MFB Tanzbär – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo aver esaurito le presentazioni, è il momento di fare conoscenza con le timbriche residenti all’interno della MFB Tanzbär cortesemente messaci a disposizione – come di consueto – da Alex Cecconi di NewGroove.  Dal punto di vista uditivo, le sorprese non mancano e, ancora una volta, MFB dimostra di saper spremere il massimo dalle risorse dedicate alle varie strutture.

Di Enrico Cosimi

tanzbar angled

I suoni residenti

Lo spazio sul pannello comandi non è infinito e, per questo motivo, si è scelto di ospitarvi i parametri più significativi con comandi bene allineati, lasciando quelli meno di uso coerente alla gestione attraverso Data Control e Step Button.

Perchè una gerarchia di questo tipo? Non solo per salvare spazio: in determinate condizioni operative, è possibile automatizzare/memorizzare i cambiamenti di valore applicati agli otto parametri di pannello più significativi e farli diventare parte integrante della programmazione di pattern. Il mixaggio dei singoli strumenti non è memorizzabile.

tanzbar_panel_l

BD1 – Bass Drum 1

La cassa principale è dotata di sei controlli su pannello: Attack Transient Level, Decay/Release Time, Pitch Envelope Length & Intensity, BD Tune, Noise Component Level, Noise Component Filter Cutoff. A questi, si aggiungono altri due parametri non fisicizzati, relativi a: Distortion Intensity, tramite Data Control, e Sound Select, per scegliere uno di 16 possibili transienti disponibili.

La cassa è potente, più aggressiva della classica BD 808 Style, con una componente di Noise che può essere resa fin troppo presente; il decadimento e la durata generale possono mandare in trance il producer meno esperto.

 

BD2 – Bass Drum 2

Tre parametri di pannello, relativi a: Decay/Release Time, Pitch Tune, Volume Tone & Transient Attack. Nulla di preoccupante per questa cassa nella piena tradizione analog kick. I due timbri principali sono il “corpo” sinusoide dello strumento, regolabile in profondità/durata ed intonazione, e il click iniziale; il filtraggio Tone agisce sui due suoni.

 

SD – Snare Drum

Sei parametri “principali” di pannello, relativi a: Tune  complessivo per i due componenti timbrici Sound 1 e 2, D-Tune per scordare il Sound 2, Snappy per la regolazione della componente di rumore, S-Decay per il release time della componente di rumore, Tone per il bilanciamento tra Sound 1 e Sound 2. A questi, si aggiungono i due parametri ausiliari di: Decay Time per i due suoni e Data per l’intensità del Pitch Envelope. I due toni pitchati possono essere detunati fino ad un massimo di un’ottava di distanza; l’indipendenza tra il decay dei toni e quello del Noise/snappy, unita al comune controllo di tono, permette di allontanarsi anche significativamente dal classico rullante 808.

 

RS – Rimshot

Nulla di fisicamente dedicato sul pannello, l’unico comando raggiungibile attraverso Data Control è relativo alla regolazione di Pitch.

 

CY – Cymbal

Due parametri di pannello, relativi a: Decay per la durata del timbro, Tone per il bilanciamento tra le diverse componenti del suono. A questi, tramite Data Control, si aggiunge la regolazione di Pitch/Sound Color. E’ un timbro realizzato in maniera non banale, ripescando le esperienze 808 originali (filtraggi differenziati per bande e “grappoli” di oscillatori in regime di modulazione, che può essere ulteriormente caratterizzato grazie all’accordatura globale.

 

OH – Open HiHat

Un parametro di pannello per il Decay Time, un parametro Data Control per il Pitch/Sound Color.

 

HH – Closed HiHat

Anche in questo caso, un parametro di pannello per il Decay Time e un parametro Data Control per il Pitch/Sound Color. Attenzione! Come è facile immaginare, il canale di generazione è in comune tra le due sonorità aperto/chiuso; questo significa che, a fronte dell’indipendenza per il decadimento, l’intonazione e l’istanza polifonica sono in comune: i due suoni non possono essere triggerati simultaneamente (è un solo generatore) e l’accordatura Data Control li influenzerà in egual modo.

 

CL- Claves

Due regolazioni di pannello per Tune e Decay. Basato su una feroce onda quadra e un altrettanto schiaffeggiante click iniziale, il suono è da manuale analogico.

 

CP-Claps

Tre comandi di pannello, per la regolazione di: Decay (gestisce la coda di riverberazione, cioè la caduta del Noise), Filter con elevato livello di resonance, Attack (gestisce il volume del transiente di attacco). A questi, si aggungono la scelta dell’enfatizzazione concessa al transiente (attraverso Data Control) e la scelta del tipo di transiente (Sound Select).  Per tradizione, il comportamento analogico handclap è ottenuto sparando “a raffica” minimo tre articolazioni di decay envelope che processano lo stesso Noise generator. Tanzbär aggiunge un filtro enfatizzato, la quantità di “ribattute”, cioè la lunghezza della raffica, la durata del decadimento e la potenza dell’attacco iniziale.

 

LTC / MTC / HTC – Low / Mid / High Tom / Conga

Secondo le migliori tradizioni analogiche, ci sono tre generatori identifici tra loro, ma differenziabili per intonazione, che possono essere utilizzati indipendentemente per la realizzazione di conga o tom. In tutti i casi, i parametri di pannello coprono Tune e Decay, mentre attraverso Sound e Data Control sono raggiungibili le regolazioni di Noise Component On/Off e Noise Volume (globale per tutti e tre i suoni). Attenzione! La scelta tra tom e conga è raggiungibile sempre attraverso Sound Select in maniera indipendente per i tre strumenti. L’intonazione di ciascuno strumento copre una quinta eccedente, la durata del decadimento può diventare eterna, entrando nell’auto oscillazione.

 

CB – Cowbell

Con Data, si definisce uno di 16 possibili tuning, mentre con Data si imposta il release time.

 

MA – Maracas

Per la felicità di Krusty il clown, con Data potete definire il release time dello strumento.

 

Bass Synthesizer / CV 3

E’ possibile regolare la frequenza di taglio del filtro o il valore generato per la porta d’uscita CV3.

A tutto questo, deve essere aggiunto l’Accent, disponibile in due diverse intensità.

 

Ciascuna timbrica ha il proprio trimmer di regolazione livello; con un quindicesimo trimmer, si regola il Master Out Level.

Le timbriche sono gestibili attraverso l’uscita principale Audio Out o attraverso sei uscite separate pre-indirizzate, che sfruttano in maniera differenziata la configurazione hardware tip-ring-sleeve:

  • BD Out: sul canale Left esce la Bass Drum 1, sul canale Right esce la Bass Drum 2;
  • SD/RS Out: sul canale left esce lo Snare Drum,  sul canale Right esce il RimShot;
  • HH/CY Out: sul canale escono le timbriche Open e Closed Hat, sul Right esce il Cymbal;
  • CP Out: l’intero fronte sterofonico è occupato dalla timbrica, con particolare enfasi sui transienti;
  • TO/CO Out: i tre tom, o le tre conga, panpottate sull’arco stereofonico;
  • CB/CL Out: sul canale Left esce la Clave, su quello Right esce la Cowbell.

Ricordiamo, infine, che oltre alle regolazioni dedicate (di pannello o software), le sonorità di cassa, rullante e tom/conga possono sfruttare un inviluppo dedicato di Bend, regolabile in intensità e in polarità operativa (a salire e a scendere, insomma…).

 

La sincronizzazione

Oltre che con il codice MIDI (ricevuto alla porta MIDI 2 dedicata), Tanzbär può essere controllata dall’esterno con i segnali analogici di Start/Stop e Sync; il primo è configurabile come semplice impulso (per garantire compatibilità con Urzwerg e altre apparecchiature MFB) o come alternanza di livelli costanti (per la compatibilità con Roland e Doepfer); alla porta Sync, si prevede un treno d’impulsi – un clock TTL insomma – che può essere sottoposto a divisore per ottimizzarne la coerenza timbrica. In assenza di divisioni, ci vogliono ventiquattro impulsi esterni per avanzare di un quarto.

Attenzione! Tanzbär può controllare via MIDI apparecchiature esterne, ma per lavorare con apparecchiature analogiche, è necessario impostare le sue connessioni Sync sul modo uscita (Shift+Step 13 + Select) e poi assicurarsi che i 3V di tensione generata siano sufficienti; se, come molto probabile, risultassero troppo bassi, occorrerà preamplificare il segnale fino a fargli raggiungere il livello necessario. E’interessante la possibilità di sottoporre a shuffle il treno d’impulsi di sincronizzazione verso apparecchi esterni.

 

tanzbar rear

In uso

Come con tutte le apparecchiature MFB, occorre aguzzare la vista per districarsi tra la massa di funzioni che sono organizzate sotto al pannello comandi: una volta padroni della programmazione su griglia ritmica, si può decidere di lavorare in maniera timbrica configurando i singoli suoni e arricchire il tutto con le capacità di roll/flam e automazione di valore.

Il manuale operativo andrebbe assolutamente migliorato: a parte la (grande) differenza che c’è tra lo striminzito owner’s manual cartaceo in dotazione e il più graficamente dettagliato owner’s manual presente sul sito, sarebbe veramente il caso di documentare con maggior accuratezza la massa di funzioni raggiungibili attraverso la rete di menu, shift, sotto menu e assegnazioni applicabili al pannello comandi. Da questo punto di vista, ore di pratica, di dedizione e di sacrificio possono portare a risultati lusinghieri, ma – stando anche a quello che si legge nei diversi forum – una maggior chiarezza di dettaglio sarebbe molto apprezzabile. Come minimo, si capirebbe prima come gestire (per dire) l’automazione dei parametri o l’accoppiamento tra note MIDI e suoni residenti. Insomma, per la documentazione ci sono ampi margini di crescita.

Se non necessari, si possono sacrificare i suoni interni di basso e melodia per lasciare a tutto campo le porte CV al controllo di apparecchiature esterne.

Tanzbär suona differente dal classico clone-808-wannabe: più moderna, più aggressiva, più completa come panorama sonoro, può essere spremuta fino in fondo per fornire tutta l’ossatura ritmica necessaria alle proprie produzioni; l’impostazione analogica è sensibile e apprezzabile nella botta impressionante dello strumento (in generale, tutti i suoi strumenti picchiano particolarmente duro), la ricca dotazione di parametri può disorientare il producer meno esperto. L’implementazione MIDI è molto completa: oltre a suonare i singoli strumenti grazie alla loro mappatura nota per nota (con pieno rispetto della dinamica MIDI), si può automatizzare qualsiasi controllo di pannello abbia a che fare con i suoni residenti; se necessario, insomma, Tanzbär può essere riposta nello scaffale più alto della vostra regia e utilizzata a distanza mandandole solo i codici richiesti.

Non costa poco (più di 800 euro), ma per il prezzo richiesto, vi portate a casa tanta batteria elettronica.

Schermata 04-2456777 alle 12.45.31

Nel video qui sopra, potete ascoltare – con pazienza – le escursioni timbriche ottenibile spremendo i diversi parametri assegnati a ciascuna timbrica residente.

Fate il vostro gioco.

 

 

Tags: , , ,

Trackback from your site.

Comments (20)

  • martino

    |

    La qualità costruttiva è un po’ migliorata rispetto alle vecchie glorie MFB?

    Reply

  • Max76

    |

    “Per la felicità di Krusty il clown, con Data potete definire il release time dello strumento” …..AHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!
    Come sempre ottima recensione e tanta ironia,tra le analogiche come rapporto qualità prezzo è davvero un gioellino,grazie Enrico 😉

    Reply

  • Matteo

    |

    Non so se sono fuori tempo massimo per chiedere qua, ma ho scoperto adesso la recensione e volevo chiedere:
    è possibile suonare le parti di bass e lead con i tasti step come se fossero una tastierina, registrando sul sequencer in tempo reale? per intenderci, come nella modalità performance della wolf
    Poi, apurato che le sue 3 voci, rispettivamente lead bass e drum, sono sui primi 3 canali e che non si possono riassegnare, riesce a mandare segnali anche sugli altri 13 canali via midi out? e intendo tanto dal sequencer, quanto dalla tastierina step, per suonare e sequenziare un synth esterno?

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      ah saperlo, saperlo…
      ormai, l’esemplare per la prova è tornato – da mesi e mesi – all’importatore e certe verifiche non si possono più fare…

      Reply

      • Matteo

        |

        eheh furoi tempo:)
        comunque non mi do per vinto e cotinuo a cercare anche su synth cafè, anche se ho il sentore che in realtà non si possa fare!
        In ogni caso quello che scopro lo posto qua, che magari torna utile a qualcun’altro!

        Reply

  • Camillo

    |

    Trovata in occasione…ho preso questa Tanzbar, la mia prima Drum Machine analogica….curioso di vedere la curva di apprendimento e come si integra con un Sub Phatty e Ableton.
    Suggerimenti per altri synth da utilizzare? Pensavo ad un Blofeld o/e Minibrute…

    Reply

  • Juz

    |

    Enrico, ottime e utilissime entrambe le tue recensioni!
    Forse è una domanda poco usuale per una macchina come questa: esiste la possibilità di fare un backup dei Pattern creati? (blasfemia, su pc per esempio)

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      sono contento che le recensioni tornino utili! :-)

      controlla sul manuale: dovrebbe essere prevista la possibilità di fare MIDI DUMP dei dati interni su PC…

      Reply

      • Juz

        |

        Trovato, grazie!
        Send and receive MIDI SysEx dumps
        The pattern content of the current bank can be transferred as MIDI dump.
        old Shift + press Dump (Step 9) to start the dump transfer.

        Reply

  • aris

    |

    ciao enrico, sono intenzionato ad acquistare la tanzbar e vorrei affiancarla ad una mother 32, cosa ne pensi? possono nascere delle belle combinazioni attraverso le loro connessioni mini jack eurorack?
    grazie

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      la tanzbar è molto belle e suona benissimo. MA E’ MOLTO IMPEGNATIVA da gestire: ha un manuale abbastanza ridotto e il pannello comandi non brilla per immediatezza. Abituati all’idea di dover studiare con molta concentrazione… :-)

      Reply

  • Giovanni

    |

    CIao Enrico…vedo che è molto complessa…Stavo valutando (nel mio pellegrinaggio di pentimento, dalla produzione digitale al ritorno all’analogico…)di acquistare la mia prima drum… stavo valutando la versinoe LITE di questo gioiello assieme all’MFB TANZMAUS. Hai avuto modo di provarle?

    Poi però si è presentata l’Arturia DrumBrute e adesso sono un pochino in fissa, non è che a breve esce anche una Novation Drum Station II 😀 …perché la questione inizia a complicarsi!!!

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      non ho idea di cosa farà uscire Novation nel prossimo futuro 😀

      Di sicuro, la DrumBrute ha scombinato per bene le carte: il rapporto Q/P e tutto il resto sono a suo favore; ho provato la Tanzbar quando ho sritto l’articolo e mi ricordo che suona bene bene bene bene, ma è anche TANTO complicata da gestire.

      Reply

      • Giovanni

        |

        Grazie Enrico.

        Reply

  • federico

    |

    Buongiorno Professore,
    scrivo qua per porle una domanda relativa alla Tanzbar, sperando di non fare una domanda sciocca.
    Vorrei utilizzare la Tanzbar collegata a Logic. Sono ancora inesperto, riguardo a questo software, ma immagino ci sia sicuramente la possibilità di far uscire un MIDI clock (così si chiama?) per andare a sincronizzare la tanzbar. Le chiedo, è appunto possibile far questo? Far uscire dalla scheda audio (da Logic quindi) un segnale di MIDI clock che andrà a sincronizzare la tanzbar, successivamente registrare la tanzbar stessa come output audio? Grazie in anticipo.

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      si si, è possibile; inevitabilmente, nel procedimento, si accumula ritardo tra il clock midi in uscita e l’audio che rientra dentro Logic.

      é possibile avere prestazioni migliori mandando direttamente da Logic non il clock, ma direttamente “le note midi” che pilotano cassa, rullante, eccetera…

      Reply

      • federico

        |

        sempre leggendo i suoi articoli ho scoperto l’arturia drumbrute giusto poco fa, e penso proprio faccia al caso mio, essendo gestibile via usb e avendo il metronomo! grazie per il suo lavoro, e per la disponibilità!!

        Reply

Leave a comment

Inserisci il numero mancante: *

ga('send', 'pageview');