NEO Instruments Ventilator Rotary Cabinet Simulator

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Quando, nei lontani Anni ’40 dello scorso secolo, Don Leslie sviluppò il suo sistema di rotary speaker con cui arricchire il suono Hammond. non immaginava di condannare ai lavori forzati generazioni di roadies e musicisti che sarebbero stati obbligati a trascinare, dal furgone al palco e da casa in studio, gli enormi scatoloni marcati Leslie 122, 147 e 760…

Di Enrico Cosimi

Ancora non sapeva che, molti anni dopo, parecchi benemeriti sperimentatori avrebbero dotato i tastieristi di una lunga serie di rotary speaker simulator, con cui riprodurre – a diversi livelli di fedeltà – il comportamento del cabinet rotante senza subire pesi e dimensioni. Neo Instruments Ventilator è l’ultimo di questa generazione di cloni.

Un Leslie tradizionale – ad esempio il “classico dei classici” Model 122 – funziona attraverso un magico equiilbrio tra parte elettronica statica e parte elettromeccanica mobile. Detto in maniera meno poetica, l’apparecchio sfrutta timbricamente l’effetto Doppler (cioè l’apparente variazione d’intonazione avvertibile quando la distanza tra sorgente sonora e ascoltatore è fatta variare) per animare il timbro dell’organo Hammond (e di qualsiasi altro strumento ad esso collegato) in maniera inconfondibile. Occupiamoci della parte elettronica.

Il segnale audio, preventivamente trattato in Classe A con un circuito costruito attorno alle valvole 6550, è sottoposto ad un crossover a 800 Hz che divide il flusso audio in due percorsi indipendenti per le frequenze basse e acute che sono trattate in un woofer da 15” ed in un driver da 1” prodotti da Jensen (dalla Jensen di Chicago, IL.) e caratterizzati da una risposta in frequenza particolarmente storicizzata.

Fin qui, tutto abbastanza tradizionale, le cose cambiano quando si affronta la parte elettromeccanica: tanto il woofer quanto il driver sono infatti isolati acusticamente (per quanto possa considerarsi isolante il cabinet in legno che li contiene) ed il loro segnale raggiunge l’esterno solo attraverso due corpi rotanti che, pilotati da una coppia di motori a doppia velocità lento/svelto (o, in terminologia Leslie, Chorale/Tremolo) ne “rimescolano” il suono.

Il woofer da 15” è orientato verso il basso e spara il proprio segnale all’interno di un tamburo (di materiale leggero) rotante che contiene un deflettore interno; quando il tamburo gira, il deflettore proietta il suono in un’unica direzione che, appunto, ruota di 360° – ovviamente, fatte salve le caratteristiche pressochè unidirezionali delle sorgenti sonore alle basse frequenze.

Il driver delle acute manda il segnale dentro una tromba rotante che lo diffonde nell’ambiente (una sorta di sirena da tifoso meno strozzata, per intenderci); le trombe sono due, ma una sola comunica con l’esterno, mentre l’altra serve solo per bilanciare meccanicamente la rotazione…

Nel modello 122, non c’è possibilità di fermare i motori; agendo sull’apposito manettino a mezzaluna, si passa dalla lenta rotazione Chorale alla più veloce rotazione Tremolo, ma non si può mai frenare il movimento di tromba e rotore; per quello, dovrete ricorrere ad un Leslie 147.

Tutto questo ben di Dio pesa quasi 80 chili e ingombra come un frigorifero dei bei tempi andati; inizia a diventare chiaro quanto possa essere importante riuscire a simulare correttamente il comportamento rotary speaker? Bene, a questo punto, facciamo entrare il Ventilator.

Ventilator

Ventilator è frutto degli sforzi di Guido Kirsch (padre, insieme a Christoph Kemper del potente Access Virus Synthesizer…) e nasce proprio per riunire, in uno scatolotto di dimensioni più che pedalabili tutto il funzionamento del Leslie 122, compresa una corretta percentuale di variazioni nel posizionamento microfonico. Il sistema, infatti, prevede la restituzione timbrica del comportamento rotary 122 ripreso attraverso un microfono sulle basse e due microfoni sulle trombe delle acute, con possibilità di variare la distanza tra capsule e cabinet vero e proprio.

Nonostante il target apparentemente tastieristico, Ventilator può ospitare nel proprio ingresso audio (mono di default, ma modificabile stereo TRS con una semplice operazione sul circuito stampato) tanto segnali di tastiera quanto segnali di chitarra elettrica; per quest’ultima, è previsto uno switch low/high con cui modificare l’impedenza in ingresso. La regolazione del segnale avviene portando il circuito fino all’overload (c’è un LED di segnalazione…) e successivamente abbassando appena appena il livello; in questo modo, i convertitori 48 kHz 24 Bit che danno luce al processore SHARK 32 Bit lavoreranno al massimo della loro dinamica consentita.

Dopo aver regolato il volume in ingresso, e aver collegato in full stereo l’uscita left/right, si può decidere se utilizzare o meno la cabinet simulation che riproduce l’equalizzazione naturale dello scatolone in legno utilizzato per ospitare il Leslie 122; se Ventilator è utilizzato per la chitarra elettrica, magari entrando in un normale guitar amp, sarà meglio disinserire la cabinet simulation; in tutti gli altri casi tastieristici, conviene lasciarla attiva. Attraverso un Remote Switch opzionale, è possibile simulare i comportamenti di Brake e di accelerazione tipici di modelli Leslie diversi dal 122, ad esempio il 147 e il 760; due interruttori a pedale permettono l’inserimento/bypass dell’intero circuito e la selezione della velocità Chorale/Tremolo. Tutto qui? Non proprio…

Anche se Ventilator è configurato per lavorare di default rendendo al massimo della veridicità il “comportamento 122”, è possibile intervenire sui parametri di funzionamento per soddisfare il gusto del musicista o per raggiungere un determinato effetto operativo; pertanto, si può intervenire sui parametri di:

  • Speed, la velocità – indipendente – per il rotore delle basse e la tromba delle acute, il controllo interviene globalmente sui due andamenti lento/svelto, permettendo di impostare una velocità di crociera più o meno rilassata;
  • Acceleration, nonostante la forza dei motori e delle pulegge, il passaggo dal Chorale al Tremolo non è mai immediato, vista la notevole massa che deve essere messa in rotazione… per questo motivo, nel normale Leslie, si tollera un lag pari a 5 secondi e mezzo sulle basse e 1 secondo abbondante sulle acute; i due valori possono essere contratti o dilatati a seconda del grado di struggimento che il musicista vuole ottenere, senza mai stravolgere sinteticamente il segnale – da questo punto di vista, Ventilator è meno sound designer tool di altri simulatori già presenti sul mercato;
  • Balance, il rapporto tra segnale del rotore (basse frequenze) e trombe (alte frequenze); a seconda del genere musicale, delle preferenze e dell’organico in cui si suona, può essere saggio privilegiare l’uno o l’altro segnale nel mixaggio generale;
  • Distance, con un gran bel gioco di fasi e cancellazioni, Ventilator riesce a simulare il progressivo allontamento della coppia di microfoni dal cabinet; come è facile immaginare, a posizione più ravvicinata corrisponde maggior percezione della modulazione e minor ambiente.

In uso

Convincente, molto convincente. Ventilator tira fuori tutto quello che ci si aspetta da un 122 valvolare reso cattivo al punto giusto dosando il segnale in ingresso e affidato ad un sistema di ripresa microfonica/amplificazione. L’apparecchio può veramente fare la differenza su palchi medio piccoli, o anche in grandi produzioni live dove si voglia tenere ferramente sotto controllo il volume di palco; il risultato timbrico c’è tutto, senza un filo di grasso superfluo e con la massima funzionalità.

Le escursioni parametriche sono ben calibrate, concentrate insomma sui valori funzionali di massima espressività, senza lasciare spazio a estremismi effettistici che possono anche tornare utili nel sound design militante, ma che possono fuorviare un’utenza come quella Hammond/clone, ben più tradizionalista di quanto non si potrebbe pensare.

Qualche considerazione: Ventilator non è dotato di un volume in ingresso, pertanto se gli inviate un segnale particolarmente hot, più forte di quello che è possibile gestire attraverso il selettore Guitar/Key ed il selettore Low/High, tenderà a lavorare con una costante presenza crunch che può essere deliziosa per il rockettaro bluesarolo, ma che potrebbe far rotolare per terra (in piena disperazione) il jazzista più estremista. Del resto, il modello di riferimento è il 122 e non l’anemico 760… ci sarà un motivo. Comunque, polemiche a parte, regolate con cura il volume d’ingresso agendo sullo strumento che collegate al Ventilator, non avrete che da guadagnarci in dinamica e possibili piani sonori. Se poi, come il sottoscritto, il vostro orizzonte è compreso tra Steppenwolf, Emo e Lord, beh… allora va benissimo così.

Altra cosa da tenere presente: le escursioni parametriche, specie quelle relative alla Speed ed alla Distance non sono tali da far girare la testa all’ascoltatore; comunque, lavorando con giudizio, si ottiene un notevole grado di personalizzazione operativa che, nelle mani di un musicista volenteroso, può fare la differenza.

Nel corso della prova, ci siamo divertiti a sottoporre sia strumenti “veri” (come il nostro Hammond B3 1959… o 1957? boh…), sia cloni commercialmente consolidati come il Clavia Nord Electro II 73 o il Korg BX-3: con lo strumento vero, a parte qualche riserva sul’interfacciabilità dei livelli di segnale, è stato come sognare; sui cloni, la superiore qualità timbrica della simulazione Ventilator è apparsa immediata. Sarebbe interessante (ma, a questo punto, diventa compito vostro…) mettere a paragone il Ventilator con la nuova simulazione rotary messa a punto da Nord Keyboard per il suo C2D, o fare lo stesso confronto con i fenomenali outsider nostrani DLQ e Hamichord/Mojo, per vedere come si comporta il piccolo ventilatore.  Costruzione meccanica e disposizione dei comandi sono assolutamente concepiti per sopravvivere alle brutture della vita on the road. Il prezzo è quello giusto.

Promosso a pieni voti

Come al solito, cliccando qui sopra, avrete una minima pillola di conoscenze indispensabili sul Leslie 122 e – sassolino nella scarpa – sui classici errori di valutazione che devono essere evitati quando si parla di rotary speaker simulator…

Cliccando qui sopra, finalmente, ascoltiamo il Ventilator in azione, collegato a un venerando Hammond B3 consolle, attraverso uscita diretta Jack 1/4″ che (a onor del vero) è un pochino troppo alta di livello, quindi il segnale tende sempre al limite della saturazione, ottimo per un rockettaro, meno piacevole per un jazzista beneducato.

Ascoltate con attenzione il passaggio da bypass iniziale a Ventilator on, e sappiatemi dire; ah, ovviamente l’audio è ripreso direttamente con un digital recorder in full stereo, quindi è consigliato un ascolto in cuffia.

Buona visione

 

 

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Comments (17)

  • scander

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    Fantastica recensione come sempre!

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  • Enrico Cosimi

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    yep! non esageriamo… :-)

    (comunque, il ventilator è micidiale!!!)

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  • scander

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    Sì, non è male… comunque “il leslie è un’altra cosa!” :-)

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  • synthy

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    non ci saranno più le mezze stagioni ma l’effetto è notevole, micidiale concordo! veramente realistico, ma più che per un hammond vero direi che è tagliato su misura per i cloni dove puoi regolare il livello d’uscita (e qui caro Enrico biognerebbe sottolineare che il pedale volume dell’hammond non regola il volume ma l’espressione, per il volume c’è il simpatico interruttore low/high, perchè agisce su un condensatore variabile e quindi sulle frequenze ergo la quantità di armoniche)
    però 400 eurozzi per una scatoletta a 48 KHz….parliamone.

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  • Enrico Cosimi

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    beh, è ovvio che usare il ventilator su una consolle “vera” ha senso molto raramente, e solo in condizioni di vera emergenza – tipo, devi registrare una cosa alle 3 di notte perchè deve essere pronta domani mattina alle 7.30…

    normalmente, penso che il ventilator serva solo a chitarristi e clonatori tastierai :-)

    sul funzionamento della staffa hammond, se ne dovrebbe parlare in un bell’articolo concentrato sull’hammond. appunto… 😉

    Reply

  • splendico articolo

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    splendico articolo ricco di particolari, abbinato ail’ottimo video del leslie. grazie

    Reply

    • Enrico Cosimi

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      beh, era l’unico modo per rendersi conto di quanto e come possa funzionare il ventilator… :-)

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  • mizio

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    Scusate. Sono Mizio da Roma e vorrei sapere come e dove acquistare questo ventilator. Grazie

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  • Luca

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    Salve! Vorrei un consiglio……Ho un Numa Organ che, in linea generale, è un buon emulo del B3. A mio avviso anche l’effetto rotary/leslie non è male, ma nulla di esaltante. In generale sono soddisfatto del mio clone, ma vorrei migliorarlo nella parte rotary leslie, un pò più incisivo (con poco drive). E’ consigliabile l’acquisto del Neo Ventilator da abbinare al Numaorgan? Il risultato che vorrei raggiungere è quello di avvicinarmi il più possibile ad un B3 stile Steve Winwood! Nel caso in cui il Neo Ventilator sia consigliabile quale dovrei acquistare? Visto che credo ci siano per ora due modelli, quello vecchio più grande ed il nuovo Mini Vent? Grazie per la disponibilità!

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    • Enrico Cosimi

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      il Ventilator è assolutamente consigliabile, in quanto incredibilmente accurata riproduzione del comportamento 122 rotary originale; non ho avuto modo di provare il Mini Vent, quindi non posso dire nulla in quella direzione

      in alternativa al Ventilator, è possibile prendere in considerazione il BURN prodotto da GSI, che è un altro simulatore con struttura valvolare predisposto a realizzare MOLTI altri effetti oltre alla pura simulazione rotary

      buon acquisto!

      p.s. in tutti e due i casi, sarà necessario disinserire la simulazione interna quando si lavora con il pedale esterno, altrimenti i due effetti di rotary possono “entrare in collisione”

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  • Attilio De Simone

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    Attenzione perchè sta per uscire il Ventilator 2 che prevede comandi aggiuntivi oltre al pulsante di stop.

    Reply

  • euro

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    cosa costa?

    Reply

  • Antonio Vinci

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    piccola info tecnica:

    KeyB Solo + Neo Ventilator 2

    si può escludere la simulazione interna rotary del KeyB continuando ad utilizzare gli altri controlli (halfmoon, riverbero, ecc.)?
    grazie mille

    Reply

    • Enrico Cosimi

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      mi sembra di si, ma onestamente è passato MOLTO tempo da quando ho messo le mani su un KeyB Duo…

      Reply

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