Elektron Analog 4 – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo aver fatto un’indigestione di parametri analogici, relativi alle quattro parti Synth contenute – una per pista – nella quadruplice macchina Elektron Analog Four, è il momento di affrontare le altre funzionalità con cui sono organizzate le memorizzazioni step e pattern.

Di Enrico Cosimi

totale

Come al solito, la materia è densa.  Una doverosa premessa: Analog Four (o Analog 4, a scelta…) può essere tranquillamente suonato real time attraverso una qualsiasi tastiera MIDI (basta aver accoppiato canali MIDI e timbri…), non è necessario impegnarsi sul pannello comandi per la programmazione dei diversi pattern. Ciò non toglie che, il pattern e gli step sono gli attrezzi più utili che il musicista abbia a disposizione per organizzare la quadri timbricità disponibile. Niente tastiera MIDI a disposizione? Potete sempre arrangiarvi con l’ottava di mini tasti/buttons disponibile sul pannello comandi, con tanto di trasposizione Octave Up/Down a colpi di freccia su e freccia giù…

Gestione delle tracce

I tastoni incolonnati in verticale sulla destra del pannello comandi permettono di ascoltare la traccia selezionata (led di colore verde), di metterla in mute (led giallo) o di selezionarla per le successive operazioni di editing e modifica timbrica.

 

Il sequencer

Organizzato in Pattern, Song e Chain, il sequencer di bordo fornisce accesso alle logiche di programmazione per:

  • il note triggering indipendente per i quattro sintetizzatori di bordo;
  • il triggering per i pattern che controllano i parametri degli effettti;
  • il triggering, la generazione e l’emissione dei codici CV/Gate di controllo;
  • l’eventuale messa in sicurezza dei parametri che non devono essere modificati in performance;
  • trig mute;
  • trig accent;
  • trig slide (portamento on/off);
  • trig swing;
  • le informazioni di Arpeggio;
  • il link con il Kit selezionato per la sequenza;
  • le informazioni di lunghezza e time signature di ciascuna traccia.

Come dicevamo la scorsa volta, ci sono otto banchi (quattro più quattro, attraverso i selettori A-D F-H di pannello) da sedici Pattern each one (raggiungibili con i sedici tastoni circolari di step trig); ogni Pattern può durare una, due, tre o quattro pagine, cioè battute da 16/16; la lunghezza decisa dal musicista – che può eventualmente superare i limiti hardware dei tastoni a disposizione – è visualizzata, sulla destra del pannello comandi, dall’accensione in sequenza dei quattro led di Pattern Page; in questo modo, si riesce a sapere dove ci si trova durante l’ascolto.

Cosa succede se, durante l’esecuzione di un Pattern, se ne sceglie un’altro da mettere in coda per il playback? Dipende… è possibile ottenere: Direct Start (il nuovo Pattern sostituisce imediatamente quello vecchio, senza badare alla coerenza ritmica o alla chiusura delle battute in corso); Direct Jump (il nuovo Pattern subentra a quello vecchio, ma la sostituzione rispetta la scansione ritmica; se il cambio avviene sul levare del 3, da quel punto esatto riprende il playback della nuova programmazione… come fare crossfade tra due file audio lockati tra loro); Sequential, il nuovo Pattern entra in funzione quando quello vecchio ha esaurito la sua intera durata.

keyboard

Come può lavorare uno step?

Per tradizione, lo step contenuto nella sequenza invia un’informazione di articolazione (chiamatela Trig o Gate, a seconda dei contesti) e un’informazione di qualità/quantità (cioè il valore contenuto nello step vero e proprio); Analog Four permette di sganciare l’informazione di articolazione (Trigless Lock) dall’informazione completa qualità/articolazione (Note Trig); in questo modo, la sequenza può essere usata per controllare “melodicamente” il sintetizzatore corrispondente, facendogli suonare note diverse collocate “nel tempo e nello spazio”, o può essere utilizzato come controller con cui infierire sui parametri espressivi all’interno dello stesso evento nota, cioè senza far ripartire l’inviluppo di articolazione.

Non è finita: come deve essere programmato il contenuto del Pattern? Anticamente, si sarebbe detto: in tempo reale o step by step; la terminologia Analog Four parla di Grid Recording o Live Recording.

Nel primo caso, registrazione in tempo differito, si mette in record il sistema, si accendono gli step desiderati e, step per step – tenendo premuto il tastone corrispondente, si accoppia il valore d’intonazione desiderato suonando con la mini tastiera a 1 ottava; ogni step può ricevere l’intonazione e l’articolazione, può non essere articolato in legato (Trigless Lock), può contenere una pausa, cioè non contenere una nota. Dopo aver programmato il tutto, si può shiftare la programmazione di una o più posizioni/Step verso destra o verso sinistra, per sperimentare nuovi allineamenti ritmici (la procedura non è una novità assoluta – è da anni che, con Matrix Sequencer dentro Reason si può fare la stessa cosa – ma è ingiustamente sottovalutata, specie per cercare effetti diversi dal convenzionale).

Nel caso della registrazione in tempo reale, Live Recording, occorre essere sufficientemente destri per inserire “al volo” le figurazioni e le note desiderate mentre Analog Four mette in esecuzione il Pattern da riempire. A blast from the past: è necessario definire un livello di quantizzazione sufficientemente denso da catturare tutte le sfumature dell’esecuzione, ma sufficientemente dimensionato per garantire il corretto allineamento sugli accenti forti. Con un poco di pratica…

Anche se il quadruplice motore di sintesi contenuto in Analog Four può sembrare naturalmente candidato per lavori di tipo melodico, si possono sganciare gli oscillatori dal controllo di tastiera per generare timbriche a vocazione ritmica; come è ovvio, in questo caso, potrebbe essere utile disabilitare la trasposizione real time della sequenza: mentre le altre tracce eseguono giri di basso e obbligati melodici “in tonalità”, le tracce che ospitano timbriche percussive (ad esempio, analog kick e analog snare) devono essere lasciate in pace, senza possibilità di spostamenti d’intonazione indesiderati.

Altra caratteristica da non sottovalutare è la possibilità, step per step, di cambiare suono assegnato alla traccia (ovviamente, le nuove timbriche dovranno avere curve d’inviluppo sufficientemente strette per non perdere il timing durante l’esecuzione): determinati step possono suonare diversi dai precedenti perchè andranno ad evocare suoni diversi… in epoca MIDI, si sarebbe detto “quel determinato step richiama un program change differente”.

Per simulare il comportamento classico della Bassline, si può giocare sull’alternanza tra step articolato e step “silente” (Trig o Trig Mute che non fa suonare il sintetizzatore)… ma si può anche caricare lo step del compito addizionale di Accent. Un “accento” influenza il volume di uscita del suono utilizzato per quel determinato step e, contemporaneamente, aumenta la quantità di Filter Envelope che controlla la Cutoff Frequency del sintetizzatore utilizzato.

Ancora: sempre per evocare il classico comportamento Bassline, ogni step può (o non può) innescare l’apertura dello Slide, cioè del portamento applicato all’intonazione esercitata tra uno step e l’altro; contrariamente alla vecchia Bassline, in questo caso è anche possibile regolare la slide speed (non sottovalutate l’effetto soundscape ottenibile triggerando, a lento BPM, quattro sintetizzatori che scivolano lentamente tra uno step e l’altro…). Lo scivolamento in slide, cioè l’integrazione tra un valore e l’altro di step può essere applicata all’intonazione degli oscillatori, ma può anche essere ruotata ai valori parametrici contenuti negli step che non retriggerano: un filtro può aprirsi con lentezza, tra step 1 e step 9, mentre il Pattern avanza su un BPM particolarmente contenuto.

Oltre all’allineamento inesorabile sul timing di sistema, si può inserire una percentuale di swing variabile in base alle necessità.

 

Arpeggiatore?

Ciascuna traccia (le quattro di Synth, quella FX e quella CV/Gate) accede al proprio motore di Arpeggiator separato; a fronte di un accordo premuto sul controller MIDI – o sulla mini tastiera di bordo – Arpeggiator analizzerà i dati seguendo l’ordine di pressione, a salire, a scendere, in modalità ciclica su e giù, in modalità casuale, lavorando ottava per ottava.

L’arpeggiatore può camminare a velocità di step definita numericamente nei confronti del BPM di sistema (24 impulsi equivalgono a ¼…), può avere un’escursione dichiarata per Range di ottava, può rispettare o meno il Legato nell’articolazione di inviluppo, può generare fino a tre note ausiliarie calcolate sopra alla nota ricevuta via MIDI. Un arpeggio può contenere massimo 16 note; la lunghezza è comunque lasciata a discrezione del musicista. Ciascuna nota in realtà comprende le regolazioni parametriche di nota , velocity, lenght, micro time offset (lo spostamento dall’allineamento canonico calcolato in base alla risoluzione di quantizzazione), env filter trigger, env 2 trigger, lfo 1 e lfo 2 trigger.

encoder

Al di fuori delle convenzioni

Normalmente, un sequencer a n tracce offrirà lo stesso timebase e la stessa durata per tutte le tracce… un sequencer più evoluto (o semplicemente, partorito da menti più diaboliche) permetterà di variare i settings di durata e time signature per ciascuna delle tracce al suo interno: Analog Four appartiene alla seconda categoria.

Poter lavorare su durate diverse permette di programmare velocemente un supporto ritmico, una sequenza di quattro note, ospitandola in soli quattro step che saranno ripetuti incondizionatamente, mentre il resto della struttura ospita durate da 16, 32, 48 o 62 step in full glory. Ma, ed ecco la perversione, si potrebbe ipotizzare una struttura poliritmica in cui quattro suoni diversi, su altrettante tracce, marciano con lo stesso time base, ma con durate a 8, a 9, a 10 e a 11 step… dopo quanti giri si ritroveranno allineati come all’inizio? E se mischiassimo quarti con terzine, con ottavi, con sestine? Philip Glass e Michale Nyman ci guarderebbero con maggior affetto? In tutti i casi, Analog Four può essere uno spaventoso tool compositivo, specie considerando le possibilità di smanettamento in tempo reale.

Le possibilità di disallineamento ritmico sono facilitate dalle predisposizioni 1/8x 1/4x, 1/2x, 3/4x, 1x, 3/2x e 2x configurate per dividere o moltiplicare la velocità di esecuzione calcolata in base al BPM di riferimento.

Schermata 01-2456321 alle 15.38.43

Analog Four e il mondo esterno

Oltre che per lavorare con le proprie risorse native, Analog Four è progettata per dialogare con apparecchiature MIDI compatibili (o CV/Gate compatibili). Per questo motivo, all’interno del menu Global, è possibile gestire le opzioni di Clock Send/Receive, Transport Send/Receive (play, stop, song position pointer).

Altrettanto importante è la possibilità di configurare le porte MIDI; il connettore pentapolare DIN può infatti essere gestito come:

  • MIDI; senza alcuna sorpresa – nel trentennale del protocollo più longevo dell’era moderna;
  • DIN 24; per sincronizzarsi al volo con le vecchie apparecchiature analogiche DIN based Roland tipo TR-808;
  • DIN48: per certe vecchie apparecchiature Roland o per la maggior parte delle apparecchiature analogiche KORG DIN based.

Se le apparecchiature MIDI collegate la supportano, si può evocare la Turbo Speed per velocizzare il tranito dei dati MIDI e, in rapporto alla connessione MIDI Input, si può decidere di disabilitarla incondizionatamente, di gestirla attraverso il connettore pentapolare DIN MIDI In, di ruotare le informazioni sulla connessione USB. Simmetricamente, anche il flusso di dati MIDI in uscita può essere disabilitato, gestito su pentapolare DIN, ruotato sulla porta USB o ruotato simultaneamente su porta MIDI + USB.

Le peggiori perversioni di controllo e trasmissione del medesimo possono essere soddisfatte decidendo cosa trasmettono i dieci data entry di pannello (encoder, NRPN, CC…); allo stesso modo, si possono smaltire, inibire o abilitare le trasmissioni dati da parte dell’encoder principale, della tastiera di bordo; si possono abilitare le note MIDI in ricezione e i controller. Decisamente, un’implementazione flessibile. Ogni traccia, ovviamente, può avere il proprio canale MIDI indipendente.

Schermata 01-2456321 alle 15.35.28

… e le funzionalità CV & Gate?

Analog Four ha due connettori TRS in uscita, denominati A-B e C-D; quattro flussi di dati analogici, indifferentemente tensioni continue CV, controlli analogici ciclici (LFO che emettono tensioni di controllo), controlli analogici transienti (inviluppi analogici) o tensioni di articolazione sotto forma di Gate possono essere assegnate alle quattro possibili linee di uscita (per lavorare al meglio, occorrerà procurarsi una coppia di cavi a Y, con connettore TRS da una parte e due connettori TS dall’altra).

 

La configurazione

Ogni flusso di dati analogici può essere regolato in:

  • Type; comportamento Pitch Volt/Octave (tutto il mondo), Pitch Hertz/Octave (macchine antiche KORG e Yamaha), Value Linear (tensioni arbitrarie per controllare funzioni esterne), Trig (impulsi di articolazione di breve durata), Gate (tensioni di articolazione con durata pari all’intera nota corrispondente),  Clock o Grounded (nessuna tensione in uscita);
  • Middle C; la nota di riferimento cui calcolare le tensioni V/Oct o Hz/Oct (la voce è attiva solo se il tipo è stato sintonizzato su V/Oct o Hz/Oct);
  • Tuning; il livello di tensione in uscita (la voce è attiva solo se il tipo è differente da V/Oct e Hz/Oct);
  • Octave Width; per la regolazione di range e scale sulle tensioni in uscita;
  • Trig Polarity; per lavorare in V-Trig (tutto il mondo, da 0V a un livello definibile dall’utente) o S-Trig (vecchie apparecchiature Moog, Korg o Yamaha, da un livello definibile dall’utente a 0 Volt);
  • Trig Level; da +5V alla soglia preferita;
  • Trig Lenght; la durata in millisecondi;
  • Value Min; il valore di tensione più basso previsto in uscita;
  • Value Max; il valore di tensione più elevato (occorre leggere le specifiche delle macchine in ricezione… 5V? 10V? 12V? 15V?).

La cosa più interessante è la possibilità di sintonizzare la conversione DAC – da digitale a analogico – su un flusso di dati precedentemente programmato all’interno di Analog Four. In questo modo, si può decidere – ad esempio – di emettere sulla connessione Analog Out A, quanto precedentemente programmato (e contenuto) in una delle quattro tracce Synth, o nella traccia FX; si tratterà solo di accordare le apparecchiature esterne sulle note di riferimento prodotte dalle tracce Synth e il “rinforzo/raddoppio analogico” è fatto.

Come accennato in precedenza, si possono generale due inviluppi analogici, che trasmetteranno le proprie curve di articolazione in corrispondenza dei trigger programmati internamente (ad esempio, per aprire un filtro o un amplificatore a tempo con il groove che scorre); i parametri sono gli stessi degli inviluppi precedentemente incontrati; per comodità di funzionamento, sarà meglio limitare a lineare o esponenziale il possibile tipo di curva.

Chi dice inviluppo dice LFO e, ovviamente, ci sono anche due LFO pronti a spedire tensioni di controllo sui quattro bus analogici; le funzioni sono le stesse degli LFO “normali” già incontrati e, la possibiltà di lavorare in corretta sincronizzazione con il BPM di bordo apre ampi orizzonti di modulazione dubstep.

 

Considerazioni

Analog Four è il paradiso in terra per gli smanettoni non troppo smanettoni… per chiunque non voglia lavorare direttamente con patch cords e moduli analogici, o per chi non sappia rinunciare alle comodità della programmazione MIDI e alla compattezza delle dimensioni.

La capacità d’interagire velocemente con qualsiasi apparecchio MIDI, Sync o Analog permette di mettere Analog Four al centro di un veloce sistema di produzione e performance electro oriented che, semplicemente, non può essere ignorato.

Che piaccia o meno, se volete lavorare in questa direzione stilistica, Elektron è un marchio che (con il giusto rapporto prezzo/prestazioni) dovrete prendere in considerazione.

Non ve ne pentirete.

 

 

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Comments (18)

  • David

    |

    Moolto accattivante! Se non ci fosse DSI Tempest a tormentare i miei sogni farei girare l’economia volentieri con Analog Four;) peccato nell’ impossibilita’ di impegnare accordi: 4 synth monofonici per ogni traccia, “no polyphonic playing yet”..chissa’ nei prossimi software update.. vorrei sottolineare nella sezione effetti il Supervoid Reverb..davvero superlativo!

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    beh, soldi a parte, io terrei d’occhio TUTTE E DUE le macchine: Tempest è una drum machine analogica nella tradizione delle storiche apparecchiature (con tutto il bagaglio tecnologico in più, ovviamente); Analog 4 sono quattro sint mono… che poi uno li usi per fare incastri e timbriche percussive, è un altro paio di maniche…

    concordo con la valutazione più che positiva del riverbero!!! :-)

    Reply

  • max

    |

    …per cio’ che riguarda il discorso “accordi” è stato appena aggiunto nella versione dell’OS 1.0.5 un nuovo sub-oscillatore “5th” che aggiunge una quinta sotto al pitch principale…lo sto provando in qst giorni: è una bomba!

    Reply

  • Vincenzo Rutigliano

    |

    Salve, sono uno dei fortunati ad aver acquistato l’A4… Voglio farvi una domanda… Essendo 4 tracce synth monofoniche, ognuna con canali midi assegnabili.. non sarebbe possibile suonare in polifonia mettendo lo stesso suono sulle 4 tracce e pilotarle con una tastiera esterna? Un po’ come il Polymode del Monomachine? ci sto provando.. Ma non ci riesco.. Sapreste aiutarmi?

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      è sicuramente possibile, ma non avendo più la macchina a disposizione è difficile risolvere il problema “a distanza”;

      hai scaricato il manuale COMPLETO in pdf?

      Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      A4 è probabilmente lo strumento più complicato del pianeta… io proverei a vedere se qualche indicazione è comparsa sul forum degli utenti elektron

      Reply

  • pietro

    |

    ciao enrico, mi riesci a dire come collegare ableton con a4??

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      MIDI Out – MIDI In
      MIDI In – MIDI Out

      verifica che esca il clock MIDI da Ableton e che A4 sia in External clock
      la seconda connessione ha senso solo se vuoi catturare in una traccia MIDI di Live le elaborazioni di sequenza realizzate da A4, altrimenti:

      a) gli mandi il clock e programmi in A4
      b) gli mandi clock e note

      sul manuale, trovi tutto 😉

      Reply

  • pietro

    |

    scusa la mia ignoranza, aòllora: collego ,midi out della scheda audio nel midi in del analog, e poi viceversa.Poi non so come controllare il clock da ableton GRAZIE

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      dovresti trovare tutto alle pagine 103, 118, 176, 368, 561, 564 del manuale di Ableton Live…

      Reply

  • pietro

    |

    sapessi inglese :) ….è un mondo difficile, ho capito…..cmq maledetti quelli dell elektron, 1100 euro e nemmeno delle indicazioni precise…mannaggia

    Reply

  • Giacomo

    |

    Buonasera, ho acquistato anche io una A4 da qualche mese, e non sono riuscito a mandare nessuna sequenza midi al mio vermona perfourmer mkii credo proprio che dovrò comprare un adattatore cv gate… ?? grazie

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      hai letto sul manuale ESTESO le procedure per trasferire CV e Gate esternamente?

      Reply

      • Giacomo

        |

        Grazie per la risposta ! Ho letto il manuale che dispone il sito elektron in PDF! Ma non ho trovato soluzioni! Sono solo riuscito a suonare con i tasti neri la rispettiva nota sul vermona ma non c’è modo di disegnare una sequenza e riprodurla in real time ! Spero di trovare una soluzione che non sia spendere altri 100 eu per un convertitore cvgate!

        Reply

  • fabio

    |

    io ho lo stesso problema di giacomo,…future retro revolution collegata al midi out dell A4….se suono con la tastierina passa l’audio ma non c’e’ maniera di scrivere con i trigger…..

    Reply

    • Alberto Battaglia

      |

      Ciao a tutti, ho trovato questa pagina di cv output tips per A4, http://analog.pen.io, spero possa tornarvi utile.

      Reply

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