Il simpatico gioco dell’autunno
Riprendendo il simpatico quanto arguto gioco estivo ideato dal nostro punto di riferimento, voglio stimolare la vostra riflessione con un giochino ispirato a quello del mio illustre predecessore.
di Attilio De Simone
In questo caso, per mischiare un poco le carte, abbiamo un solo file da ascoltare e un’unica nota emessa da un unico sintetizzatore analogico monofonico in sintesi sottrattiva. Segnalo che i percorsi audio e di modulazione dello strumento sono estremamente semplici.
Dovete provare ad individuare il sintetizzatore.
In questo file, dalla durata abbastanza lunga, sono state esplorate tutte le sfumature sonore dello strumento.
https://soundcloud.com/attilio_desimone/demo3
L’esecuzione della nota è avvenuta bloccando meccanicamente un tasto. Il file audio non è stato in alcun modo processato, non ci sono sovraincisioni ne sono stati utilizzati plugins, è stato aggiunto un pizzico di riverbero per rendere l’ascolto più “digeribile”.
Consiglio di concentrarsi particolarmente sui dettagli sonori. Attenzione, potrebbero esserci sorprese!
Nelle prossime puntate analizzeremo il mio personale approccio metodologico che mi ha consentito di ottenere da uno strumento dall’architettura molto semplice risultati sonori che in teoria sarebbero ottenibili da strumenti dall’architettura molto più complessa.
Tags: autunno, grande gioco, quiz
Trackback from your site.
Comments (28)
Ciro Urselli
| #
Almeno un aiutino con anche una lista interminabile di synth?. Così è proprio da perdersi nello spazio…
Reply
Giovanni
| #
Arturia minibrute o Waldorf Rocket…anche se sono due!
Reply
Attilio De Simone
| #
Nè l’uno nè l’altro. Le catene di sintesti e le implementazioni di controllo non sono compatibili con i risultati ascoltati.
Reply
Attilio De Simone
| #
Aiutino? Non è un vintage.
Reply
Michele Viazzani
| #
Evolver?
Reply
Attilio De Simone
| #
acqua
Reply
Enrico Cosimi
| #
no no…
Reply
Ciro Urselli
| #
Mopho ? o MS20 ?
Reply
Enrico Cosimi
| #
ahr ahr ahr…
Reply
Mauro
| #
Dark energy?
Reply
David
| #
Leipzig?
Reply
Enrico Cosimi
| #
non credo, sentiamo che dice Attilio…
Reply
Antonio Antetomaso
| #
Moog Slim Phatty opportunamente modulato….;-)
Reply
Attilio De Simone
| #
cattivo, sapevi tutto! Visto che Antonio ha smascherato il gioco, compito dei lettori sarà capire che tipo di intervento è stato fatto per ottenere risultati non ottenibli dallo Slim Phatty, considerando l’architettura sonora del synth. In attesa degli approfondimenti.
Reply
Gio
| #
Può essere che una parte di queste sonorità sia dovuta a un loop del segnale audio? Tipo il classico phones out -> audio in? A me ricorda certi crosstalk di quando si gioca col “no input mixing board” 😀
Reply
Enrico Cosimi
| #
venerdi, la risposta…
Reply
Attilio De Simone
| #
“acquissima”
Reply
Antonio Antetomaso
| #
Ahahahaha, non ho saputo resistere, scusa!! Però credo di aver aumentato la curiosità così no?
😀
Ovviamente non ho riconosciuto lo Slim Phatty, semplicemente ho indovinato sulla base delle informazioni in mio possesso. Attendete ragazzi, ne vale la pena.
Grande Attilio!
Reply
Michele Viazzani
| #
Slim phatty??? Cavolo, sono rimasto di stucco… avrei proprio giurato fosse un oscillatore con wavetable…
Reply
Attilio De Simone
| #
adesso provate a capire come ho ottenuto questo risultato sonoro (in realtà impossibile data la struttura del phatty). ripeto: niente sovraincisioni, manipolazioni del suono registrato nè aggiunta di plugin. Tutto eseguito in tempo reale. in attesa dell’articolo esplicativo.
Reply
Michele Viazzani
| #
L’hai smontato e messo in corto qualcosa 😀
Reply
Attilio De Simone
| #
acqua
Reply
mirko
| #
Filtro in autoscillazione?
Reply
Attilio De Simone
| #
E pensi che un filtro in autooscillazione sia in grado di generare tutto ciò?
Reply
mirko
| #
ehm… lo pensavo… E’ tanto grave? Mi sento un piccolo verme incompetente ora..
Reply
Attilio De Simone
| #
no, non lo sei. la mia era una domanda per spingerti a riflettere, non per farti sentire in colpa. l’autooscillazione del filtro non può generare tutto ciò. prova su qualche synth (anche virtuale) a mandare il filtro in autooscillazione e vedi empiricamente se certi comportamenti sono assimilabili a quelli ascoltati nell’esempio.
Reply
Silvano Audisio
| #
Non possiedo un phatty e non ne conosco bene la struttura, ma qualcosa mi ricorda un filtro modulato in banda audio…
Reply
Attilio De Simone
| #
Acqua
Reply