esoterici”;
  • Sibilance type: modo con cui sono estratte le sibilanti (dal segnale in ingresso o da un generatore di noise) e aggiunte al segnale prodotto dal vocoder. Il livello di tali sibilanti aggiuntive viene regolato dal parametro “Sibilance level”;
  • Noise gate threshold e release time: utili per eliminare l’effetto di rumori al contorno che potrebbero disturbare l’azione del segnale in ingresso. Preziosissimo in contesti di utilizzo live.

Dopo tutte queste chiacchiere che ne dite di apprezzare qualcosa? Qui, Teddy Riley vi mostra che cosa vuol dire fare “vocoding” con il Mininova. Qui, invece, fa la stessa cosa il mio carissimo amico Eugene, in una mirabolante performance in onore dei Daft Punk.

 

Vocaltune

Oltre alla modalità “Vocoder”, il Mininova offre anche la modalità “Vocaltune” ovverosia la possibilità di modificare il pitch del segnale in ingresso sulla base delle note suonate. In altre parole, come intonare un cantante stonato eheheheh.

 

FIGURA7

In modalità Vocaltune, il musicista può operare sui seguenti parametri:

  1. Modalità di correzione: impostando una scala precisa da far  “suonare” al segnale in ingresso, controllando la correzione ad opera delle note suonate od aggiungendo un valore preciso al pitch in ingresso,
  2. Scala: la scala da far suonare al segnale in ingresso, quando impostata la relativa modalità;
  3. Key: la tonalità in cui il correttore di pitch si trova;
  4. Speed: la velocità con cui viene alterato il pitch. 0 – lenta, 127 – veloce;
  5. Routing del segnale prodotto dal modulo di Vocaltune in relazione al modulo di filtraggio e all’uscita;
  6. Volume del segnale trattato rispetto a quello originale;
  7. Livello di vibrato aggiunto al segnale trattato, in modalità assoluta o introdotto mediante la modulation wheel;
  8. Quantità fissa di pitch aggiunto al segnale in ingresso, quando selezionata la relativa modalità operativa del modulo Vocaltune;
  9. Incremento di pitch ad opera della pitch wheel.

Se volete toccare con mano cosa significa fare “Vocal tuning”, date un’occhiata qui.

Insomma, avrete capito da soli che prima di padroneggiare tutti i parametri dovrete smanettare non poco.

 

Arpeggiatore

Concludiamo con l’analisi dell’arpeggiatore:

FIGURA7

Il Mininova offre un arpeggiatore ad 8 steps, regolabile in velocità e sincronizzabile al clock di sistema, sia esso interno, sia esso ricevuto esternamente via MIDI. Gli 8 pad luminosi, quando abilitata la modalità di controllo dell’arpeggiatore consentono di abilitare od inibire ciascuno degli 8 step. I patterns di arpeggio offerti sono 33 di cui uno soltanto consente l’intervento mediante pads.

Dell’arpeggiatore è possibile controllare:

  1. Velocità;
  2. Modalità di arpeggio;
  3. Pattern selezionato;
  4. Durata delle note suonate dall’arpeggiatore (gate time);
  5. Numero di ottave di estensione;
  6. Modalità latch (attiva o no);
  7. Sincronizzazione con il clock di sistema (attiva o no) e modalità di sincronizzazione;
  8. Quantità di swing;

 

Al dunque…

Come avrete avuto modo di verificare, se non altro, dal numero di puntate necessarie a spiegarne le prerogative, il Mininova è una macchina davvero incredibile. Potrò sembrare un tantino di parte, perchè ne posseggo una, ma vi assicuro che dopo averla provata e averne apprezzato i suoni punti di forza immediatamente rilevabili, ovverosia la semplicità di utilizzo unita alla potenza di fuoco che si nasconde sotto al cofano, sono sicuro che sarete d’accordo con me.

Timbricamente parlando, il mini synth di casa Novation convince molto anche soltanto a livello di presets offerti. Debbo dire che mi hanno impressionato molto i bassi, i pads e le sequenze, meno le timbriche lead. Trattasi ovviamente di gusti.

L’azione dei mini tasti è davvero molto piacevole: a dispetto delle dimensioni ridotte, fraseggi veloci non sono stati assolutamente un problema per me che non ho mai posseduto un mini synth.

 

Desiderata

Qualche difettuccio l’ho rilevato. Oltre ai piccoli spunti di riflessione incontrati nel corso delle tre puntate, vi riassumo le cosette che potrebbero essere oggetto di miglioramento:

  1. Il sync al clock esterno non è precisissimo;
  2. A volte si nota qualche glitch nel passaggio da una patch all’altra;
  3. Caratteri dello schermo un po’ troppo grandi: sull’ampio display ci sarebbero potute entrare più informazioni;
  4. MIDI USB utilizzabile SOLO se lo strumento è abilitato attraverso l’USB;
  5. Dispositivo non class compliant, e per questo non c’è niente da fare, neanche sperare in un aggiornamento firmware. Ho sentito il supporto Novation in merito.

Ma considerato che il firmware guida il 90% del funzionamento dello strumento, fatta eccezione per l’ultimo punto non è escluso che con futuri aggiornamenti tali aspetti vengano migliorati.

Insomma, se state cercando un synth versatile, potente, espandibile, dotato di un buon vocoder e soprattutto a prezzi non troppo elevati, potreste aver terminato la vostra ricerca.

Ovvio che se intendete suonarci il Notturno di Chopin a due mani, probabilmente dovrete cambiare strumento….anche se non è detto!! In fondo Wendy Carlos fece suonare Bach ai synth di Bob Moog, o no?

…e il regalino? Ti abbiamo seguito fino alla fine, ci lasci a mani vuote? Certo che no, qui trovate qualche patch “offerta dalla casa”. Vi piace Vangelis? 😉

A presto!

 

 

 

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Comments (44)

  • carlo

    |

    considerando qualità prezzo è veramente un bel V.A.

    Reply

  • alan

    |

    ciao molto interessante l’articolo .. pultroppo ho visto però che non cè una guida pratica in italiano che spieghi come utilizzare gli 8 pad per creare modulazioni live …

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      purtroppo, l’inglese è quasi la lingua ufficiale della tecnologia… :-(

      Reply

  • Francesco

    |

    Ciao, sono un ragazzo alle prime armi e volevo sapere se posso suonare anche vst che girano su ableton tranne il MININOVA. In pratica invece di acquistare una semplice tastiera midi vorrei comprare il mininova in modo tale da usarlo sia come tastiera midi che come synth. è possibile cio?
    Scusate la domanda “un po stupida” ma come gia detto sono alle prime armi e sto acquistando materiale 😉

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      Non sono sicuro che il Mininova possa essere visto “come vst” da dentro Ableton… di sicuro, puoi mandargli una traccia MIDI per controllarlo e farlo suonare; nella stessa o in altre tracce MIDI di Ableton, puoi registrare (prima) e leggere (poi) tutte le automazioni di pannello che esegui sullo strumento. In tutti i casi, puoi usare il Mininova come “strumento MIDI”; controlla sul manuale in pdf se è prevista la possibilità dell’integrazione VST…

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      • Antonio Antetomaso

        |

        In aggiunta a quanto riportato da Enrico, ti segnalo che in bundle con la tastiera la Novation offre un componente AU (Audio Unit) che funge da editor e che può essere usato per programmare i suoni in modo più agevole, direttamente da computer. Questo componente può essere caricato in una traccia virtual instrument di Ableton ad esso può essere indirizzata una clip MIDI ad esempio. L’audio però proviene sempre dalla tastiera, per cui ti occorre una traccia audio per catturarlo. Hai però il vantaggio di poter automatizzare dentro Ableton Live! uno o più controlli di questo editor e, quindi, della tastiera.

        Reply

  • sergio

    |

    Ciao un info:
    ho acquistato questa tastiera ma ho notato che non esiste un suono che simuli un pianoforte acustico o cmq non di default.
    Conosci qualche sito dove trovare una patch?

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      uhmmmmm,
      penso sia MOLTO complesso ottenere un timbro convivente di pianoforte acustico lavorando con un sintetizzatore virtual analog…

      Reply

  • Pierpaolo Spedicato

    |

    buongiorno Professore… ho acquistato un mininova novation e una Roland TB3…..per quanto riguarda il mininova volevo sapere che tipo di cavo audio utilizzare…il mininova ha 2 uscite left e right…..io avevo pensato ad un cavo doppio mono.. e jack trs stereo sulla in della scheda, ma Prof non so se e giusto….poi per la Roland riesco a registrare in Ableton solo aprendo un canale audio..sul piano roll note MIDI niente… non scrive……. avevo pensato ad aggiornate. il firmware ma ho paura di de programmare la TB…….

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      se la scheda ha due ingressi, e tu non hai bisogno di tenere tutto collegato simultaneamente, puoi usare DUE cavi normali per prendere l’uscita stereo della Mininova e registrarla su una traccia audio stereo; poi, stacchi i cavi e attacchi la TB3.

      é probabile che la TB3 NON TRASMETTA le note via MIDI, ma solo l’audio; a quel punto tu la registri “sotto sincronizzazione MIDI”, catturi il suo audio in una traccia audio e poi lo riallinei (ti arriverà in ritardo…) con il MIDI, in modo di avere tutto perfettamente in battuta

      Reply

    • Pierpaolo Spedicato

      |

      Professore, volevo collegare anche la tb3 ecco perché avevo pensato per la mininova il cavo doppio mono che finiva con uno singolo trs stereo da 6.3 sulla in della scheda…..potrebbe andare??? ……

      Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    meglio se prendi IN MONO la mininova e IN MONO la TB3, senza sommare segnali con cavi strani

    altrimenti, devi prenderti un’interfaccia a quattro ingressi

    oppure, ancora, usi prima una macchina e poi l’altra, ma non insieme

    Reply

  • Pierpaolo Spedicato

    |

    …Prof ho fatto bene a domandare…!!!!!!comprero.. un interfaccia a 4 in…. grazie come sempre Prof…!!…!

    Reply

  • Pierpaolo

    |

    buonasera professore….ho acquistato una novation mininova…registrazione prodotto, ecc ecc installazione: successivamente ho aggiornato il firmware, e ho scaricato i soundpool e le patch dei suoni dei vari pacchetti……ho installato il tutto , risultato un caos nel menu del mininova e continui messaggi di salvare ogni suono perché la posizione del menu dell allocazione del suono stesso probabilmente si era spostata……3 ore di prove, alla fine con la combinazione doppia pressione sui pulsanti ( Page) e il pulsante OK ho resettato tutto alle IMP. di fabbrica eliminando l agg del firmware…..Professore forse delle volte aggiornate. i firmware può risultare problematico per la riconfigurazione di tutto? ….meglio evitare almeno nel mio caso…….

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    ti conviene contattare URGENTEMENTE il servizio di assistenza Midiware, tenendo a portata di mano il la versione del tuo sistema operativo, il seriale della Novation e la versione dell’aggiornamento che hai installato e quello che poi hai rimesso!!!

    vedrai che risolvi tutto 😉

    Reply

  • Pierpaolo Spedicato

    |

    Professore… dopo il reset ho provato il tutto e va bene.. i suoni di fabbrica già installati sembra esserci tutti. registra anche in ableton sul piano roll…sembrerebbe tutto a posto… sul display appariva la dicitura( exit firmware) due volte sul pulsante OK…….e si e resettato tutto………comunque prof. contattato qualcuno alla novation…. rispetto a tanti synth che ho acquistato un po sono rimasto deluso dal mininova mi sarei aspettato un software molto più aggiornato e pratico specialmente per installare i preset dei suoni, e per gestire il synth anche per la qualità costruttiva mi aspettavo molto di più, es rispetto a Roland che pur utilizzando plastiche, sono nettamente migliori in fatto di qualità e rifiniture

    Reply

  • frabb

    |

    ciao ti consiglio di utilizzare questo firmware: http://beta.novationmusic.com/releases/mininova/ che allo stato attuale sembra essere il migliore, con tutti gli aggiornamenti dell’ultimo “ufficiale” ma che in piu risolve alcuni bug orridi (quello dei knob che non raggiungevano piu la posizione di 127, la pitchweel che non va sullo zero etc etc). Hai ragione sulla parte “software” dopo un uso prolungato il mininova ha mostrato il fianco a diversi problemi piuttosto “stupidi” (ricordo la lettura del clock da periferica esterna, che NON riusciva praticamente mai a stabilizzarsi sul valore corretto), ma a conti fatti con l’ultima versione del firmware (quella che ti ho linkato) il 99% di questi sono stati risolti e quel che resta è un piccolo synth che suona bene e che può sostituire un VST in moltissimi casi. Aggiungo che il software di editing, per contro, è molto molto ben fatto e si possono raggiungere risultati eccellenti in poco tempo (i paddoni…. ma anche comportamenti bizzarri tipo buchla sono molto divertenti da realizzare). Ciao

    Reply

  • Marcello

    |

    E tra Mininova e Ultranova, quale preferisci? Se ho capito bene il motore di sintesi, i filtri, gli effetti e l’arpeggiatore sono identici. Il Mininova ha in più il Vocal Tune, l’Ultranova i tasti a grandezza “normale” e invece degli 8 pad ha 8 encoder sensibili al tocco. Però il Mininova ha la matrice con i 4 encoder che mi sembra più utile nei live rispetto alla struttura dell’Ultranova… Cosa ne pensi?

    Reply

  • Marcello

    |

    Ah, dimenticavo, l’Ultranova fa anche da scheda audio, e il Mininova no. Ma è una caratteristica che non mi interessa. Forse per questo costa decisamente di più (550€ contro 350€)?

    Reply

    • frabb

      |

      l’ultranova è uno strumento più per chi cerca una tastiera da portare in giro, i tastini del mininova sono suonabili ma ovviamente se uno ha bisogno di mettere le mani sui tasti meglio affidarsi ad una master decente… il motore di sintesi a quanto ne so è identico, infatto le patches sono trasportabili da uno all’altro. Il Vocaltune e tutta la sezione vocoder del mininova sono abbastanza ben fatte da sostituire tranquillamente qualche “ingombrante” VST e la possibilita di giocare con i parametri live è un bel di più, i knob “a matrice” permettono di regolare 4×5 parametri (i primi 8 assegnabili liberamente a qualsivoglia valore o modulazione interni alla programmazione della patch) e con gli 8 pad è possibile intervenire ulteriormente (vengono usati come switch/trigger per cui puoi dire “quando questo è premuto fai così invece che cosa”). La possibilità di usare il sinth come scheda audio invece sarebbe una gran cosa sul mininova, così ti tocca “occupare” 2 posti sul misser o sulla scheda audio, mentre potendo portare l’audio direttamente via usb si smaltisce un po’ di cavetteria varia :) ma questa è l’unica caratteristica dell’ultranova che mi manca sul mini (tasti a parte, io uso una master keyboard a passo regolare). ciao!

      Reply

  • fabio

    |

    Buongiorno Enrico,
    un cortese consulto. Purtroppo dovrò cambiare il mio Blofeld in quanto trovo insopportabile il “click” elettrico che produce in fase di prima pressione tasto con la maggior parte delle forme d’onda wavetables ed in particolare rispetto ad alcuni valori della pwm. Midiware, sentita la casa, conferma che è un limite hardware (tralasciamo la singolarità del caso, sono antico, lo chiamo difetto. Diciamolo a Brina Eno..hahaha). A prescindere da ciò, con il mio limitato budget ero affascinatissimo dal mininova che mi pare potente per il sound design ma scottato da quanto avvenuto con il Blofeld, ho letto in rete che a molti utenti si sono rotti i tasti del mininova dopo poco tempo, costruiti probabilmente in modo non intelligentissimo (finiti i tempi della qualità; e sono vecchio…sigh). Volevo chiedere allora se tale fatto sia effettivamente da tenere presente e se eventualmente l’Ultranova offra le stesse qualità (cosa che credo) in termini di motore e se non sfiguri rispetto al Blofeld, che comunque aveva delle sue qualità, seppure evidentemente difettoso (sul difetto del click non ci sono storie!). Del microkorg invece trovo limitate le 4 voci di polifonia per le mie scorribande ambient, tappetose.
    Un cortese parere….? Grazie

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    io terrei da parte i soldi e mirerei più in alto, magari per prendere un polifonico di più recente generazione: DeepMind 12 (tanto a tastiera quanto desktop), oppure un P6 Desktop, oppure ancora un Novation Peak. Sono sicuramente strumenti costosi, ma ne vale la pena…

    Reply

  • fabio

    |

    Già, peccato il budget limitato (c’è crisi!!). Con il rivenditore devo effettuare il cambio del Blofeld, non posso tenere i soldini:-(. Quindi in quella fascia non troverò soddisfazione..?

    Enrico, ancora una cosa: per registrare multitraccia senza usare il PC (mi è odioso..) e senza ricorrere alla macchinosità di un regitsratore digitale multitraccia, esiste un sequencerl, un aggeggio di questi moderni (sempre a prezzi popolari) che mi permetta di sovrapporre real time le mie abluzioni ambient, magari dotato anche di una sezione drum machine?? Quale potrebbe essere?

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    prova a guardare nel catalogo zoom, se uno dei loro multitraccia ti risulta appetitoso (ce n’è qualcuno che ha ANCHE la drum machine incorporata)…

    Reply

  • Fabio

    |

    Sto macerando all’idea del deepmind, meraviglioso, ma ci sono i vincoli di budget! Diciamola così, dall’ultranova non tiro fuori proprio nulla di buono per ambient, drone e affini?

    Della zoom ho visto la”r8 che però non mi offre la possibilità di loop immediati su cui suonare per sovrapporre tracce di sinth basso e batteria; o sbaglio? Devo comunque usarlo come un registratore, stop, rewind, ascolto prima traccia mentre suono la seconda, etc….

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      beh, un registratore è un registratore è un registratore; in alternativa, se lavori col software, puoi provare con il looper contenuto all’interno di Ableton Live… mi sembra se ne sia occupato, a suo tempo, Antonio Antetomaso

      per il drone va benissimo anche ultranova…

      Reply

  • Fabio

    |

    Ma sbaglio o sentendo varie demo il microkorg XL suona molto analogico e per fare ambient dal sapore Eno e simili è forse migliore del novation ultra o mini che sia? Peccato, sempre se non sbaglio non abbia una matrice di modulazione e nemmeno effetto riverbero…. Comunque 8 voci di polifonia niente male. Che ne pensate? Riflessione corretta? E per un effetto riverbero esterno soddisfacente ma economico, consigli?

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      dipende dal suono che hai in mente…

      prendi in considerazione il tc hall of fame reverb

      Reply

  • fabio

    |

    Diciamo che spazio sull’ambient, da pseudo Eno, R.Barbieri a P. O’Hearn e ho pensato che magari Ultranova suona troppo digitale e che Microkorg XL con un buon riverbero può darmi più suoni oscuri (analogici) e poi dei pads buoni si riuscirà comunque a farli. Che ne dice illustre Prof?

    Sul pedale una domanda, ho visto la sua recensione, ha tra i riverberi qualcosa di molto spaziale? Il Trinity T2 lo pubblicizzano come super….
    Per i collegamenti, entro semplicemente nell’input diretto dal sinth con le due prese stereo ed esco verso i monitor o verso il multitraccia e tutto funziona liscio liscio?
    Grazie

    Reply

  • fabio

    |

    Certo, Microkorg XL plus ha 2 oscillatori, Ultrano va 3…quanto incide sulla resa sonora?

    Reply

  • Fabio

    |

    Aiuto Enrico! Ora, sempre dalle demo, ho preso di mira il primo microkorg ed il minilogue. Presupposto, come dicevo, è che tendo a Eno anni d”oro, Barbieri, una certa ambient drone fatta da Wilson dei porcupine, tangerine dream e sono convinto che il sapore analogue per me esprima di più. Per capirci, no ozric tentacles! Seppure virtuale, il primo microkorg mi pare esprima quel sound ed ora spunta il minilogue che è alla portata della permuta del mio Blofeld. Atroce dubbio, che faccio? Sostenibili 4 voci di polifonia? Spendo meno con il microkorg e prendo anche un pedale riverbero o minilogue e aspetto per il pedale? E poi cos’ è quel click sonoro di cui si dice del minilogue, motivo per cui cambio il Blofeld??!! Insomma quando mi ha consigliato il deepmind l’ho trovato sublime e quindi non è meglio uno di questi due Korg invece che ultraNova? Ma quale dei due?

    Reply

  • Fabio

    |

    dal manuale sembra non avere chorus e riverbero?

    Reply

  • fabio

    |

    Allora mi serve un multieffetto, non solo riverbero (che gradirei molto spaziale), quale economico ma dal suono pulito (no ronzii) e buono per ambient?
    Quante domande Enrico…ma sabato devo colpire con gli acquisti!

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      se per “multieffetto” intendi un aggeggio che faccia più cose simultaneamente, ti conviene prendere uno zoom o un eventide h9

      se, invece, deve fare più cose, ma una alla volta, hai ampia scelta tc e electro harmonix

      Reply

  • Fabio

    |

    Buongiorno Enrico,

    ho appena preso un mininova e sono in linea di massima molto soddisfatto, soprattutto guardando al rapporto qualità/prezzo.

    volevo chiedere se c’è una modalità per utilizzare l’arpeggiatore in maniera autonoma.
    Mi spiego, vorrei inserire manualmente la sequenza da arpeggiare per poi agire sul tempo ed avere l’effetto desiderato.
    Ad esempio mi riferisco alla creazione della sequenza di On the run dei Pink Floyd.
    Ho paura che mininova non consenta questa opzione, mi sbaglio?
    grazie per il feedback fin da adesso.

    fabio.

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      on the run è fatta con un sequencer e non con un arpeggiatore, questo rende difficile ottenere il risultato desiderato perché le otto note che la compongono (mi sol la sol re do re mi) non hanno un andamento semplicemente “up” o “down” riproducibile con l’arpeggio

      a meno che, controlla sul manuale, non sia possibile arpeggiare in modo “order”, cioè eseguendo le note NELL’ESATTO ORDINE CON IL QUALE SONO STATE SUONATE

      a quel punto, potresti provare a suonarle nell’ordine sopra elencato, ma avresti sempre il problema della ripetizione sol – sol nella prima quartina e re – re nella seconda…

      prova… :-)

      Reply

  • fabrizio

    |

    Ciao a tutti confermo quanto detto da Antonio nella sezione “difetti”.
    La Mininova ha problemi a ricevere un sync clock stabile.
    Risolto installando il firmware 1157 prelevabile dal sito novationmusic.com nella sezione download .
    nome file MININOVA 1.4
    ciao

    Reply

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