KORG EXs11 Legendary Strings – the making of

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Software

Nel mercato delle workstation a tastiera, KORG Kronos si è saputa fare largo a colpi di prestazioni professionali, potenza operativa e validità timbrica; buona parte del risultato è dovuto – oltre ai motori di sintesi residenti – alla disponibilità di estese librerie sonore sviluppate da autentiche autorità del settore. Tra gli operatori più qualificati, Michele Paciulli è sicuramente in pole position, collaborando con KORG dall’epoca del primo DSS1 e partecipando in prima persona a tutti gli step tecnologici più importanti del marchio nipponico. In quel di Francoforte, abbiamo avuto modo di scambiare due parole con Michele a proposito della sua ultima creatura, la EXs11 Legendary Strings Sound Library, che mette a disposizione di Kronos una stupefacente orchestra d’archi, con tanto di violino Stradivari in piena luce.

di Enrico Cosimi

Anche se al musicista della strada potrebbe non “risuonare” il nome di Michele, sicuramente avrebbe un moto di sorpresa nello scoprire che in tutte le fasi di realizzazione del primo progetto OASYS, poi nel M1, poi nella T Series, poi ancora nella 01 Series, poi nella seconda incarnazione OASYS, fino all’attuale Kronos, c’è ampia farina proveniente dal sacco di Paciulli. Senza svelare un segreto, vi siete mai chiesti di chi fosse la voce che ritmava “tttttìn…” nella ROM library delle sequenze di campioni disponibili nella KORG Wavestation? Eh eh eh…

Immaginate quale potesse essere la nostra curiosità, avendo finalmente a disposizione il deus ex machina di un progetto così ambizioso… non ci siamo trattenuti e lo abbiamo sottoposto ad un fuoco di domande che è durato parecchio; successivamente, abbiamo ricontrollato tutto a colpi di email ed eccovi – praticamente in esclusiva – il succo della nostra chiacchierata multimediale.

 

Il prodotto

EXs11 Legendary Strings contiene approssimativamente 2.5 Giga di campioni PCM d’archi, organizzati in 128 programmi dedicati alla riproduzione delle timbriche string section/solo realizzate con un violino Stradivari solista e una corposa sezione di fila; sono coperte le tecniche di trillo maggiore e minore, le diverse articolazioni, il vibrato, il pizzicato. Sono inoltre previste diverse dimensioni orchestrali con maggiore o minore peso sul tutti. Una volta installata nel KORG Kronos, si aprono nuovi panorami espressivi. Bene, passiamo la parola a Michele Paciulli.

 

L’intervista

ACM: Fare una sound library di timbriche orchestrali è un impegno, oltre che economico, anche strutturale non indifferente: vuoi raccontarci com’è andata?

MP:Le cose nascono per esigenze e a volte si concretizzano per qualche avvenuta casualita’. La storia di questa libreria EXs11 Legendary Strings e’ complicata: e’ stata una concorrenza di eventi che alla fine hanno messo in moto il meccanismo. Stavo lavorando ad una produzione discografica, in Taiwan, che comportava la registrazione di un quartetto d’archi in alta definizione, dove il primo violino era per l’appunto lo Stradivari “The Wirth” che ora e’ la star della EXs11. Ovviamente avendo l’emozione dell’esposizione a tale strumento mi sono chiesto… parche’ non campionarlo? E da li’ e’ cominciata l’idea del progetto e ha preso il via l’iter per ottenere i permessi necessari dalla fondazione che lo custodisce (ChiMei) e l’idea di cominciare a collezionare questi archi leggendari.

 

ACM:Quanto tempo è durata l’intera lavorazione del progetto?

MP: Dall’inizio alla fine,  un periodo di circa tre anni: ho cominciato e proseguito da solo e solo nella fase finale si e’ costituito un piccolo team.Ho fatto il conto: ho elaborato oltre 470.000 campioni… fa spavento, a guardare indietro ora.

 

ACM: In quante fasi si è articolata la realizzazione? Progettazione, registrazione, immagazzinamento, editing…

MP: La progettazione e’ importantissima, va pianificato di cosa si ha bisogno, quanto costa in termini di fatica e denaro, come si puo’ gestire il materiale una volta acquisito…  La fase di lavorazione iniziale e’ la registrazione.

Sembra la cosa piu’ lineare, ma e’ molto piu’ complessa di quanto si possa immaginare – per il fatto che bisogna trovare gli strumenti e le sedi dove operare devono essere vicino agli strumenti, poi occorre combinare il tutto compatibilmente con calendario impegni di tutti.

La scelta dei musicisti e’ sempre difficile e critica. Non tutti sono adatti per il campionamento: è necessaria una tecnica sopraffina, padronanza dello strumento e resistenza allo stress. La cosa va pianificata con grande anticipo e, comunque, impegni importanti ed improvvisi degli artisti portano continuamente lo scompiglio in un equilibrio sempre delicato e precario. Cercare di ottimizzare il tutto e’ un vero mal di testa: nessuno e’ disponibile quando lo vorresti tu ed il calendario dei lavori e’ un puzzle al quale mancano sempre i pezzi principali.

Si devono ottenere i permessi per poter campionare strumenti con “pedigree” che viaggiano sotto copertura assicurativa, e spesso si ottengono i permessi per registrare ma non quello di menzionare gli strumenti.

Infatti alla fine il solo strumento con tutte le certificazioni e permessi in regola e’ appunto il violino Stradivari “The Wirth” per concessione della ChiMei di Taiwan. Posso dirti che è stata un’esperienza emozionante: ho potuto suonarlo anche io!

La registrazione in se’ e’ un banco di tortura per tutti: tutte le fasi sono programmate e pianificate con i musicisti per livello di stress occorrente alla realizzazione. Una volta che la parte tecnica e’ sistemata e regolata, la parte esecutiva diventa il clou, l’attenzione e’ al massimo per assicurare il massimo della qualita’ e rifare immediatamente le parti con difetti senza sprecare energie. Gli strumenti antichi si portano appresso anche dei difetti “congeniti”, e lottare con gli “Wolf Tones” e’ una battaglia praticamente persa. E’ una fase terribile veramente, I musicisti se la ricorderanno per lungo tempo. Tanto per rinfrescare le cose, gli Wolf Tones sono note che per ragioni strutturali dello strumento dove per una concorrenza di risonanze escono “ululanti” senza il suono pieno caratteristico, vibrano male si cancellano, non suonano…

Durante la registrazione avviene anche la catalogazione mediante spunta sulla lista fatta su foglio elettronico delle cose realizzate, e poi conseguente archiviazione di fine giornata su media diversi. Una volta completato il collezionamento comincia l’editing… senza fine….

 

ACM: Dove hai realizzato le registrazioni? Con che organico? Con che struttura tecnica?

MP: Ho lavorato in vari studi dove mi sono portato il mio setup tecnico attentamente selezionato per questo progetto; il corredo era composto da: una coppia di microfoni Neuman TML 103, un eccellente pre Earthworks 1022, un impareggiabile convertitore Universal Audio 2192. Il tutto forma una struttura trasportabile a mano per i viaggi intorno al globo.

 

ACM: Se non è un segreto, come hai lavorato dal punto di vista delle tecniche esecutive violinistiche?

MP: Uhmm domanda che presuppone una risposta troppo complessa… Riassumendo, diciamo che ho una “certa” esperienza sia nel campionamento, che con gli esecutori, e la cosa e’ di fondamentale importanza perche’ bisogna fare coincidere i due mondi. Si sa che il campionamento fa un’istantanea di una vita multiforme, quindi bisogna avere la piena consapevolezza di cosa poi il motore di sintesi che si  ha a disposizione potrà fare per rendere al meglio, e poi come potrà ridare un po’ di vita al materiale che si sta raccogliendo.In base a questi assunti, si deve guidare l’esecuzione in modo da soddisfare poi l’elaborazione futura.

 

ACM: Gli orchestrali capivano cosa stava succedendo? Hai rischiato una sommossa o erano collaborativi?

MP: I musicisti erano consapevoli delle finalita’ del progetto. Mediamente, erano curiosi di come poi sarebbe andata a finire…

 

ACM: Dopo aver raccolto tutti i materiali “grezzi”, come ti sei organizzato per l’editing?

MP: Seppellito nel mio studio…

 

ACM: Sul pianeta, tu sei sicuramente il maggior esperto sul motore di sintesi di OASYS e KRONOS: durante le fasi di assemblaggio, “ti è mai andato stretto qualcosa” nello strumento? Avresti voluto avere qualche possibilità tecnica in più?

MP: Che domande: non si ha mai abbastanza! I limiti erano chiari, anche se li ho prevalicati… come al solito. Infatti tra le varie cosette implementate, anche se non previsto dal sistema mi sono inventato come applicare la funzione del Round Robin, che e’ la rotazione dei campioni per evitare l’effetto “mitragliatrice” quando si ripete velocemente la stessa nota con lo stesso campione. Il sistema si mangia un po’ di polifonia…. ma e’ impareggiabile: non si puo’ piu’ fare senza!

Comunque, si parte sempre molto larghi nella realizzazione, quindi l’industrializzazione del prodotto e’ stata dolorosissima, ahi ahi ahi… Nonostante le premesse fossero abbastanza delineate, si sono presentati ulteriori problemi di allocazione della memoria. La libreria funziona in Streaming dal SSD: i suoni vengono letti dall’Hard disk per la loro estensione invece che dalla memoria RAM, comunque la parte iniziale del suono deve essere caricata in RAM per la gestione in tempo reale. Data la mole di dati, anche queste piccole parti portano via locazioni e risorse; il restringimento ha portato non poche sofferenze e ricerca spasmodica di escamotage per salvare il piu’ possibile. Pensa che si e’ partiti da 20Gb per poi arrivare a 2.5 Gb.

 

ACM: Di solito, looping e velocity layering sono gli escamotage classici cui ci si rivolge per dare vita a una timbrica credibile: puoi rivelarci qualche segreto?

MP: Ah ah ah, a parte la rivelazione del Round Robin appena fatta, ti diro’ invece che tutti gli strumenti solisti non hanno loop e finiscono naturalmente come mamma li ha fatti, portandosi dietro tutta la vita naturale che si svolge in una nota.

 

ACM: Chiunque abbia assistito a una tua demo/seminario sa quanto tu possa amare le timbriche orchestrali: nella tua esperienza, per controllarle durante la performance è meglio una tastiera pesata piano style o una synth action più tradizionale?

MP: Come ho sempre detto, io sono convinto che la tastiera pesata e’ perfetta per riprodurre il suono del pianoforte classico; per tutto il resto, personalmente, prediligo la tastiera non pesata perche’ a me permette molto piu’ controllo sulle sfumature delle dinamiche, sull’aftertouch e sulle articolazioni complesse che con un tasto pesato potrebbero risultare inibite.

 

ACM: Qualche dato brutale: quanto “pesa” la nuova sound library? e quanti program/performance contiene?

MP: I dati ufficiali dicono: approssimativamente 2.8 Gb di PCM, 128 Programmi, 48 Combinazioni, 122 Wave Sequences.

 

ACM: Ti sei dovuto fermare a un certo punto, o sei riuscito a fare tutto tutto tutto quello che avevi in mente?

MP: Mettiamola così: i muri contro cui si va a sbattere sono sempre grossi e pesanti….


ACM: Sempre relativamente alla performance: solo tastiera o anche controllers di pannello? hai qualche segreto-non-troppo-segreto che puoi rivelare?

MP: Lo sai che sono appassionato dei controlli e per questo ti rispondo con i fatti: per questa libreria ho realizzato dei manualetti video che fanno vedere l’uso dei controlli; ho fatto 4 video che non hanno bisogno di traduzioni e che spiegano in maniera chiara ed esaustiva i controlli a disposizione in macchina; li potrai trovare qui nella sezione Features alla voce: Sound Libraries & Shop > Korg Sound Libraries: EXs11 Legendary Strings.

Non ci sono demo circa le Manopole/Knobs…. occorre provare e sperimentare; comunque, normalmente le K7 & 8 sono dedicate agli effetti, in questo caso gli ambienti ricreati con Overb, Dove ho piazzato la Hall sotto il contollo K7 e lo stage sotto il controllo K8. Nel sito della KORG, tra le altre, troverai anche le mie demo di cui ti descrivo le caratteristiche.

  • Stakkato (for Staccato)

Applicazione del “round robin” (Rotazione dei campioni). Esecuzione espressiva con uso dello Staccato realizzato con un singolo programma – User Bank G102 Symphonic Strings Il nome della composizione originale era StacKatoh, come tributo al grande capo fondatore della Korg “Tsutomu Katoh” che ci ha lasciato recentemente…

  • Romantic Agent (for Gliss Up)

Esecuzione fatta con un singolo Programma che fa il velocity-switch tra sustain e glissando – User bank G007 Sympho Violins GlissUP.

  • My Strad (for Solo)

Solo realizzato con il programma – User Bank G000 Stradivari Legato.

  • Minuettino (for Pizzicato)

Eseczione con un singolo programma che stramite SW2 passa da Sustain a Pizzicato – User bank G010 Medium Orchestra Pizz.

  • ESTATE (for Tremolo)

L’applicazione del Tremolo e parti di strings da camera – Sequencer Multi track con Chamber strings, Tremolo strings

User bank G093 Small Chamber Strings. User bank G114 Small Orchestra Tremolo. User bank G050 Quartet 1 Tremolo.

  • EXcalevation (for Dynamics)

E’ tutto Dinamica Round Robin e Staccato – Sequencer Multi track con  Violini, Viole, Celli, Bassi. User bank G 099 Film Strings (Violini). User bank G 072 9 Violas A. User bank G 6 Cellos Mute. User bank G 4 Contrabass.

Non rimane che fare i più vivi complimenti a Michele Paciulli, insuperabile come sempre!

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Comments (8)

  • Lorenzo

    |

    Molto interessante l’articolo.

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  • Enrico Cosimi

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    è incredibile pensare a quanto lavoro ci può essere dietro una sound library… 😉

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  • Riccard Galatolo

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    e ti credo: 470.000 campioni…
    Michele Paciulli è un genio…mi piacerebbe fargli 2-3 domande sulla wavetable della Korg M1.

    Reply

  • Enrico Cosimi

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    beh, bazzicando per fiere e altre manifestazioni non sarà un problema avvicinarlo: è una persona assai disponibile!!!

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  • Luca Chiamenti

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    Solo Michele avrebbe potuto catturare l’essenza di uno Stradivari… Per uno strumento unico al mondo.. ci voleva un uomo altrettanto unico :-)) chi altri ??

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  • rikk

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    Michele è una di quelle persone che andrebbero gratificate da una maggiore notorietà. Ottima idea, Enrico.
    Ho la fortuna di aver visto Michele all’opera in una delle sue battute di “caccia al campionamento”
    L’articolo mette bene in luce quanto lavoro c’è dietro una libreria di campionamenti e programmi, ma, credetemi, c’è ancora molto di più.

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