Keith McMillen QuNexus Smart Sensor Keyboard Controller

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

McMillen ha stabilito un nuovo standard per le periferiche MIDI (e non solo) ad alto impatto tecnologico,basso costo e notevole densità di funzioni disponibili. La QuNexus non fa eccezioni e offre, nel consueto packaging slim che caratterizza il marchio, un modo rapido e facile per controllare sintetizzatori H/S digitali, virtuali, analogici. Il tutto, nel palmo di una mano…

Di Enrico Cosimi

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L’apparecchio è class compliant: non necessita di driver dedicato e può essere messo in funzione da subito senza preoccuparsi di nulla; se necessario, in un secondo momento, si può ricorrere all’Editor gratuito per configurare al meglio il suo funzionamento, o – ancora più specificamente – si possono scaricare dei template per velocizzarne l’integrazione con i più diffusi programmi DAW attualmente in uso.

Tanti modi per usare QuNexus

Le due ottave di tasti sensibili possono dialogare attraverso connettore USB (che trasmette anche l’alimentazione), sia verso computer “standard” che verso iDevice – in questo caso, è necessario procurarsi il classico Camera Connection Kit, per convertire l’efferato mini connettore sull’iDevice in qualcosa di più simile alla porta USB.

QuNexus sfrutta tre porte virtuali MIDI per comunicare col computer: la Port 1 è quella usate per la connessione diretta da e per il processore esterno; la Port 2 e la Port 3 sono dedicabili ad altri compiti di trasferimento o conversione dati (nello specifico, Port 2 può gestire la comunicazione con il KMI MIDI Expander, che fornisce connessione standard MIDI bidirezionale su pentapolare DIN, e Port 3 è dedicata alla conversione dei dati analogici CV/Gate in uscita).

Se dovete usare QuNexus con un expander MIDI esterno, un vecchio JV Roland, ad esempio, dovrete procurarvi l’espansione KMI MIDI Expander, nel quale entretete con il cavo USB dalla QuNexus e uscirete/rientrete con normali cavi MIDI pentapolari alla volta della torre di rack expander a vostra disposizione. A discrezione, potrete alimentare il tutto sfruttando il power unit dell’Expander o usando la connessione/alimentazione USB dal computer alla QuNexus.

L’uso con i materiali analogici hardware è quello che può risultare più ghiotto per un certo tipo di pubblico: QuNexus, come vedremo in seguito, emette CV e Gate nei più diffusi formati analogici e può lavorare in collegamento diretto con il sintetizzatore da controllare (ci sono comodi cavi a Y che permettono la facile conversione dai connettori TRS di bordo); ancora una volta, l’alimentazione via USB garantisce una notevole flessibilità: si può dare corrente alla QuNexus usando un alimentatore USB generico, usando un computer, collegandola direttamente ad un power unit evoluto (ci viene in mente la Silta FrapTools che fornisca di suo oltre al +/-12 e +5, anche una porta USB sotto tensione). Insomma, mettere in piedi il sistema è un attimo.

 

Lo strumento

Oltre alle due ottave di tastiera cromatica, di fatto auto esplicativa a prescindere dalle funzioni aggiunteve mappate su ciascun tasto, è necessario prendere in considerazione il blocco di tasti funzione concentrati sulla sinistra dell’apparecchio; con questi, si controllano i comportamenti più importanti tanto durante l’esecuzione che durante le fasi di personalizzazione del funzionamento. Come è facile immaginare, c’è un livello superiore di controllo/configurazione che può essere raggiunto solo attraverso l’Editor gratuito.

Tasti Octave

Come è facile immaginare, convertono la tensione CV o i codici MIDI in uscita sull’ottava desiderata; il default è C3=60, ma si può scendere a C0 o salire a C120 con poca fatica (volendosi esprimere in maniera meno involuta, è possibile scendere di 2 ottave o salire d 3 ottave).

Bend Pad

Il tasto è uno solo, ma ospita due sensori indipendenti per effettuare Bend Up (premendo verso destra) o Bend Down (premendo verso sinistra). Di default, la Bend Range è pari a 2 semitoni, ma può essere modificata nell’Editor.

Shift/Preset

Permette la scelta dei Preset memorizzati o la selezione del modo Live Edit (quest’ultimo è raggiungibile con una pressione prolungata per due secondi e mezzo). I quattro preset A, B, C e D sono richiamabili attraverso altrettanti tastoni tondi vicino a Shift/Preset. Occhio, che gli stessi tastoni servono anche ad altro. Ulteriori particolari in seguito.

Funzioni Togl A, Velo B, Pres C e Tild D

Sono quattro comportamenti velocemente inseribili/disinseribili utilizzando gli stessi tasti di selezione preset, ma in diverso contesto.

Togl A accende o spegne il comportamento bistabile per i tasti di nota; con Toggle abilitato, è necessaria una pressione per innescare il nota on e una seconda pressione per passare al nota off; con Toggle disabilitato, la durata della nota compresa tra on e off è dimensionata da quanto a lungo si tiene premuto il tasto. Con Toggle abilitato, dopo aver innescato una nota, se ne può suonare un’altra e l’informazione di pitch viaggerà in modo legato, cioè senza innescare nuovamente gli inviluppi.

Velo B abilita o disabilita la trasmissione della Key Velocity. Ovviamente, se il segnale non è interpretato/utilzzato dal preset di ricezione nello strumento collegato alla QuNexus, è inutile inviarlo!

Più correttamente, è possibile affermare che il selettore abilita o disabilita la trasmissione del valore asegnato al sensore che legge la dinamica di tasto: nell’Editor, è possibile assegnare diversi comportamenti alla Key Velocity come, lo vedremo in seguito, al sensore di Pressure e di rotazione/Tilt sul tasto stesso.

Pres C accende o spegne l’interpretazione del sensore di pressione.

Tild D accende o spegne l’interpretazione e la trasmissione dei dati assegnati al sensore di Tilt. Non si tratta di un accelerometro, non è necessario shakerare la tastiera: il valore di Tilt è interpretato in base alla posizione di pressione esercitata dal dito lungo la superficie del tasto stesso.

 

Conversione dei segnali analogici

QuNexus riunisce sotto la voce “segnali analogici” tanto le tensioni di controllo CV/Gate in uscita quanto gli impulsi ricevuti da pedali e footswitch in entrata. Per tutti e due i casi sono disponibili appositi connettori di conversione hardware (nulla che non si possa, in casi di emergenza,  recuperare presso un venditore ben fornito).

Le connessioni d’uscita analogiche sono sulla sinistra dello strumento, quelle in entrata sono a destra.

 

Connessioni in uscita

Due porte con connettore 1/8” TRS; il primo gestisce Gate/CV1, principalmente dedicato a compiti “melodici” di controllo sugli oscillatori e configurabile nei più diffusi standard elettrici del vecchio mondo harwdare; il secondo connettore TRRS (si si, avete letto bene, è un connettore a quattro punti) offre CV2/CV3 configurabili a discrezione dell’utente.

I segnali in uscita sono di tipo unipolare, da 0 a +5V, niente tensioni negative, niente tensioni sopra +5.

Gate è utilizzato per far partire i generatori d’inviluppo con una tensione 0/+5V.

CV1 è impiegato per intonare gli oscillatori con tensione 1V/Oct (salvo opportune modifiche nell’Editor).

CV2 trasmette il dato di Modulation Wheel MIDI CC#1.

CV2 trasmette il Pitch Bend.

Le tensioni analogiche ricevute all’ingresso CV1 sono convertite in MIDI CC#112; quelle ricevute a CV2 sono convertite in MIDI CC#113, il tutto, di default, su MIDI Channel 2.

Anche in questo caso, le tensioni sono prese in considerazione solo tra 0 e +5V.

Sul manuale utente, sono disponibili gli schemi per costruire circuiti di conversione da 10 a 5 Volts, per usare due expression pedal o due footswitch sul connettore TRRS.

 

Connessioni in entrata

La prima connessione è per l’ingresso Pedal In; il connettore TRS è sfruttato per inviare la tensione al pedale, che la modula attraverso potenziometro e la rimanda indietro scalata a discrezione dell’utente; la seconda connessione impegna il connettore TRS per gestire simultaneamente CV1 e CV 2, ad esempio ricevuti da due interruttori a pedale indirizzabili come Sustain o come altro si preferisce (cifotonare “Editor”).

Attenzione! Keith McMillen raccomand l’uso dei pedalei Roland EV-5, invece dei classici FC-7 Yamaha. 

 

I quattro preset in dotazione

Sono tranquillamente editabil con l’Editor, ma di base forniscono funzioni preconfigurate, pronte ai più diffusi tipi di impiego; prima di lanciarsi nelle procedura di modifica approfondita, è meglio dedicare qualche tempo alla pratica diretta con i Preset A, B, C e D… probabilmente, molte delle caratteristiche che cercate sono già disponibili al loro interno.

Preset A

La tastiera funziona su MIDI Ch 1, con Key Velocity e Pitch Bend abilitati.

Preset B

Aggiunge l’interpretazione della pressione di tasto e del tilt, disponibili tanto via MIDI (il Tilt è mappato sul pitch bend, la pressione sulla modulation).

Preset C

Ogni nota viene emessa su un canale MIDI diverso, a rotazione; in questo modo, si lavoro in polifonia – ma dovete avere un sistema in grado di ricevere simutlaneamente su diversi MIDI Ch a rotazione, voce per voce (anticamente, si sarebbe chiamato Mono Mode). Di default, QuNexus prevede 10 canali MIDI in rotazione, uno per ciascun dito del musicista (Hannibal Lecter potrebbe infuriarsi, speriamo non ci mangi…). Il Pitch Bend è trasmesso con un’escursione pari a +/-12 semitoni.

Preset C

E’ ottimizzato per controllare campionamenti di batteria su MIDI Ch 10, con Key Velocity.

 

Il modo CoMa (Control Mapping)

Se si tiene premuto il tasto Shift/Preset per due secondi e mezzo, si entra nella modalità Live Edit, quella cioè nella quale si può configurare il Control Mapping. Tutto nasce dalla necessità di tasrmettere tasto per tasto, preset per preset, una quantità di controlli superiore alla disponibilità fisica simultanea di tasti e selettori. Da non sottovalutare, a livello gerarchico, la possibilità di lavora sul Keyboard Layer (per configurare il funzionamento di tastiera) e di Controller Layer (per configurare il funzionamento-trasmissione dei controlli veri e propri).

La personalizzazionee permette di confiugurare e scegliere come dovranno comportarsi, se abilitati, i sensori di velocità, aftertouch/pressione, tilt/bend, eccetera per le note prese in considerazione.

 

Live Edit

E’ per gli interventi più estemporanei, apportati come modifiche temporanee durante l’esecuzione; si può accendere o spegnere la channel rotation, cambiare il canale MIDI di uscita, trasporre la tastiera, entrare nel CoMA (bruttissimo modo di dire…), accendere la pressure monofonica o abilitare quella polifonica, definire il bend range e trasmettere i program change.  Il manuale trabocca di esempi di programmazione.

Tutti questi cambiamenti non sopravvivono al cambio di preset o al ciclo di spegnimento/accensione, quindi – se neessario – dovrete salvare le modifiche all’interno di una memoria di Preset.

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L’editor

QuNexus Editor è dispojibile per Mac Os 10.5 e successivo o per Windows XP e successivo. E’ probabile che, dopo l’installazione, vi venga chiesto di aggiornare il firmware della vostra tastiera.

Il programma permette di definire i valori generali di sensibilità per i sensori interni alla tastiera (On Threshold, Off Threshold, Tilt Sensor, Sensitivity), e per configurare separatamente i comportamenti di Tastiera, Controller e CV.  I preset così elaborati possono essere salvati per un uso successivo e/o organizzati in una Library.

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Keyboard Layer

Definisce il comportamento della tastiera intesa come “insieme di note”: dove escono i dati, su USB, su Expander MIDI opzionale, su tutti e due i fronti), eccetera.

Per ciascuna sorgente di controllo (Note, Pitch Bend, Channel Pressure, Poly Aftertouch, CC1, CC2, CC3) è possibile:

  • scegliere la sorgente (da dove viene estratto il dato da interpretare – le note, di solito sono foraggiate direttamente dai tasti, il pitch bend potrebbe essere alimentato dal sensore dedicato o dal sensore di Tilt presente sotto ogni tasto),
  • definire un blocco di modifiche matematiche al comportamento di base (Gain change, Offset, Curve, Min Value, Max Value),
  • decidere dove inviare il tutto (sul MIDI Expander, per lavorare col pentapolare DIN, o sulla porta USB).

In aggiunta, nella parte bassa della schermata, si decide il canale MIDI per le porte USB e MIDI, la Channel Rotation ed il numero di canali in rotazione, il comportamento Toggle/Momentary, il valore di Transpose, Program Cange e Pitch Bend, la Key Priority.

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Controller Layer

Definisce il comportamento della QuNexus come insieme di controlli da inviare a prescindere dalle note MIDI. Per ciascuna superficie sensibile disponibile sulla tasttiera (nota o altro), si configura il comportamento di ciascun parametro assegnabile. La schermata è auto esplicativa.

Ancora più importante, da questa pagina si decide se ogni tasto partecipa o no al Keyboard Layer o al Controller Layer, accendendo il funzionamento di nota o quello trasmettitore di controllo in maniera indipendente.

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CV Layer

Permette di configurare il comportamento dei quattro flussi di trasmissione analogica in uscita (un Gate e tre CV) e due in entrata (tensioni continue o interpretazione di interruttori).

Il Gate può essere convertito dal funzionamento normale 0/+5V in vecchio S-Trig +5/0V; attenzione: su certi apparecchi particolarmente antichi, questo potrebbe non essere sufficiente a garantire l’innesco degli inviluppi (magari, vi servirà una tensione addizionale per raggiungere i +10V di vecchia scuola).

Il CV di Pitch può essere configurato in 1V/Oct (tutto il mondo analogico tranne pochi esemplari), 1.2 V/Oct (Buchla), Hz/Volt (Korg e Yamaha vintage).

Per ciascuno dei quattro flussi di conversione, è possibile scegliere:

  • la sorgente da cui estrarre i dati (ad esempio, Pitch prenderà quasi sempre le informazioni dalla tastiera vera e propria);
  • il canale MIDI da prendere in considerazione;
  • il tipo di dato da interpretare;
  • le procedure matematiche per influenzare il comportamento del controllo (Gain, Offset, Curve, Min, Max).

Lo stesso, specularmente, è disponibile sulle due porte di conversione A/D.

E’ possibile effettuare operazioni di hardware trim con le quali compensare eventuali disallineamenti tra comportamento di trasmissione e ricezione degli hardware analogici. 

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Comments (3)

  • Braian

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    Salve Maestro sono un suo lettore e mi comlimento con lei.
    Vorrei chiederle un consiglio ma non so se questa è la sezione giusta.Comunque…
    Premetto che produco musica elettronica dalla Trance alla tekno,d’n’b e dubstep,da solo e rock progressivo grezzo spinto e elettronico con una band(siamo agli inizi).
    Il mio setup è: Roland Mc505,Yhamaha Rs7000,Korg KaossPad3,Ableton Live e Fl studio guidati da Akai APC 40 e una Roland Eg 101 in midi come controllo tastiera.
    Ora sento l esigenza di disfarmi dell Eg e prendere un Synth versatile comodo(eg e un cassone un po vecchiotto ma carino),moderno che sia coerente con i generi che suono e che mi permetta controllo midi in studio e non e possibilità di suonarlo come synth da palco…avrei il piacere di usare una scheda audio interna per la chitarra perchè sono chitarrista ritmico(seconda chitarra)e mi piace l idea di omogeneizzare il suono con il synth efettando tutto…la mia spesa è non piu di 600 euro.
    Ho spulciato tanto e letto tutti i suoi articoli e sono indeciso tra il Roland JD XI( ma a me la parte ritmica non serve) e la Novation Ultranova…hanno entrambi cio che mi serve e avrei bisogno di un parere esperto.Accetto anche cosigli oltre queste due Macchine.Grazie Mille .

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