Make Noise Brains

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Sembra appena ieri che parlavamo di Pressure Points (e, in effetti, era solo 24 ore orsono, quindi l’impressione era più che veritiera…). Ora, è il momento di capire come incrementare le funzionalit del modulo rendendolo simile ad un piccolo step sequencer, ma anche (per gradire) simile almeno alle funzioni principali dello storico TKB targato Serge Modular.

di Enrico Cosimi

Dicevamo che un Pressure Points fornisce quattro Touch Pad sensibili al tocco (cioè alla quantità di superficie coperta dal polpastrello), con generazione di Gate On/Off e di Pressure CV; in aggiunta, ogni colonna verticale sopra alla Touch Pad alloggia tre potenziometri con cui si possono regolare i livelli X, Y e Z prelevabili dalle uscite di fila orizzontale, cioè sul margine destro del modulo.

Collegando – a colpi di flat cable in dotazione – Brains a uno o a due Pressure Points, si acquisiscono le funzionalità di base di un classico step sequencer 8 x 3, e non solo. Andiamo per ordine.

 

Brains + Pressure Points = Touch Keyboard

Il modulo Brains è una strisciolina metallica che ospita connessioni bidirezionali in/out; sfruttando la presa Touch Gate Out, abbreviata T-Gate, si possono convertire le 4 o 8 piazzole in altrettanti tasti “di tastiera”, cioè si prelevano tutti i gate su un’unica uscita pronta per essere collegata ad uno o più generatori d’inviluppo. Senza Brains, ricordiamo, sarebbe necessario prendere le 4 o 8 porte Gate Out di ciascuna piazzola e convogliarle in un super modulo OR per la loro combinazione; in questo modo, tutto è più facile.

Che nota suonerà la nostra “tastiera”? Dipende dalla tensione CV che è stata programmata piazzola per piazzola con i tre potenziometri soprastanti; supponendo di utilizzare la fila di manopole più alta, quella corrispondente all’uscita X, basterà collegarne il segnale agli ingressi CV degli oscillatori per poter accordare nota per nota la nostra touch keyboard.

Sentite la mancanza dei tasti neri? Beh, allora è il caso di ricorrere a un sintetizzatore più tradizionale, eh eh…

Brains come modulo di sequenza

La scansione delle 4 o 8 colonne di valori programmati nei Pressure Points può essere subordinata al treno d’impulsi collegato all’ingresso Clock del modulo Brains. Il modulo lavora con tensioni standard ed è abbastanza disponibile anche nei confronti di voltaggi più bassi del normale.

Quanto deve durare una sequenza? Dipende dalle necessità del musicista: patchando l’uscita Gate individuale di un qualsiasi step, collegandola all’ingresso Reset, si otterrà il dimensionamento n-1 della sequenza. Come dire che, collegando il Gate Out dello step 7, si avrà – con due Pressure Points e un Brains – una sequenza da 6 step.

Sarebbe carino, in un prossimo futuro, avere una versione del modulo che prenda in esame tanto il Reset sul massimo valore quanto il Restart sul minimo valore, per poter contenere la sequenza all’interno di due valori di step arbitrari (da 2 a 6, da 1 a 4, da 3 a 8…), modificabili durante l’esecuzione agendo sulle piazzole dinamiche… come si faceva con il costoso TKB.

Chi decide quando parte la sequenza? La tensione di Gate, o l’impulso logico, collegato alla porta Run; per simmetria, quando l’impulso logico torna falso, o scende a 0 V, la sequenza si ferma. Avete programmato 4 o 8 valori che volete siano ripetuti solo quando lo ritenete necessario? Potete sempre subordinare il Run alla bistabilità Gate On/Off del primo tasto che vi capita a tiro.

La direzione della sequenza può essere comandata Forward/Backward inviando una tensione 0/1V all’ingresso Dir; due onde quadre a frequenze diverse, una per l’avanzamento di sequenza, l’altra per l’alternanza passi in avanti e all’indietro, possono fare il paradiso dei minimalisti. Tutto sta a trovare il giusto rapporto di frequenza.

La porta Touch-Clock corrisponde, in pratica, a un Sample & Hold subordinato all’eventuale presenza di un secondo treno d’impulsi per la sincronizzazione: se si collega un LFO square wave a questo ingresso, tutte le esecuzioni sulle piazzole Touch Pad risulteranno allineate con gli impulsi di clock ricevuti (eventi latchati, direbbe un informatico…).

Se invece c’è già un treno di clock principale, collegato alla porta Clock, l’eventuale secondo LFO agganciato  T-Clock sarà preso in considerazione solo quando il musicista preme con le dita su una delle piazzole Touch Pad.

Ancora una volta, giocando con i raddoppi o con i multipli di frequenza, si può organizzare un bel ratcheting sequencer secondo la miglior scuola germanica.

Come al solito, l’insieme è maggiore delle parti: anche se non è possibile collegare quattro Pressure Points su un singolo Brains (ne può gestire solo due), avendo accesso ai finanziamenti regionali, ci si può dotare di quattro Pressure Points da collegare in batteria per realizzare un super controller a sedici pads (ma sarebbe possibile collegarne sei in batteria…) e, tanto paghiamo tutti noi, dotarsi anche di altri due Pressure Pads sotto controllo Brains per le piccole sequenze.

Per condire il tutto, non servono che almeno due sorgenti di clock/onde quadre, un moltiplicatore/divisore di frequenza ed il gioco è fatto.

 

 

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Comments (1)

  • Riccardo

    |

    Ciao Enrico, quali sono le 2 sorgenti di clock e un moltiplicatore? Sono della MK? Grazie

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