Elby Design The Pixie

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

The Pixie è un clone dello storico EDP Wasp Synthesizer disponibile in scatola di montaggio. Prodotto da Elby Design – marchio poliedrico con base australiana, che si muove sui binari paralleli Euro Rack e standalone – il piccolo sintetizzatore tira fuori tutta la tradizionale cattiveria del modello originale, forte di oscillatori in tecnologia particolare e filtraggio analogico.

Di Enrico Cosimi

Schermata 05-2456423 alle 11.30.25

Nel vecchio Wasp, gli oscillatori erano realizzati non con il consueto condensatore nudo e crido, ma con un componente Texas LM555 Timer che si occupava di governare i cicli di carica e scarica nella sezione analogica; oggi, il componente è difficilmente disponibile e – realisticamente – non brilla per linearità delle prestazioni; il nuovo strumento utilizza due DCO  costruiti attorno al Mitsubishi M16C CMOS 16Bit; la resa è notevole e la stabilità migliorata.

Pixie offre due DCO, regolabili in piedaggio (da 32’ a 2?), intervallo d’intonazione +/-1 ottava, selezione della forma d’onda (square, saw, triangle, sine, modulated pulse), simmetria e sincronizzazione bidirezionale (DCO 1 su 2 o DCO 2 su 1).

Oltre ai due oscillatori digitali, nel mixer audio confluiscono i segnali prodotti dal Ring Modulator, dal Noise Generator (rumore bianco prodotto in pseudo random 24 bit) il ritorno in feedback dell’uscita VCA e l’eventuale segnale esterno.

Schermata 05-2456423 alle 11.30.57

Il segnale è processato con una coppia di filtri VCF 1 e VCF 2, che possono essere separati in base alle esigenze del musicista; oltre alle regolazioni di cutoff e resonance, è possibile distorcere l’uscita del VCF 1; la resonance Q può arrivare all’auto oscillazione nei tre modi lo, band, high; i due circuiti possono lavorare in serie 24 dB/Oct low e high o 12 dB Oct band e notch. In Enhanced mode, VCF 1 lavora in high pass e VCF 2 in Low pass, con possibilità di separare le due frequenze di taglio per fornire un band pass di ampiezza variabile a 6 dB di pendenza.

Il circuito di filtraggio è dotato di overload limiter. Un terzo modulo di filtraggio comprende comandi di emphasis e vcf eg amount.

L’amplificatore controllato in voltaggio è sottoposto all’inviluppo dedicato Attack, Sustain, Release (con tempi compresi tra 3 msec e 2 secondi); il percorso di decadimento Decay-Release prevede l’interruzione di Sustain in base al Gate di tastiera e l’intero circuito può lavorare in repeat subordinato alla tensione di Gate.

L’inviluppo sui filtri è di tipo AR semplificato.

L’oscillatore a bassa frequenza genera onde sine, saw, ramp, square, white noise, sampled white noise con frequenze variabili tra 1 e 100 Hz; la modulazione applicata all’intonazione dei due oscillatori copre un tono con andamento positivo o negativo.

L’apparecchio è dotato di interfaccia MIDI, per semplificare il controllo dall’esterno (e venire incontro alla mancanza di tastiera a sfioramento); a differenza del design originale, che copriva la gestione tramite Link Connection di 3 ottave, la nuova interfaccia MIDI gestisce tutte e 128 le note previste dal protocollo.

Schermata 05-2456423 alle 11.31.09

Qualche parola sulla generazione delle forme d’onda DCO

Direttamente desunte dall’esaustivo manuale operativo, riportiamo poche linee di testo che chiarificano il controverso argomento.

Il nuovo componente utilizzato per la core generation dei DCO produce due treni di impulsi che sono inviati al meccanismo di frequency divider; in questo modo, dividendo per 2, si ottiene l’ottava inferiore e, successivamente, le altre ottave.

Ci sono due divisori; uno produce il segnale di reset con cui pilotare il convertitore square-sawtooth (ricordiamo che DCO significa digital controlled oscillator…), l’altro gestisce la densità dei cicli di carica del condensatore. Modificando la corrente di carica, il circuito ottimizza il tempo di salita della dente di sega e facilita la compensazione sulla non linearità alle ampie escursioni di frequenza.

Un segnale derivato dalla conversione square to saw del DCO 1 è utilizzato come CV pitch per controllare la frequenza di taglio dei filtri; in questo modo, si ottiene un comportamento timbrico omogeneo lungo tutta l’escursione.

In maniera classica, l’uscita saw è inviata ad un comparatore a soglia variabile, per ottenere le onde quadra e impulsiva.

In aggiunta, un saw to triangle converter è utilizzato per ottenere l’onda triangolare; il circuito originale, disegnato da Scot Gravenhorst impiega transistor MOSFET in un integrato CMOS 4007; da questo, attraverso un ulteriore filtraggio, si approssima il segnale sinusoide.

Il kit di costruzione è disponibile in diversi tagli: solo schede popolate, schede da popolare, schede con componenti e valigetta per l’installazione, solo valigetta, tutto il cucuzzaro…

Il prezzo è interessante.

 

 

 

 

Tags: , ,

Trackback from your site.

Comments (6)

  • Ciro Urselli

    |

    Caro Maestro, tutto bene ma avrei preferito un suo giudizio di ascolto/utilizzo. Un solo chiarimento e perdonami se mi ergo a professore. L’ integrato TIMER 555 (LM555 è una versione di Texas) è il circuito integrato più venduto nella storia dell’ elettronica. E’ stato inventato nel 1972 ed è ancora disponibilissimo a milioni di pezzi in tutte le versioni possibili. Sicuramente i progettisti di Elby Design hanno optato per il CI della Mitsubishi perché il 555 pecca di linearità e stabilità (è stato progettato per altri scopi, non per essere un VCO !).
    Interessante il kit, non tanto economico nella versione completa, e certamente occorre saper trafficare bene di saldatore. A questo punto lancio una proposta: a quando i test dei synth in kit. Se occorre è già disponibile uno Shruthi della Mutable Instruments. Costa molto meno del The Pixie e non offre tanto meno. Sasso lanciato nello stagno ! :)

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    ergiti pure a professore, ma prenditela con loro: se loro dicono che il componente è di difficile reperimento, io riporto la notizia – contattali e spiegagli come e dove possono recuperarne ampie scorte per il futuro; magari, aspettavano proprio di scoprire questa notizia…

    non ci saranno MAI test di strumenti in kit per evidenti problemi organizzativi

    per lo stesso motivo, non è possibile un giudizio di ascolto/utilizzo; purtroppo, l’Australia è lievemente fuori mano per organizzare una spedizione di prova e – nel caso specifico – ACM si è limitato a dare una notizia che si pensava potesse essere interessante

    Reply

  • KRiSh

    |

    Non conoscevo questo clone, e grazie per averlo portato alla luce! Direi che non mi piace per quanto riguarda il design… cosa che invece attrae molto dell’originale :-) Detto questo non trovo demo in giro, pertanto bisognerà attendere che ne esca fuori qualcuno.
    Il prezzo è interessante, e lo potrebbe essere anche il risultato..
    Dal canto mio, sto ancora cercando di rintracciare Chris Hugget.. avrei più di due chiacchiere da fare con lui relativamente al mio OSCar.. e con chiunque sia interessato all’argomento ovviamente.. mai sottovalutare troppo i DCO. Come sempre bell’articolo, grazie.

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      MAI sottovalutare i DCO :-)

      Chris Hugget, dopo l’OSCar, ha collaborato con Novation per i loro primi progetti analogici e ibridi; non ho idea di come entrare in contatto con lui. Per caso, non ha una pagina facebook?

      a presto :-)

      Reply

      • KRiSh

        |

        Si, ha lavorato per AKAI e poi per Novation ai vari Supernova.. ma io non uso più Facebook e dalle mie ricerche anche su FB non ho trovato nulla.. ho già scritto a Novation, e ad altri “intenditori” privati, ma niente… chissà che fine ha fatto. Non sono l’unico a cercarlo…

        Reply

Leave a comment

Inserisci il numero mancante: *

ga('send', 'pageview');