Come potrebbe essere un nuovo sintetizzatore (Moog)?
In questi giorni, gira in rete un rendering tridimensionale di un nuovo sintetizzatore monofonico analogico con memorie che potrebbe, diciamo potrebbe essere il nuovo prodotto di una storica ditta statunitense. Con tutti i condizionali d’obbligo, perchè la conferma ancora non c’è e – sull’argomento – vige un rigoroso riserbo cui anche noi di ACM siamo obbligati per precisi accordi di non divulgazione, si parla di un nuovo sintetizzatore appositamente sviluppato con il preciso intento di sottrarre fasce d’utenza al Minibrute di Arturia; parecchie soluzioni sono – come dire – accordate sul target del monofonico singolo oscillatore con due ottave di tastiera. Anche se non è la prima volta che la ditta statunitense ipotizzata si cimenta nel campo dei piccoli monofonici, questa volta l’argomento potrebbe tornare prepotentemente in primo piano. Ripetiamo, stiamo sempre parlando di un rendering 3D…
Di Enrico Cosimi
Per prima cosa, la scelta dell’interfaccia utente: tutti i parametri di pannello sono letteralmente circondati da sei grossi led che visualizzano l’eventuale sorgente di modulazione selezionata dal musicista; inoltre (sarebbe la prima volta per il costruttore statunitense…) i controlli che regolano gli inviluppi svolgono una doppia funzione di step sequencer per la struttura di automazione a sedici step. Insomma, le curiosità non mancano… per non parlare della possibilità di memorizzare timbriche e richiamarle velocemente attraverso Patch Recall nativo.
Lo strumento possiede un singolo oscillatore che produce simultaneamente onda triangolare, dente di sega e quadra; ciascun segnale è regolabile individualmente in volume ed è sottoposto ad un preciso trattamento che ne può arricchire il segnale di base: l’onda triangolare è gestita attraverso un WaveFolder che, attraverso ripiegamento, massimizza l’impatto timbrico (fino alla distorsione totale), la dente di sega passa in un modulo Sawtooth Animator che simula la presenza di più oscillatori non perfettamente accordati tra loro; l’onda impulsiva può essere controllata nella simmetria; in aggiunta, è possibile sommare il Noise monocolore prodotto dall’apposito generatore.
Ci sono diverse possibili sorgenti di modulazione che sono ruotabili ai quattro parametri significativi dell’oscillatore; ogni parametro può scegliere tra sei sorgenti, differenziate accuratamente: Key Velocity, Mod Wheel, LFO 1, LFO 2, Env 2, Env 3, Aftertouch, Step Sequencer. Dove possono andare queste sorgenti? Semplici, alla gestione del Wave Folder dell’onda triangolare, all’Animation della Sawtooth, alla Pulse Width dell’onda impulsiva e, ovviamente al controllo di Pitch.
Il segnale prodotto dall’oscillatore multiwave e dal Noise Generator entra in una doppia sezione di filtri (…vi ricorda qualcosa?) composta da un low pass risonante e un high/low pass selezionabile; i due circuiti possono essere collegati in serie o in parallelo, per ottenere comportamenti passa banda e respingi banda. Il primo filtro offre i controlli di Cutoff Frequency (modulabile da Key Vel, Mod Wheel, LFO 1, Env 1, Aftertouch, Sequencer), Resonance non modulabile. Il secondo filtro è controllabile in Cutoff Frequency (controllabile da Velocity, Mod Wheel, LFO 2, Env 1, Env 2, Sequencer), Keyboard Scaling, comportamento high/low pass.
Si possono inoltre gestire il livello di un eventuale segnale esterno, la quantità di Feedback per il ricircolo VCA Out- Filter Input, la Saturation (modulabile da Key Vel, Mod Wheel, LFO 2, Env 3, Aftertouch, Sequencer).
Il segnale in uscita al filtro raggiunge il VCA con Panpot stereofonico; di pannello, si possono regolare il VCA Gain (controllabile da KVel, MWheel, LFO 1, LFO 2, Aftertouch e Sequencer), la posizione Panpot (stesse sorgenti di modulazione, con la sostituzione di Env 1 che prende il posto di LFO 2). Il Main Volume Control chiude il percorso audio.
Le modulazioni sono fornite dai tre generatori di inviluppo – organizzati su sedici slider e corrispondenti a: Envelope 1, Envelope 2 (una coppia di ADSR standard con possibile scalatura dei tempi sotto controllo della Key Velocity), Envelope 3, con Key Velocity e Key Scale per la contrazione dei valori in base alla tessitura di tastiera.
Due oscillatori a bassa frequenza LFO 1 e LFO 2 possono generare indipendentemente tra loro onde triangolare, dente di sega, impulsiva, sinusoide, sample & hold, smoothed random; la loro frequenza è subordinabile al Clock MIDI. Le velocità di LFO 1 e LFO 2 sono modulabili individualmente attraverso Key Velocity, Mod Wheel, Key Rate, Envelope 3 Rate, Aftertouch e Sequence Rate.
In aggiunta, è previsto un generatore di modulazione a bassa frequenza, denominato VIbrato e limitato alla sola onda triangolare, che può essere ruotato alla frequenza di Osc 1, alla quantità di Saturation, alla Cutoff Frequency del primo filtro o del secondo filtro, all’ampiezza del VCA e alla posizione Pan.
La pitch e la modulation wheel completano la fascia inferiore del pannello comandi, che ospita anche cinque selettori indirizzati alla trasposizioni e ad altre funzioni di controllo. Le patches salvate possono essere recuperate attraverso coppia di tasti Increase/Decrease; non c’è traccia di display alfanumerico.
Gli step di sequenza possono contenere valore parametrico individuale (utilizzabile come flusso dati di modulazione) e possono essere articolati nota on/off su base individuale.
Succederà? Non succederà? Staremo a vedere; nel frattempo, incrociamo le dita…
Tags: analog, arturia, moog, synth
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Comments (16)
Lorenzo
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Se succederà darà filo da torcere al bebè di arturia! 😀
Sembra un minibrute on steroid, praticamente stessa dotazione di oscillatore ma più filtri, più modulazioni, più sorgenti di modulazione.
Se succederà bisognerà vedere anche il prezzo a cui sarà commercializzato…
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Enrico Cosimi
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come al solito, un conto è se lo fanno uscire a 500/600 euro, altro discorso se lo fanno uscire a 1000…
comunque, l’aggiunta dello step sequencer e delle 16 memorie interne può veramente fare la differenza!
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Manuel
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Ci piace tanto!! ^_^
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=IE-JZPx7qw4
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Sempre lo stesso lorenzo
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Comunque sulla mancanza di display, noto in alto a destra un “patch” isolato e la parola “save”, appena sopra due led “up” e “down”, con tanto spazio in mezzo, tanto da far sospettare che sia quello il posto per un display alfanumerico.
E comunque spero che le dimensioni dei tasti non siano standard, altrimenti si tratterà di un apparecchio veramente troppo profondo e difficile da collocare… 😛
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Enrico Cosimi
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niente display, su questo le (poche) informazioni che filtrano sembrano concordare: sedici memorie raggiungibili in maniera furbesca attraverso meccanismi di pannello; i tasti sono standard, la profondità è quella del minibrute (calcola che il rendering è in prospettiva ed è relativamente distorto sui tre assi…)
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Skunkbook
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Qualche elemento in più si potrebbe ottenere da qui:
http://www.youtube.com/watch?v=IE-JZPx7qw4
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Enrico Cosimi
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e non solo da li… ogni ora, arrivano nuove informazioni; comunque, tra un paio di settimane lo vediamo alla NAMM
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Enrico Cosimi
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tra l’altro, avrai notato la sottile perversione di mandare in giro un rendering di un tipo e poi, nel video, far vedere due board che, nella disposizione dei controlli, contraddicono il design 3D…
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Nico
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Sembra che alla moog ci sia un po mancanza di creatività da quando bob è andato via…hanno reinventato il minibrute? Una volta erano le altre synth-house a imitare i prodotti Moog…..Abbiamo bisogno di macchine veramente innovative, poly che si interfacciano in modo nuovo al musicista, oppure anche solo integrando altri circuiti già esistenti che non sono mai stai messi insieme in una singola macchina, semimodulare: tipo etherwave integrato al posto del ribbon, oppure che ne so, sequencer cartesiani, o generatori di clock strani, timetables, oscilatori speciali…Guardate al mondo eurorack: ci sono centinaia di moduli assurdi che si potrebbero integrare!!! Perchè fanno solo semplici synth classici per basslines e lead? FOrse perchè è quello che sa fare meglio e che ha sempre fatto? Dobbiamo perforza andare su buchla ed eurorack per divertirci davvero, che ne pensate voi??
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Enrico Cosimi
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mah… io sarei più perplesso se Moog Music si mettesse a fare cose in stile Buchla o in stile MakeNoise. Ogni fabbricante ha la propria esperienza e la propria tradizione; allo stesso modo con cui, da un Fender Jazz Bass, non ti aspetti manico in alluminio e pickup EMG attivi, da uno strumento marcato Moog ti aspetti “quel” filtro e “quel modo” di organizzare la sequenza oscillatore-filtro-amplificatore.
Del resto, il loro mercato è quello dei musicisti-che-suonano-con-le-mani-sulla-tastiera, non quello degli smanettatori euro rack; che poi, se ci sai fare e ti impegni, si possa tirare fuori una serie di timbriche meno convenzionali anche da questo tipo di strumento, è un altro discorso.
In ultima analisi, tanto Moog quanto Clavia spesso dimostrano una notevole abilità nel non prestare orecchio ai suggerimenti di diversi appassionati: molto probabilmente, Moog non ci darà modulari e polifonici in tempi brevi e, altrettanto probabilmente, Clavia/Nord non ci darà la versione G3 del Nord Modular.
E’ il mercato, baby…
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nICO
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Tu dici, meglio fare una cosa, specializzarsi in quella e continuare a farla in maniera eccelsa, piuttosto che fare 10000 cose in modo mediocre che altri già fanno meglio di te? Un po come Apple che con le sue mappe ha ampiamente dimostrato la validità di tale asserzione. Mi sa che hai ragione, mi hai convinto, stupidamente non ho analizzato la cosa in quest’ottica…. pardon
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Enrico Cosimi
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per carità, la mia è un’impressione come un’altra…
diciamo che, da (ormai svenato) acquirente, se devo veicolare i miei soldi verso una ditta, cerco di scegliermela tra quelle che ha già dimostrato esperienza nella direzione che serve a me…
(ammesso che mi serva QUELLA direzione…)
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nICO
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In effetti il Voyager lo uso per fare prevalentemente basslines (non so suonare il piano quindi zero leads virtuosi )….D’altro canto è vero che utilizzando tutto l’apparato Moogerfooger / CP / VX e interfacciamenti vari, riesco comunque a tirarci fuori suoni abbastanza inquietanti….
Oh, stamattina mi son svegliato male, ho bevuto troppo caffè ed ero particolarmente polemico verso tutto! 😀
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Enrico Cosimi
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… è il trauma post feste…
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marco
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Beh alla fine il rendering pare sue un fake. Il synth del namm sarà il sub phatty, due vco, un sub,noise nel percorso audio,due adsr, classico filtro moog lp ma con overdrive. 25 tasti e 31knobs. Il tutto sotto lo slogan sound control to major Tom
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Enrico Cosimi
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non è meraviglioso?
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