Monitor Eve Audio SC205

Written by Emiliano Girolami on . Posted in Recording

La storia racconta di un uomo, di una costola e della nascita della donna. Eva, come è noto, è stata creata a partire da una costola di Adamo. Roland Stenz deve aver pensato a questo quando, uscito da Adam Audio, ha deciso di fondare una sua azienda. Il catalogo è ampio e ricco di soluzioni per tutte le occasioni. Riceviamo per la prova un modello della serie Silver Cone (SC205) caratterizzato da un driver per le medio basse da 5” e da un tweeter a nastro.

Di Emiliano Girolami

SC205_front

Il woofer, come anticipato, è realizzato con un materiale a base di argento ricoperto da fibra di vetro ed ha una struttura esagonale delle fibre (a nido d’ape per essere più precisi). La membrana è pilotata da una bobina da 1” e promette una risposta sulle basse fedele e senza sbavature.

Il nastro che si vede oltre le fessure del tweeter  è realizzato con una tecnologia proprietaria denominata AMT (Air Motion Transformer).

L’amplificatore funziona in modalità PWM (Pulse Width Modulation) ed è preceduto da un DSP che gestisce tutte e funzionalità e le opzioni. Gli ingressi sono solo analogici e il convertitore A/D è ad alta risoluzione. La potenza erogata è di 50w sia per le basse che le alte frequenze. La pressione sonora massima (SPL@1m) arriva a 101dB. Il filtro (crossover) è accordato a 3KHz e la risposta in frequenza parte da 53Hz per arrivare a 21kHz.

La porta di accordo per i bassi è realizzata in modo da minimizzare i lunghi tempi di decadimento tipici di questa soluzione. La si trova sul retro del robusto contenitore rettangolare. Su questo non si trovano gli accorgimenti anti diffrazione (leggi smussature degli angoli) molto di moda negli ultimi anni.

Il DSP si gestisce con una sola manopola. Una corona di LED intorno a quest’ultima funziona da feedback visivo. La limitatezza dei controlli costringe ad aguzzare l’attenzione per capire tutte le funzioni ma, dopo un po’, si prende confidenza con il sistema. Oltre la regolazione di volume ed il controllo di attivazione dell’amplificatore si può controllare la risposta in frequenza per compensare l’ambiente sulle basse e sulle acute come riportato nelle figure che seguono.

Fig1_LowFilter

Fig2_HighFilter

Per controllare l’effeto di comb filtering che, a volte, è provocato dalle riflessioni sulla console, è attivabile anche un Desk Filter (vedi Fig.3) che lavora a 180Hz in amplificazione e 200Hz in attenuazione.

Fig3_DeskFilter

L’insieme è compatto e da un’idea di solidità come solo gli apparati professionali sanno fare.

 

La prova

Dopo una giornata di rodaggio ascoltiamo le SC205 con i nostri pezzi di riferimento. Rimaniamo subito piacevolmente sorpresi dai bassi che sono, al contempo, potenti e definiti. Senza sbavature e sufficientemente profondi nonostante le dimensioni del woofer non siano eccessive. Le altre frequenze escono fuori ricche di dettagli e senza mai infastidire. Molto semplice apprezzare i dettagli delle percussioni più acute o dimensionare accuratamente le code dei riverberi. Le medie sono presenti e proiettate in avanti (forse appena un po’ troppo). Il corpo del suono viene fuori bene e la risoluzione (intesa some la capacità di far comprendere i diversi livelli sonori in mix affollati) è corretta. Difficile prendere decisioni sbagliate con queste casse. La tridimensionalità è esaltata dai tweeter e gli strumenti occupano una scena virtuale ampia e profonda. I suoni si distribuiscono ben oltre lo spazio sotteso dalle casse e spesso si apprezza una scena ampia e avvolgente. La porta del bass reflex posteriore consiglia posizionamenti ad una certa distanza dal muro. Il manuale è ricco di dettagli e consigli e funziona come utile strumento per ottenere il massimo dagli speaker. Il prezzo non è bassissimo (quasi 500€ per cassa di listino) ma la qualità è alta.

Le SC205 ci sono piaciute, le consigliamo senza riserve come near field, in un setup 5.1 o affiancate a casse a tre vie in studi professionali.

 

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Comments (2)

  • Umberto Callegarin

    |

    Interessante. Solo una piccola precisazione, da vetusto appassionato – anche – di audio.
    L’Air Motion Transformer (AMT), che qui e nelle Adam Audio prende il posto del tradizionale tweeter a cupola in seta, non è una tecnologia priprietaria, ma è la creazione di Oskar Heil, fisico, che fu dapprima e soprattutto implementata nei diffusori americani ESS.
    Successivamente, è stata ed è utilizzata dall’italiana Musical Technology.
    Il c.d. ‘Tweeter di Heil’, nelle sue diverse declinazioni, è caratterizzato da un’elevata trasparenza e dalla necessità di curare molto attentamente l’abbinamento con il woofer:
    1. per quanto riguarda il taglio in frequenza
    2. per la necessaria velocità del trasduttore delle basse frequenze che deve reggere il passo con i velocissimi movimenti a fisarmonica della pellicola dell’AMT.
    Scusatemi il pippone e complimenti per il grande ed appassionato lavoro!

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  • Emiliano Girolami

    |

    Grazie a te per la precisazione. Non credo sia il tweeter a nastro ad essere stato brevettato, come spieghi tu, sarebbe impossibile. È molto più probabile che la particolare realizzazione di Eve abbia modalità/componenti innovativi che hanno reso possibile il patent. La cosa è riportata nella documentazione a corredo dello speaker e noi l’abbiamo riportata senza investigare ulteriormente. Ciao e grazie ancora. Emiliano

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