MFB Urzwerg Pro Mk II Step Sequencer – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

In diverse occasioni, grazie alla solerte cortesia di Alex Cecconi from New Groove, ci siamo occupati della produzione MFB; aspettando Tanzbar e il nuovo sintetizzatore monofonico a tastiera, ci siamo concessi un (lungo) giro di danza con lo step sequencer Urzwerg Pro che, come il nome lascia presagire, è una versione assai potenziata del precedente sequenziatore.

Di Enrico Cosimi

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Diciamo subito che l’apparecchio è inzuppato di trovate interessanti, con le quali diviene facile coniugare una small footprint (maniera anglofona per identificare il ridotto ingombro) con tante prestazioni utili alla programmazione e alla performance. Come è facile immaginare, tante funzioni condivise in uno spazio ridotto portano ad una densità operativa che, superato un certo limite, può divenire di ostacolo alla rapida fruizione dell’apparecchio; da questo punto di vista, gli utenti MFB hanno imparato da anni a navigare tra le classiche “grafiche AutoCAD” e la forte standardizzazione degli ingombri. Il (notevole) risparmio è sempre un volano irresistibile…

Urzwerg Pro è uno step sequencer a 32 passi organizzabili in diverse maniere a seconda delle necessità del musicista; l’apparecchio può dialogare con strumenti esterni tanto attraverso connessioni analogiche CV e Gate quanto attraverso porta MIDI In, Out e Thru – come è facile immaginare, certe cose sono più facilmente ottenibili in analogico, altre sono esclusivo retaggio del funzionamento MIDI.

Quanto possono durare le sequenze? Dipende: la macchina può generare due sequenze parallele massimo da 16 step ciascuna o quattro sequenze massimo da 8 step ciascuna; non è possibile avere tutti e 32 i passi in un’unica esecuzione in catena.

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Urzwerg come analog step sequencer

Ciascuna fila, identificata attraverso numero progressivo 1-4, sfrutta la classica coppia di connessioni dedicate CV e Gate; dalla prima esce la tensione programmata passo dopo passo (in un range regolabile per coppie di file orizzontali tra 1 e 10 Volt).

La tensione generata può essere sottoposta a quantizzazione per coppie di file (ci sono diverse maschere di quantizzazione disponibili) e, in ogni caso, è scalata sempre per coppie di file tra 1 Volt abbondante (tredici semitoni) e 10 Volt (dieci ottave, assolutamente soverchianti nella pratica quotidiana). La tensione di Gate generata può essere configurata internamente in polarità positiva/negativa e in ampiezza su 5 o su 10 volt.

Come decidere se il meccanismo lavora su 2 sequenze da 16 step o su 4 sequenze parallele da 8 step? Semplice, mettendo in chain le file 1-2 e 3-4, attraverso una coppia di selettori facilmente raggiungibili nella parte bassa del pannello frontale.

Attenzione! Supponiamo che – fortunelli… – si sia precedentemente deciso di usare Urzwerg Pro con un sistema modulare in grado di generare quattro canali di sintesi paralleli: le uscite CV/Gate 1 vanno al primo sistema di sintesi, le CV/Gate 2 al secondo, e così via. Quando si mettono in chain le file 1-2, si commuta il funzionamento in modalità 16 step, ma Urzwerg Pro “sentirà” la presenza del jack infilato nella presa di uscita CV 2 e quindi potrebbe non mandare le note da 9 a 16 sull’uscita (a questo punto) cumulata CV 1… per evitare imprevisti, quando si passa in modalità 16 step, conviene staccare le prese CV 2 e 4, lasciando collegate le sole uscite CV 1(+2) e CV 3 (+4). Facile, no?

L’accoppiamento delle file 1-2 e 3-4 sulle regolazioni è attivo per i parametri di:

  • Range, l’escursione affidata in toto a tutti gli step abilitati, compresa tra una e dieci ottave;
  • Gate Time, la variazione tra legato e staccato; il controllo rotativo permette la selezione tra cinque diverse percentuali spaziate tra 15 e 85 % (niente valori estremi, ma una buona copertura espressiva… per i valori più “strizzati”, sarà necessario agire sugli inviluppi esterni);
  • Glide, l’integrazione applicata ai valori CV programmati sulle coppie di file 1-2 e 3-4; Urzwerb Pro ospita un sofisticato meccanismo di AutoGlide (attivabile solo su una coppia di file alla volta) che permette d’innescare il glide in maniera individuale solo sugli step marcati attraverso skip switch; in questo modo, è possibile mimare il classico comportamento Bassline;
  • Chain, come accennato in precedenza, permette di convertire le file 1 e 2 (e 3 e 4) in due uniche file di lunghezza massima variabile tra 9 e 16 step (vedi sotto, il parametro Lenght);
  • Reset, una pressione sui tastini Reset 1-2  e Reset 3-4 riporta forzatamente la sequenza al primo step eseguibile; se lavorate su sequenze di lunghezza non omogena, questa è la porta per il paradiso della rhythmic trance…
  • Realtime Transpose, non affannatevi a cercarlo sul pannello: le funzionalità di trasposizione sono ben celante dietro le due porte d’ingresso CV 1+2 In e CV 3+4 In. A cosa possono servire? Supponiamo che stiate pilotando un grosso sistema modulare analogico con una sequenza dal preciso incastro armonico: per passare da una sequenza “in Do” a una sequenza “in Sol”, non dovrete fare altro che inviare alle porte appena citate una corrispondente tensione CV con cui sommare una quinta a tutte le programmazioni precedentemente effettuate negli step abilitati.

 

Parametri di fila

In maniera quadruplicemente indipendente, ciascuna fila può essere caratterizzata nelle regolazioni di:

  • Lenght, il numero degli step abilitati alla sequenza; la regolazione è attivata attraverso controllo rotativo con escursione quantizzata in otto valori; manca un riscontro visivo diretto per la selezione, ma la lunghezza della fila è immediatamente confermata dalla sequenza di led bianchi che si attivano al passaggio dello step. Nel caso di configurazione 16 step, la Lenght delle “prime file” 1 e 3 è resa inattiva, mentre rimane operativa la Lenght regolabile sulle file 2 e 4 (non fa una grinza: se si lavora in modalità 16, vuol dire che servono almeno nove step di sequenza… altrimenti, si sarebbe rimasti nel classico modo 8×4);
  • Direction, il selettore a tre posizioni permette di definire l’avanzamento forward in avanti, backward in indietro, fw/bw aventi e indietro; se si passa al comportamento 16 step, è necessario agire su tutti e due i selettori di Direction per le coppie 1-2 e 3-4, altrimenti Urzwerg Pro non risponde al comando;

Ancora sulla Direction: un quinto selettore a tre posizioni permette di definire il comportamento assegnato alla posizione fw/bw 

 

Lo step: value & skip

Oltre al potenziometro con cui si regola il valore da programmare (successivamente, scalato per la regolazione di Range), ciascuno step è dotato di un led di segnalazione bianco e di un tastino Skip con cui abilitare o meno l’emissione Gate On; in base alle regolazioni di Settings, si può decidere se lo step disabilitato all’articolazione continuerà o meno ad emettere il valore di CV. Ulteriori particolari in seguito.

Tutti i led bianchi corrispondenti agli step abilitati sono mantenuti in dimmed light, cioè sono fatti flickerare in maniera da emettere poca luce; quando la sequenza è in playback, i led degli step eseguiti sono accesi in full brightness; nonostante una certa qual “direzionalità” dell’effetto, il risultato è affascinante (specie su palchi gremiti da montagne d’elettronica…).

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Sincronizzazione analogica

Urzwerg Pro può lavorare in internal o in external analog clock; nel primo caso, la velocità è regolabile attraverso manopola Tempo e il playback parte agendo sopra al tastino Start/Stop (o, in in OR, inviando impulsi alla porta Start In); la velocità è eventualmente modulabile con tensioni CV applicate  alla porta CV Clock.

Volendo lavorare con clock analogico esterno, basterà collegare il treno d’impulsi (ad esempio, l’uscita square wave di un LFO Doepfer…) alla porta Clock In; in questo caso, il sequencer parte appena riceve il primo impulso e lo start di pannello è degradato al semplice ruolo di reset al primo step.

Lo Shuffle, disponibile in due diversi livelli di contrazione, agisce solo in modalità clock interno.

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Urzwerg come MIDI step sequencer

Con il MIDI, le cose diventano più potenti e, inevitabilmente, più complesse: ciascuna fila di Urzwerg può indirizzare i propri dati di nota on/off alla volta di altrettanti sintetizzatori o expander MIDI; ma si può anche lavorare in politimbricità inviando dati a quattro parti residenti all’interno dello stesso sint. E perché non utilizzare due file per gestire note on/off con dinamica o con altri controller? La partita è aperta.

L’accesso alle funzionalità MIDI è garantito dal tastino Program e dalla gestione dei 32 tastini Skip che, con il led step illuminato o meno, permettono di verificare lo stato di conferma/negazione per le diverse opzioni disponibili.

Urzwerg gestisce la ricezione del clock MIDI in ingresso, uniformando il suo comportamento Play/Stop e il reset al primo step; allo stesso modo, prevede la possibilità di gestire dall’esterno alcune caratteristiche fondamentali del proprio playback: è possibile trasporre tutte e quattro le sequenze in blocco inviando all’apparecchio una nota MIDI compresa tra C1 (MIDI 36) e G3 (MIDI 67); se fosse necessario trasporre in maniera indipendente le coppie di file orizzontali 1-2, 3-4, non rimane che ricorrere alle connessioni analogiche precedentemente elencate.

Allo stesso modo, in mancanza di un MIDI clock di gestione esterna, si possono passare in rassegna gli step programmati facendoli avanzare con la ricezione di MIDI note on/off: un flusso di A4 (MIDI 69) farà avanzare tutte e quattro le sequenze; un flusso di A#3 (MIDI 70) farà avanzare gli step delle file 1-2, un flusso di B3 (MIDI #71) farà avanzare gli step delle file 3-4. Oltre che per l’avanzamento a distanza, il meccanismo è utile per ritmare in maniera particolare la sequenza… o per metterla velocemente sotto “sincronismo umano” con il primo batterista che sia dotato di MIDI Pad.

Oltre all’avanzamento clockato dall’esterno (continuo attraverso MIDI clock o a passi attraverso MIDI nota on/off), si può spostare il playback su una qualsiasi delle otto colonne verticali di Urzwerg: la nota MIDI #72 (C4) sintonizza la prima colonna delle quattro righe, la nota MIDI # 73 aggancia la seconda, e così via fino alla nota MIDi # 79 (G4) per l’ottava colonna. Se però si ha l’accortezza di usare il canale MIDI immediatamente superiore a quello selezionato per la ricezione di Urzwerg, si possono sintonizzare indipendentemente gli otto step della prima fila (C1-G1), della seconda (C2-G2), della terza (C3-G3) e della quarta C4-G4).

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Il menu Settings

Permette di raggiungere le opzioni non visibili su pannello; si preme il tasto Program e si utilizzano i 32 interruttori di step per abilitare, disabilitare le diverse funzionalità:

  • MIDI Channel, con i sedici interruttori delle prime due file, si definisce il canale MIDI di trasmissione per la prima fila di Urzwerg; gli altri tre sono disposti sui canali numericamente adiacenti (fila 2 = n+1, fila 3 = n+2, fila 4 = n+3);
  • Transmit Mode, sono disponibili i comportamenti 4x monophonic – su quattro MIDI Ch indipendenti; 4x polyphonic – su stesso canale MIDI; 3 poly + 1 mono su due canali MIDI; 2 poly + key vel indipendente; 2 x mono + key vel e mod wheel; 2 x mono + key vel indipendente; 2 x mono + mod wheel e key vel; ovviamente, può essere attivo solo un comportamento alla volta;
  • Gate Polarity, positiva o negativa;
  • Gate Level, a 5 o 10 volt;
  • Hold Value Row 1-2, on o off per il latching di valore sugli step non abilitati alla trasmissione gate;
  • Hold Value Row 3-4, come sopra, ma per le due file indipendenti;
  • Quantizing Mask Select, sono disponibili le opzioni di semitoni, toni interi, scala pentatonica, scala esatonica;
  • Luminosità di base del led, per i valori di step in folle;
  • Luminosità attiva del led, per i valori durante l’esecuzione.

A breve, qualche considerazione di tipo “comparativo” sull’apparecchio. Stay tuned.

 

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Comments (8)

  • Max76

    |

    Bene,altra carne sul fuoco dei miei dubbi ^_^
    Ottima recensione Prof….i’ll stay tuned !
    Urzwerg Pro,Darktime,MAQ 16/3, Modcan Touch Sequencer,Z8000 o A154a+A154 Dopefer?!?
    Sto male…. 😉

    Reply

  • Alessandro

    |

    MFB Urzwerg Pro MkII oppure Doepfer dark Time?

    Pro e contro di tutti e due?

    Resto in contatto :-)

    Reply

  • RIC

    |

    sarebbe interessante che la prova sia comparata in tempo reale tra i 3 sequencer con lo stesso setup. Grazie

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    non avrebbe alcun senso: i sequencer memorizzano (in forma analogica) le regolazioni; poi quello che ci fai dipende dal genere musicale e dalle funzionalità offerte sul pannello… basta leggere le serigrafie per capire quello che puoi o non puoi farci

    secondo me, è più utile mettere a confronto le funzionalità di uno e dell’altro

    (a proposito: quale sarebbe il terzo sequencer?)

    Reply

  • Paolo

    |

    Salve Enrico mi devo prendere un sequencer e sono indeciso tra Dark time -MAQ16/3 – MFB urzwerg pro mk II – cosa mi consigli……..GRAZIE

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      ciao Paolo,
      MAQ 16/3 è una macchina più pratica per l’impiego MIDI che per l’impiego CV; il MFB è più completo per certi versi, ma per altri il Doepfer Dark Time è più divertente;

      settimane orsono, qui su Audio Central, avevo scritto un confronto/riflessione tra Dark Time e MFB… cercalo in archivio: magari, ci trovi qualche considerazione che può risultarti utile 😉

      Reply

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