Doepfer Dark Energy mark II

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Da qualche tempo, in rete quanto nei laboratori d’assistenza di tutto il mondo elettronico, si parla sottovoce della crescente scarsità degli integrati CEM-Curtis Electro Music, alla base del funzionamento di decine e decine di eccellenti sintetizzatori analogici. Frutto delle ricerche di Doug Curtis, i CEM integra(va)no all’interno di singoli chip funzioni strutturalmente complesse come oscillatori, filtri, amplificatori, inviluppi, modulatori, eccetera. In pratica, con un singolo componente integrato – per ciascun tipo – era possibile costruire una voce di sintetizzatore dalle prestazioni affidabili, ripetibili, e dotata di un’eccellente pasta sonora. Uno dei sintetizzatori più diffusi commercialmente, basato sull’integrato CEM 3394, è il piccolo, ma potente, Doepfer Dark Energy, che sarà a breve sostituito dalla versione MkII. Dopo settimane di rumours, finalmente Dieter Doepfer ha sollevato il velo sulle caratteristiche della nuova versione.

 

 

di Enrico Cosimi

L’indisponibilità del CEM 3394, che da solo genera oscillatore, filtro e amplificatore (in pratica, tutto il motore di sintesi…) ha obbligato Dieter Doepfer a ridisegnare completamente l’apparecchio, sostituendo il blocco principale e – mantenendo la stessa dimensione/interfaccia utente – facendo delle precise scelte funzionali. Queste le novità più importanti:

  • al posto del vecchio filtro low pass 24 dB/Oct con modulazione di frequenza lineare sulla resonance, ci sarà un nuovo filtro a stato variabile 12 dB/Oct; in pratica, il design del classico filtro Oberheim, in grado di produrre simultaneamente (ma sotto selezione da parte del musicista) i comportamenti low pass, high pass (a 12 dB), band pass (a 6 dB) e notch;
  • dal momento che viene a mancare la possibilità della modulazione di frequenza lineare sulla resonance – ed è un vero peccato, perchè poteva generare timbriche assolutamente selvagge… – la posizione fisica sul pannello comandi sarà occupata da un controllo di crossfade, con cui poter alterare con continuità, l’ascolto delle uscite low pass, notch, highpass e bandpass;
  • l’interruttore che, sul D.E. mk I, si occupava di selezionare le forme d’onda dente di sega, quadra modulabile e triangolare, funzionerà ora come selettore tra onda dente di sega e onda dente di sega distorta; la posizione centrale sgancia l’ascolto della saw wave, lasciando attivo il segnale di PW/PWM in ingresso al filtro;
  • il nuovo oscillatore, non più parte integrante del componente CEM3394, non ricava più tutte le altre forme d’onda dalla triangolare di base, ma produce una dente di sega da cui si ricava per comparazione l’onda impulsiva a simmetria variabile;
  • non utilizzando più il 3394, che nella sua integrazione garantiva un’eccellente termostatatura e una temperatura d’esercizio raggiungibile pressochè in maniera instantanea, il nuovo Dark Energy mkII sarà molto più “analogico” nel suo assestamento circuitale e richiederà circa 30 minuti di stabilizzazione prima di raggiungere la temperatura d’esercizio e l’intonazione nominale (da un certo punto di vista, un difetto per la performance veloce, da un altro punto di vista, un ritorno alla natura più propriamente selvaggia del vero mondo analogico Anni 70…);
  • l’amplificatore controllato in voltaggio, ora generato con un circuito autonomo, tratterà i segnali di controllo seguendo una scalatura di tipo esponenziale e non mista esponenziale/lineare come era nel precedente mk I; orecchie molto allenate potrebbero riscontrare un diverso comportamento in reazione a tempi stretti d’inviluppo.

Il prezzo ufficiale (428 euro), le connessioni audio, analogiche di controllo, le funzionalità MIDI/USB di controllo, le dimensioni e la costruzione esterna rimangono quelle del precedente modello; la disponibilità è annunciata per l’Estate 2012. Sarà interessante porre a confronto, una volta disponibile, i due strumenti.

 

Nel frattempo, se avete disponibilità di budget, potrebbe essere saggio acquisire un esemplare di Doepfer Dark Energy mark I, prima che diventi un introvabile vintage instant classic…

 

Ah, un’ultima segnalazione: ovviamente, l’immagine che riproduciamo, è relativa al D.E. prima serie: è inutile rovinarsi gli occhi nel tentativo d’identificare i nuovi controlli serigrafati sul pannello. :-)

 

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Comments (5)

  • NewDress

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    Domanda: come mai Doepfer ha voluto snaturare così tanto la sezione filtro adottando il 12dB anziché un 24dB come nel modulo A-120? Quest’ultimo adotta anch’esso l’integrato CEM?

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  • Enrico Cosimi

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    uhmmmm, ho il sospetto che abbia optato per il filtro a stato variabile in modo da differenziare molto la versione MKII; forse (…mia interpretazione, eh?). dovendo rimettere le mani al prodotto, ha reputato fosse meglio fare una cosa del tutto diversa, piuttosto che fare una clonazione sicuramente suscettibile di confronti con il suono mk I

    e, in questo modo, avendo DUE prodotti diversi, c’è – come dire – maggior stimolo per comprare ANCHE la seconda versione… :-)

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    • NewDress

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      Perfetto, il discorso non fa una piega. Aspettiamo quindi di sentirlo suonare!

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      • Enrico Cosimi

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        speriamo sia un’attesa non troppo lunga! 😉

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  • New Groove

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    Relativamente agli mk1, gli ultimissimi pezzi sono già partiti dalla Germania e dovremmo averli in magazzino per domani. Chi li cerca quindi, sà dove trovali: http://bit.ly/GAQ6tB 😉

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