EricaSynths SYNTRX

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Tanto impronunciabile quanto affascinante, il nuovo hardware EricaSynths prende piena ispirazione dallo storico EMS Synthi A e aggiunge, come ormai di consueto, una rilettura che supera i limiti del progetto originale. Ancora in fase preliminare, ma già con un prezzo annunciato pari a 2500 euro euro, l’apparecchio sembra destinato a far discutere.

Di Enrico Cosimi

 

SYNTRX (si pronuncia Syntrex) non clona il circuito dello strumento EMS, ma offre prestazioni paragonabili basate su circuiti originali EricaSynths, il tutto sotto controllo di una matrice digitale 16 in per 16 out che prevede attenuazioni selettive 1x, 0.6x, 0.3x sui punti di connessione; per realizzarla, è stato necessario impiegare 32 switch analogici a 8 canali IC AS16M di produzione lituana e un sistema di mixing/buffering che, come accennato in precedenza, permette la scalatura dei valori passanti 1x, 0.6x e 0.3x. I 256 punti di collegamento sono memorizzati e il patch switching tra una memoria e l’altra può avvenire dietro comando locale o attraverso MIDI Program Change.

Lo strumento è dotato di tre VCO che coprono 8 ottave di frequenza, noise generator con colorazione variabile, filtro passa basso risonante, ring modulator, spring reverb, trapezoid envelope generator con funzioni di loop incondizionato, joystick controller, mixer di uscita con controlli di tono e amplificazione stereofonica. In aggiunta al progetto EMS originario, sono stati adottati un modulo sample & hold con clock indipendente, selettore di ottava sul primo oscillatore e hard sync sul secondo. L’envelope generator può essere convertito in comportamento AD; lo strumento gestisce CV, Gate, Mod Wheel e Program Change.

La costruzione è in lamierino metallico e i fianchetti sono (rigorosamente) in legno di frassino. Perfetti per scaldare il suono e allontanare i vampiri.

Come al solito, chi primo arriva meglio alloggia; per questo motivo, se siete interessati all’apparecchio, è il caso di mandare una email a eliza@ericasynths.lv

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Comments (6)

  • Francesco Russo

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    Suona in maniera piuttosto modesta. Molta scena.

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  • Attilio De Simone

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    In verità il mondo dei synth analogici momofonici ha dei riferimenti timbrici e operativi così strutturati che è inevitabile partire da un synth di riferimento. È come il momdo delle chitarre, ci sono quei 4-5 modelli di riferimento sia per estetica che per timbrica e funzionalità e qualsiasi produttore quando concepisce un nuovo modello fa una scelte, parte da un modello di riferimento (strat, telecaster, les paul, sg, ecc) e apporta la propria visione. Lo stesso vale per i synth analogici monofonici, ci sono quegli strumenti di riferimento (minimoog, odyssey, oberheim, vcs, ecc.) e da quei modelli si parte per realizzare qualcosa di nuovo. D’altra parte cosa c’è da inventarsi di nuovo dopo lo schema base ideato da Moog, cioè i 3 vco + vcf + vca?

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  • Alessandro

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    ” La costruzione è in lamierino metallico e i fianchetti sono (rigorosamente) in legno di frassino. Perfetti per scaldare il suono e allontanare i vampiri.” Ahahahahahah….Sei un grande! :)

    Esteticamente lo preferisco al progetto originale (come se me lo potessi permettere), niente matrice con i “magici chiodini colorati”…

    Non suonerà come l’EMS ma lo ricorda nell’interfaccia e personalmente credo che il feeling con lo strumento conti quanto come suona; in fase di blocco dell’artista ti invoglia ad accenderlo e può risolverti la vita!

    La possibilità di memorizzare e richiamare le patch e il modulo sample&hold potrebbe essere un altro buon motivo per acquistarlo anche se il prezzo annunciato non è incoraggiante.

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