Cirocco CMS2607: la rilettura di un classico
Nella comunità degli utenti elettronici high-end, il nome di Phil Cirocco non ha bisogno di presentazioni; attivo da tanto come tecnico riparatore (prima) e come costruttore di sofisticati sistemi modulari (dopo), ha recentemente presentato una propria “edizione personalizzata” del grande classico ARP 2600, rivisitata alla luce delle proprie esperienze e delle altrettanto classiche “debolezze” del design originale. Il nuovo CMS 2607si conferma – come il resto della produzione Cirocco – un oggetto di grande classe, costo elitario, prestazioni allo stato dell’arte.
Di Enrico Cosimi
Sul perché ripescare un classico come il vecchio ARP 2600, si potrebbe discutere a lungo; del resto, in questo periodo, c’è stato più di un segnale della tendenza al ritorno Seventies e (dopo Odyssey, MS-20, Model D, eccetera), non ci si deve stupire se chi come Cirocco da sempre attento alle problematiche ARP si sia tuffato a testa bassa nel ricco piatto.
Perché un ARP 2600 può dimostrare tutta la propria anzianità progettuale? Lo strumento nasce(va) come versione educational più facilmente trasportabile del costoso e inarrivabile Model 2500; al suo interno, trovano posto tre oscillatori differenziati per dotazione di controlli e produzione di forme d’onda, un solo filtro low pass risonante, una coppia di inviluppi vincolati dall’unico meccanismo di trigger/gate, un amplificatore, un ring modulator, un mixer, un riverbero a molle. In aggiunta, un noise generator, un sample & hold con electronic switch affiancato, un envelope follower con preamplificatore di segnale e una oscura (per i più) sezione di voltage processor che – nelle mani giuste – faceva mirabilie. Lo strumento confermava la propria vocazione didattica con la coppia di speaker interni, dotati di regolare amplificazione indipendente: due cabinet (pannello e tastiera) di peso pressoché uguale e bilanciato, totale indipendenza dalla presenza o meno di amplificazione esterna… pronti per suonare, insegnare, imparare.
Ma, in cotanta dovizia, erano evidenti i limiti d’impostazione: dei tre oscillatori, solo il VCO 2 offriva tutte e quattro le classiche forme d’onda e il corredo di parametri necessario al suo completo utilizzo; non c’era hard sync; c’era solo un tipo di filtro low pass e basta; i due inviluppi – a fronte di un’indipendenza nelle connessioni – non potevano essere triggerati separatamente tra loro; il sistema amplificatore-spring reverb-out mixer era influenzato da rumore di fondo e scarso range dinamico. Phil Cirocco ha ripensato a tutto questo, ponendo rimedio a limiti strutturali storici e, inevitabilmente, allontanandosi dal design originale. Il risultato – a fronte di un costo d’acquisto non proprio popolare – è sorprendentemente interessante.
CMS 2607
L’apparecchio è alloggiato in un robusto cabinet metallico di dimensioni compatibili con il montaggio rack standard 19”; l’altezza del pannello frontale è pari a sei unità, la profondità è significativa – occhio alle dimensioni del vostro flight case… – a proposito di compatibilità, non c’è da stupirsi se CMS2607 sfrutta i blocchetti modulo ricostruiti da Cirocco e perfettamnte retro-compatibili con gli strumenti ARP storici. Il costruttore può personalizzare la dotazione circuitale rispettando i limiti originali degli oscillatori, o può fornire lo strumento della propria visione di oscillatore, maggiormente dotata di parametri e funzioni. Allo stato attuale, la pilot series del CMS viene venduta ad un prezzo pari a 8699 dollari (che salgono a 9499, nel caso si vogliano avere i VCO vintage); la produzione regolare su larga scala numerica farà scendere il prezzo a 4999 dollari… sempre una barca di quattrini, ma sempre un sacco di sintetizzatore.
Dal punto di vista cosmetico, per ora lo strumento sarà disponibile in tre diverse livree: la versione 2500 style – quella riprodotta nelle fotografie che corredano questo testo, con fondo argentato e serigrafie nere; la versione Blue Meanie, con fondo blu e grafiche bianche (in edizione limitata); la versione Grey Meanie (con fondo grigio e grafiche bianche); funzionalmente, le tre versioni sono ovviamente identiche tra loro.
Prestazioni e circuiti disponibili
Per far entrare tutto il pannello del 2600 all’interno dei 19” di lunghezza concessi nel montaggio rack standard, Cirocco è stato costretto a riposizionare parte dei moduli laterali nella fascia bassa del pannello, avvantaggiato in questo dall’assenza dei due monitor auto amplificati. L’impatto visivo è di grande compattezza, le funzionalità sono tutte salve e – anzi – ci sono diverse cose in più rispetto all’originale. I singoli moduli usano uno spregiudicato mix di potenziometri rotativi (che sono indiscutibilmente più comodi per un certo tipo di regolazione) e slitte con attuatore a LED.
Oscillatori
Sono tre, come nella macchina originale, ma questa volta offrono più forme d’onda: il VCO 3 è modellato direttamente sopra al VCO 2, con le quattro onde sine, triangle, saw e pulse simultaneamente disponibili. La regolazione di frequenza, in ciascun oscillatore, è ora spalmata su un grosso controllo rotativo Frequency, un più piccolo controllo rotativo Fine Tune e un selettore Octave a tre posizioni; anche la Pulse Width può essere impostata con un controllo rotativo; anche il VCO 1, che offre “solo” rampa e impulsiva, è dotato di PW. Il corredo di modulazioni con attenuatori dedicati è praticamente lo stesso del modello originale, con possibilità di sganciare il Keyboard CV e lasciare l’oscillatore esclusivamente nelle grinfie del modo Low Frequency. il VCO 1 può essere sincronizzato al VCO 3, caratteristica non presente nel design originale.
Noise Generator
Level e Color, come nel modello originale, ma questa volta i controlli sono rotativi e il modulo è stato compresso nelle dimensioni.
Ring Mod/VCA 2
Uno dei più eleganti circuiti sviluppati da ARP, con la storica possibilità di accoppiamento AC/DC, è disponibile con singola regolazione di livello sul solo ingresso B (utilizzabile low freq anche come “VCA Gain”); l’accoppiamento AC/DC è indipendente sui due ingressi e, ovviamente, il modulo può lavorare come modulatore bilanciato – sopprimendo le frequenze originali – o come modulatore sbilanciato in perfetto regime AM.
Gestione segnali esterni
Otre al classico Preamp per segnali esterni (rimane il connettore 1/4”, sparisce il selettore x10 x100 x1000), è possibile lavorare con Envelope Follower regolabile in reattività e Schmitt Trigger Generator, per estrarre tensioni Gate di controllo direttamente dall’audio in ingresso. Quest’ultimo comportamento non è presente nel design originale dell’ARP 2600 e, opportunamente forzato, può essere usato come stadio di distorsione supplementare.
Filter Mixer e Filter
Da sempre, uno dei punti “deboli” del modello 2600 è la presenza del solo low pass 24 dB/Oct risonante; dotato di una sua timbrica particolare, nella versione post law suit per intenderci, è stato croce e delizia per generazioni di utenti; oggi, Cirocco offre il comportamento filologico ARP 4012 e il più performante comportamento CMS, realizzato con lo stesso know how messo in gioco per il prestigioso modulare CMS. In aggiunta, è possibile innescare un modo “pseudo band rejec/high passt” dotato di una propria uscita dedicata. Cutoff Frequency Coarse, Cutoff Frequency Fine e Resonance usano controlli rotativi. Cinque ingressi canonici si contendono il Filter Mixer e le tre classiche modulazioni hardwired (Keyboard CV, ADSR, VCO 2 Sine) sono ora tutte e tre dotate di attenuatore dedicato (nella macchina originale, il Keyboard CV è solo unity gain). L’uscita dello strumento è monoaurale (non stereo come nel modello originale) e su connettore 1/4” standard.
Amplifier
Tutto come deve essere, con in più la possibilitè di regolare localmente la quantità di Reverb (potenziometro rotativo); il dosaggio dell’Initial Gain – che tanti lutti addusse agli Achei… – è ora convertito in un più intellegibile Gate Status Open-Closed.
Mixer
Il ritorno dello Spring Reverb , del VCA e di un discreto connettore Aux In sono dosabili individualmente; è sparito il controllo di panpot e la coppia di mini uscite left/right, in favore di una singola uscita monoaurale, duplica su connettore 1/4” e 1/8”.
Envelope ADSR e AR
Possono essere triggerati indipendentemente, il loro innesco è triggerabile da Gate Input o da S&H Clock Out anche simultaneamente; i tempi – tradizionalmente non molto lunghi – sono moltiplicabili X2 e X3 a discrezione dell’utente in modo indipendente sui due generatori.
Sample & Hold
Incorpora un generatore di Clock dedicato, che è disponibile su uscite dedicate come treno d’impulsi o come “semplice” sinusoide; lo stesso segnale di clock è normalizzato internamente all’Electronic Switch 2in/1out o 1in/2out (quest’ultimo è controllabile anche da segnale esterno).
LFO 2
CIrocco introduce un piccolo LFO dedicato alla generazione lo freq di quadra e triangolare; la frequenza è regolabile con controllo dedicato ed è visualizzata attraverso LED.
Voltage Processor
Rimane il LAG Generator, con ingresso, uscita e dosatore dedicato rimane il primo Voltage Processor con doppio ingresso (il primo unity, il secondo attenuabile) e inversione; rimane il secondo Voltage Processor, ma questa volta è possibile convertirne il funzionamento in FIlter Distortion (modellato sulla circuitazione originale ARP Centaur).
Multiple
Quattro connettori normalizzati internamente.
Il tutto sembra molto interessante…
Qui per saperne di più.
Comments (1)
giangi
| #
Magnifico e per pochi
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