MFB Urzwerg Pro Mk II Step Sequencer – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Parlavamo di Urzwerg Pro, l’edizione potenziata (in base alle precise richieste degli utenti) dello step sequencer prodotto da Manfred Frick – Berlin. L’apparecchio, un 32 step organizzabili in 16×3 o 8×4, è stato sufficientemente sviscerato in un nostro precedente incontro. Ma, inevitabilmente, viste anche le discussioni delle scorse settimane, si affaccia alla mente un dubbio amletico.

Di Enrico Cosimi

Urzw Pro MkII

Con buona pace di Polonio, ci si chiede: dovendo acquistare un primo step sequencer analogico, magari senza cadere nelle grinfie dei soliti spacciatori di vintage… ma è meglio Urzwerg o il Dark Time?

Leggere per decidere.

Schermata 2013-05-09 a 12.17.46

Da quando si è venuti a conoscenza delle funzionalità Urzwerg, la domanda è sempre quella: meglio l’apparecchio MFB o l’instant classic targato Doepfer? Premesso che, come al solito, una risposta unica non è possibile – perché le valutazioni vanno fatte in base alle proprie necessità – cercheremo di fare qualche valutazione comparata, lasciando la decisione al lettore.

  • Dal punto di vista della connettività analogica, Dark Time è superiore a Urzwerg; possiede collegamenti per controllare a distanza i comportamenti Start/Stop, Reset Out/Reset In, Analog Clock Out/Clock In, Gate 1/Gate 2 Out, CV 1/CV2 Out, CV 1/CV2 In; in confronto, le possibilità di controllo analogiche Urzwerg sono più limitate.
  • Dal punto di vista quantitativo, Urzwerg è superiore: 32 possibili step contro i 16 offerti dal Dark Time; oltre a lavorare con due lunghe sequenze di max 16 passi, si può lavorare in 8×4… praticamente, il doppio di quanto offerto da Doepfer.
  • Dal punto di vista delle connessioni digitali, la porta USB presente nel Dark Time può fare la differenza: DT Doepfer è class compliant con praticamente tutte le applicazioni DAW attualmente diffuse sul mercato; di sicuro, la connettività analogica, MIDI e USB non conosce limiti.
  • Dal punto di vista della gestione di range, Urzwerg è superiore, potendo coprire con continuità, un’escursione per coppia di file pari a 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 o 10 Volt (cioè, ottave); di contrasto, Dark Time può lavorare solo su tre tagli presettati 1, 2 e 5 Volt, con possibilità di sommare un offset/trasposizione pari a +/-1Volt.
  • La regolazione di PulseWidth/simmetria/legato-staccato sull’emissione degli step è gestibile a piena corsa sul Dark Time (ma in maniera comune alle due file), è invece presettata su cinque diversi rapporti selezionabili per le due coppie di file dentro Urzwerg.
  • Il dimensionamento di lunghezza sequenza è più flessibile nel Dark Time, grazie all’architettura “di registro”, che carica su ciascuno step le funzionalità che lo contraddistinguono; in questo modo, ogni step Dark Time può essere definito nelle sue qualità di Skip (con significato diverso da Urzwerg), On, Off e ancora Stop, Continue e Jump a funzione assegnabile; dentro Urzwerg, si può solo accendere o spegnere la trasmissione del Gate, non c’è Skip (in senso di salto-elisione dello step), non c’è modo di partire da uno step diverso da #1.
  • Le scelte di quantizzazione, come anche altri parametri legati all’accoppiamento di valori in trasmissione MIDI sulle due file, o la funzione Jump, sono – nel Dark Time – oggetto di periodiche revisioni software da caricare via porta USB; Urzwerg è “finito”: ha parecchie funzionalità già attive e, perlomeno sul fronte della quantizzazione, offre maggior flessibilità.
  • Dal punto di vista della programmazione/accordatura step by step, Dark Time è più comodo, prevedendo la possibilità di auto repeat con avanzamento passo per passo per facilitare le procedure di fine tuning; dentro Urzwerg, o si lavora “in corsa” durante l’esecuzione, o si ricorre al MIDI per far avanzare a colpi di MIDI Nota On uno step alla volta.
  • L’implementazione MIDI di controllo di Urzwerg è più flessibile e completa; da un certo punto di vista, sembra quasi che ci si sia ispirati alla visione (insuperata) messa a punto nello storico MAQ 16/3.
  • Dal punto di vista della costruzione, Dark Time è più massiccio e robusto; le sue dimensioni (con metà degli step disponibili) sono più contenute.
  • Dark Time gestisce il clock analogico esterno in maniera più completa, potendo offrire tredici divisori di clock separati, con cui definire la durata degli step in rapporto agli impulsi TTL ricevuti; Urzwerg limita le proprie funzionalità all’avanzamento uno su uno: ogni impulso ricevuto fa avanzare la sequenza di un passo.
  • Dark Time può regolare lo shuflle in maniera continua, contro le due posizioni presettate offerte da Urzwerg; di contro, Urzwerg offre un controllo di pannello dedicato per lo Shuffle, senza obbligare il musicista a scendere nel menu Function.
  • Anche se nella terra di mezzo delle opzioni software, Dark Time permette la programmazione indipendente del Gate Time assegnato agli step 1-8; Urzwerg agisce simultaneamente sull’articolazione dei 16 +16 step, raggruppandoli nelle due file 1-2 e 3-4.
  • Dark Time può essere usata come convertitore (di gran lusso) MIDI Clock to Analog Clock  con le divisioni di frequenza; quando riceve il Clock MIDI (anch attraverso porta USB), emette il treno di sincronizzazione TTL dalle porte corrispondenti.
  • Alla luce della recente campagna di pricing NewGroove, tra le due macchine ci sono solo una cinquantina di euro di differenza, a favore del Dark Time.

Insomma, comprateveli tutti e due e non avrete più problemi di sequenze analogiche. 

Di seguito, qualche videozzo con cui confondersi le idee…

Schermata 2013-05-09 a 12.12.09

Urzwerg Pro come sequencer MIDI…

Schermata 2013-05-09 a 12.15.34

Urzwerg come quattro sequencer analogici indipendenti…

Schermata 05-2456422 alle 13.33.30

Urzwerg come “semplice” analog step sequencer, ai danni di un Doepfer Dark Energy Mk I

Buona (triplice) visione.

 

Tags: , , , , ,

Trackback from your site.

Comments (29)

  • Alessandro

    |

    Caro Enrico, mi sa che per come sono fatto io, continuerò a preferire il Dark Time. Dalla tua completa recensione deduco che magari dal punto di vista tecnico ognuno ha i suoi piccoli vantaggi però il DT mi sembra piu divertente da programmare e soprattutto piu facile per usarlo “al volo”…

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    ti dirò: Dark Time, con tutto il corredo di parametri PER STEP, è più adatto allo smanettamento “dal vivo” durante la sequenza – un poco come era il vecchio Moog 960 e come è, guarda tu il caso…, il sequencer del Grp A4/A8

    Urzwerg è molto potente, per diversi versi PIU’ potente, del Dark Time, ma di sicuro, è fatto per chi progetta “alchimie berlinesi” al sicuro nella propria bat caverna :-)

    Reply

  • enrico michieli

    |

    Come sempre , grazie per il suo notevole lavoro per la nobile “Step Sequencer Music” . A quando un tutorial sul Dot.Com Q960 con i moduli 961, 962, 963 (sempre in meravigliosa mostra nel suo studio) ,visto che, come clone, é il Padre di tutti gli step sequencer ? Grazie ancora.

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      dici che potrebbe essere utile, eh?
      (rumore di ingranaggi che girano in sottofondo…)

      ci penso

      Reply

  • Mario

    |

    Buongiorno,

    chiedo un consiglio: dopo tanti anni mi piacerebbe prendere uno step sequencer, per realizzare appunto qualche sequenza “cosmica” e divertirmi un pò…

    Ho un paio di piccoli analogici, un Korg MS10 e un Roland SH09, che da quello che ho letto hanno una gestione di controllo diversa e leggevo in un’altro post del sito che il Dark Time non è consigliato per il Korg MS10. (inoltre sul sito Doepfer è spiegato che serve una connessione particolare ed un cavo apposito)

    Domanda: ho visto in rete una macchinetta economica, che mi piacerebbe provare come inizio, ovvero questa:

    http://www.ehx.com/products/8-step-program

    Secondo Lei. Dott. Cosimi, posso riuscire a farla funzionare sia sul Korg che sul Roland? Su YouTube ho visto un video (un pò noioso per la verità) dove si vede funzionare appunto un Korg MS10 con ElectroHarmonix.

    Eventuali alternative? (economiche)

    Purtroppo circa 8 anni fa ho venduto un modulo, Korg MS-02 che probabilmente avrebbe risolto tutti i miei problemi di..interfaccia.

    Grazie per l’eventuale risposta e…. perché non mettete un bel forum? :)

    Mario

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      in effetti, il KORG MS-02 avrebbe risolto tutti i problemi di interfacciamento; peccato averlo venduto…

      Il problema, con MS-10 e con SH-09, è che – per gli standard attuali – si muovono “fuori norma” e quindi diventa difficile controllarli con apparecchiature moderne, fatte per lavorare in un mondo comodamente standardizzato. In pratica, il Gate Input del Roland SH-09 si aspetta una tensione pari a +14V per far partire l’inviluppo interno… ma il Doepfer Dark Time (come TUTTI gli step sequencer di oggi) è standardizzato a +5V per il suo Gate Out, quindi non ce la farebbe a far partire l’articolazione del Roland.

      Allo stesso modo, il piccolo Electro Harmonix 8-Step Program è inadatto perché GENERA SOLO CV, MA NON GATE… quindi, non può articolare note con apertura d’inviluppo, ma solo mandare tensioni di controllo (del resto, è concepito per essere usato sui pedali EHX, al posto degli ingressi Expression…).

      Con il KORG MS-10, è ancora peggio: oltre al problema del Gate (che KORG chiama Trigger) invertito in polarità (e sarebbe il meno risolvere questo particolare…), c’è l’impostazione Hz/Volt che non è compatibile con quella V/Oct usata da tutti gli step sequencer antichi e moderni; in origine, questa spaventosa rottura di scatole era risolta usando un sequencer dedicato, prodotto dalla KORG, chiamato SQ-10: oggi, è molto più complesso da risolvere, a meno di non impazzire con le procedure di accordatura V/Oct contro Hz/V (ho fatto un video sul canale YT di ACM nel quale è verificabile la possibilità di usare – con fatica – un Dark Energy sopra al KORG MS-20) o, in alternativa, ricorrendo ad un’interfaccia “evoluta” come quelle prodotte da Kenton.

      In tutti i casi, la procedura non risulta economica o semplice da percorrere… :-(

      Reply

  • Mario

    |

    Grazie Maestro, per i preziosi consigli…

    Anche se ora sono un pò depresso: mi viene voglia di vendere entrambi i synth ed acquistare dell’altro (anche se li ho usati spesso per altri tipi di musica), visto che sono (quasi) inutilizzabili da utilizzare “per sequenze”.

    Pongo quindi un’altra domanda (avrà capito che mastico poco la materia…) : avrebbe senso “midizzare” entrambe le macchine? (sempre che ciò sia possibile)

    Ho visto macchinette come questa:

    http://www.doepfer.de/mcv4.htm

    Sempre che siano “compatibili”, come ha spiegato prima: a questo punto, fermo restando che si potrebbe usare un pc/mac, un Dark Time funzionerebbe?

    Grazie per la Sua pazienza, mi consolerò (spero) con il Grendel Drone Controller da me preso qualche giorno fa (e non ancora arrivato) :(

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    si si, la mcv4 andrebbe bene per pilotare il KORG MS-10 (avendo cura di rispettare le regolazioni suggerite, nel manuale, da Doepfer per controllare le vecchie apparecchiature di quel tipo).

    Il problema rimane con il gate a +14V richiesto da Roland, valore che non è raggiungibile attraverso l’interfaccia Doepfer…

    servirebbe una sorgente di CV e un mixer lineare con cui “sommare tensione” al gate in uscita dalla mcv4, ma questo significa andarsi a impegolare nel mondo euro rack, con cabinet e alimentazione (e moduli) da comprare… è una decisione importante da prendere.

    Reply

    • Mario

      |

      Buongiorno,

      riprendo questa vecchia discussione sperando in una Sua risposta/consiglio.

      Per motivi di lavoro ho dovuto interrompere le mia ricerca, ora sotto le feste ho qualche ora in più.

      L’obiettivo a questo punto, è quello di far funzionare via midi MS10, lasciando per adesso indietro SH09.

      Stavo valutando inizialmente un Kenton Pro Solo Mk2 per “midizzare” Ms10, quando, in una delle tante discussioni su internet, ho scoperto che potrebbe essere usato con successo un vecchio NOVATION BASS STATION RACK (Midi) Link: vintagesynth.com/novation/nvbs.php

      Questo synth ha in più CV/GATE out e in “programmabile”, ovvero è possibile selezionare la tipologia di voltaggio (diciamo così, scusi le inesattezze) a seconda del synth usato.

      (non riesco ad allegare il link al manuale, ma su Google lo trova subito, versione RACK attenzione)

      Quindi:

      – visto che il Kenton Pro solo costa 200 euro!

      – visto che questo Bass Station usato lo pago uguale

      Avrei un synth in più (che no guasta mai) e finalmente potrei pilotare MS10 (e forse Roland Sh-09?)

      Che ne dice?

      Grazie per il supporto e Buone Feste!

      Mario

      Reply

      • Enrico Cosimi

        |

        il problema è che il KORG MS-10 lavora su uno standard elettrico che non è compatibile “con il resto del mondo”, ma solo attraverso pochi e costosi convertitori (ad esempio English Tear prodotto da Harvestman e Jedonian, tutti e due in formato euro rack – oppure Kenton Pro Solo II) che devono, appunto, convertire V/Oct e Gate positivo del mondo intero con Hz/V e Gate negativo di KORG (e Yamaha). Per questo motivo, ogni altra spesa diversa dai convertitori sopra elencata finisce per rientrare nella categoria dei “soldi buttati”… :-(

        Reply

  • marco

    |

    buon giorno dottor cosimi, la ringrazio per tutto il suo lavoro e per tutte le informazioni che ci da…
    mi chiedevo… ho 2 synth digitali (noird stage 2 e nord wave), mi piacerebbe comprare il mio primo sequencer… il dark time andrebbe bene secondo lei?

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      carissimo, sono contento che gli articoli risultino utili; il Dark time può dialogare con i due strumenti SOLO ATTRAVERSO IL MIDI, e – forse – potrebbe essere uno spreco comprare un sequencer analogico CV/Gate per usarlo solo via MIDI.

      non sarebbe meglio, a questo punto, pensare a un DOEPFER MAQ 16/3 (anche usato…) che nasce per essere usato principalmente via MIDI?

      a presto

      Reply

  • Mario

    |

    Buonasera,

    rieccomi qui, riprendo dai capitoli precendenti (qualche riga più in alto anche se manca la Sua risposta via mail): EBBENE SI, FUNZIONA! :)

    Per la prima volta ho potuto suonare KORG MS10 e ROLAND SH09 “dall’esterno” (un semplice setup MIDI), utilizzando quindi il Novation Bass Station Rack come interfaccia!

    Mi sento veramente di consigliarlo a chi vuole utilizzare synth analogici via Midi, spendendo l’equivalente (o meno…) di un’interfaccia dedicata. (e magari solo parzialmente funzionante… come scriveva sopra il nostro Mentore)

    Invece il Bass Station Rack sembra essere proprio una “Stele di Rosetta”, conosce tutte le “lingue” analogiche (tre settaggi disponibili, 1: Roland,/ARP/SCI, il 2: Yamaha/Korg, il terzo Moog)

    Evviva!

    Grazie per l’aiuto Dott. Cosimi!

    Reply

      • Bruno DC

        |

        Il piccolo SQ-1 sembra molto interessante ! bisognerebbe capire se attraverso la porta USB riceve anche i dati MIDI; per esempio per comandare la trasposizione delle sequenze da una tastiera o da una DAW. Sulla rete c’è infatti un video dove la trasposizione viene effettuata con un MS20 originale, mi sembra attraverso CV con qualche complicato giro di cavi…. questo mi fa sospettare che la presa USB serva solo per alimentarlo (e non per ricevere il MIDI)….
        Carissimo Enrico, che ne pensi ?

        Reply

        • Enrico Cosimi

          |

          non ho ancora avuto esperienze dirette sul sequenze SQ-1 (se ne riparla a Francoforte…); non mi stupirei se la trasposizione realtime fosse risolta solo “esternamente”, cioè sommando la tastiera alle note del sequencer agendo DIRETTAMENTE DENTRO al sintetizzatore di destinazione…

          è anche vero che, trattandosi di software, ammesso che non sia implementato da ora, aggiungere una somma di valori MIDI ai CV in ingresso potrebbe essere indolore, SEMPRE A PATTO CHE abbiano previsto un modo di accedere ai convertitori DAC dall’esterno, sempre che ci siano, nell’apparecchio, dei convertitori DAC… non mi stupirei se, visto il costo preventivato, la sezione digitale fosse ferocemente limitata e separata dalla gestione full analog degli step.

          staremo a vedere…

          Reply

  • Andrea

    |

    Ciao Enrico,
    domandina semplice ma insidiosa:

    ho collegato uscita MIDI OUT di un DARK TIME al MIDI IN di un Minimax ASB.
    e poi la MIDI OUT di una Master Keyboard MIDI alla MIDI IN del DARK TIME.
    così riesco a fare il transpose delle sequenze che creo in Dark time.
    fin qui nulla di strano.

    ma se volessi mantenere la possibilità di suonare il MINIMAX tramite tastiera… bypassando il sequencer…si può fare o devo per forza scollegare i midi e ripristinare MIDI OUT della Keyboard in MIDI IN del MINIMAX?

    :)

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      ‘un si pòle!!

      bisogna staccare i cavi e bypassare il sequencer

      Reply

      • Andrea

        |

        porcapaletta analogica!

        vabbuò, grazie cmq della risposta :)

        Reply

  • Zuck

    |

    Eccoci, chiedo qua in quanto mi pare l’unico articolo “grossomodo” in tema..

    Da felice nuovo possessore di un Dark Time che connetto al Voyager principalmente via CV/Gate, leggendo in giro, mi è venuto un dubbio: per la connessione “Gate out” del DT ad un “Gate in” del Voyager serve il fantomatico cavo 1/8″-1/4″ con resistore 10k e transistor o va bene un cavo normale ed il concetto è riferito ad altre macchine Moog? Visto che di teoria ne ho vista tanta, ma alla pratica accedo un po’ per volta, così, da novizio, mi sembra che se attacco solo il CV1 al Pitch e il CV2 al filtro (ad esempio) e metto il Voyager in “External” l’Env. Gate, il risultato sia il medesimo che usare il Gate out..
    Chiedo umilmente se sto sbagliando qualcosa nel concetto..

    Reply

    • Zuck

      |

      .. cavo 1/8″-1/4″ con resistore 10k e transistor..

      Mi riferisco ovviamente al discorso dell’ S-Trigger…

      Reply

  • Zuck

    |

    Mi correggo: in entrata all'”Envelope Gate In” del Voyager le differenze sull’inviluppo le not eccome: quindi il concetto dell’ “S-Trigger” vale solo per altre macchine Moog?

    Reply

  • Zuck

    |

    ..le noto eccome..

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    tranquillo: le macchine moderne Moog hanno tutte il Gate “normale”; quindi basta un cavo semplice… :-)

    Reply

  • Zuck

    |

    Grazie, il sito Doepfer ed un paio di forum anglosassoni mi avevano messo la pulce.. ora sto entrando un po’ più nel merito..

    Reply

  • Luca

    |

    Grazie della risposta, Prof!
    immagino cavo S-trigger da mini-jack 3,5 a jack mono 1/4″.

    Un caro saluto!

    Reply

Leave a comment

Inserisci il numero mancante: *

ga('send', 'pageview');