Buchla Music Easel – le modulazioni

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Fatta la conoscenza con la sezione audio vera e propria del Music Easel, è il momento di capire cosa c’è in serbo per quanto riguarda le sorgenti di modulazione. Ricordiamo che Music Easel è un apparecchio full analog, riedizione 2012/13 di uno strumento concepito nei lontani Anni 70, da un produttore – Buchla – che, di sicuro, non era interessato a seguire strade già battute… Per questo motivo, molte delle scelte circuitali adottate possono risultare, oggi come allora, strane o diverse dalla norma. Ma, del resto, è proprio questo il motivo per il quale, oggi come allora, parecchi musicisti decidono di affrontare l’acquisto. Per tutto il resto, c’è Moog…

Di Enrico Cosimi

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Per ragionare con ordine, occorre dividere il “materiale di modulazione” nei due blocchi principali corrispondenti alle risorse native del sintetizzatore – il cabinet superiore dell’apparecchio – e le sorgenti di controllo raggruppate attorno alla tastiera – il cabinet inferiore.

Come accennavamo la volta scorsa, le connessioni avvengono attraverso banana plug che permettono (in uscita al circuito) lo stacking diretto di più cavi senza dover ricorrere a multipli: nel Buchla come nel Serge, la densità di funzioni per ingombro dato è assolutamente vincente, se paragonata ai classici sistemi jack-to-jack che richiedano multipli e mixer. Attenzione! Il banana plug può essere usato in stack solo sulle uscite, mai sugli ingressi… non si rompe nulla, ma la somma delle tensioni in ingresso non è una procedura corretta.

La fascia bassa del modulo synth comprende le connessioni in/out per i percorsi di modulazione. Accennavamo in precedenza al codice colore con il quale è gestito lo smistamento dati; per comodità, lo riportiamo qui sotto:

  • colore nero = ingresso di modulazione generico
  • colore bianco  = uscita del modulo Random Generator
  • colore azzurro = uscita del modulo Step Sequencer (ma, anche, uscita generica di controllo…)
  • colore arancione  = uscita del modulo Envelope Generator
  • colore giallo = uscita del modulo Pulser
  • colore viola = uscita del sensore di Pressure

Andiamo per ordine.

Schermata 08-2456885 alle 11.26.12

Envelope Generator

Il generatore d’inviluppo presente nel Music Easel procede per segmenti lineari e permette la programmazione indipendente del tempo di Attack (da .002 a 10 secondi), del livello di Sustain, del tempo di Decay (da .002 a 10 secondi). Il circuito prevede la selezione di tre sorgenti di innesco, relative a: Keyboard Pulse (il comune gate di tastiera), modulo Pulser (ulteriori particolari in seguito), Step Sequencer Pulse Out (con la possibilità, come vedremo, di sganciare indipendentemente il gate di ciascuno dei cinque step programmabili).

Una volta definita la sorgente di innesco, è necessario definire il comportamento con il quale il circuito entra in funzione:

  • Transient Mode; l’inviluppo procede in base ai valori programmati sul pannello, la sua traiettoria è svincolata dalla persistenza di gate e subordinata al solo innesco di trigger.
  • Sustained Mode; l’inviluppo rispetta la programmazione di pannello, ma può elongare il livello di Sustain in base alla persistenza del Gate/Pulse ricevuto – come un qualsiasi inviluppo ASR “normale”. Il segmento di Release sarà innescato in allineamento con il fronte ripido negativo del Gate.
  • Self; l’inviluppo, giunto alla fine del Release Time, innesca nuovamente la sua traiettoria, diventando simile ad un oscillatore a bassa frequenza con profilo programmabile.

Schermata 08-2456885 alle 12.20.02

Pulse Generator

Il Pulse Generator è un single step envelope generator (nell’Oberheim Xpander, li ritroveremo sotto la denominazione di Ramp Generator) che produce una rampa discendente, regolabile in durata. Ogni volta che il Pulser riceve un innesco dall’esterno, fa partire il “segmento di decay” che documenta la discesa della rampa. Come per l’inviluppo ufficiale, anche questo stadio può essere compreso tra .002 e 10 secondi di durata. La durata può essere modulata esternamente ricevendo un’apposita tensione di controllo all’ingresso dedicato, ovviamente dotato di indice di modulazione.

Il musicista può decidere chi innescherà la generazione della rampa, scegliendo tra: Keyboard Pulse, Sequencer Pulse Out, Self Mode (in quest’ultimo caso, quando la rampa raggiunge il suo valore più basso, libera un impulso che fa ripartire un altro ciclo, e così via all’infinito).

Se necessario, si può innescare manualmente (Once) l’emissione della Pulse Ramp, o si può spegnere del tutto il modulo.

Quando si sottopone, per dire, la durata della Pulse Ramp alla tensione di controllo prodotta con il sensore di Pressure, si può far accelerare il ciclo di modulazione in base a quanta superficie “di tasto” viene impegnata dalle dita del musicista. Non male.

 

Step Sequencer

Lo step sequencer del Music Easel può essere dimensionato a 3, 4 o 5 eventi di durata (vedremo, in un prossimo appuntamento, come sia possibile avere durate alternative lavorando con la Program Card e/o la app per iPad…). Ciascuno step è regolabile in tensione di uscita e può generare una tensione di Gate/Pulse indipendente. In questo modo, si possono creare ritmi con note e pause, a seconda delle necessità del musicista; come è facile immaginare, la tensione di controllo prodotta dallo Step Sequencer è contestualizzata a destinazione: può essere una serie di note, se l’uscite del Seq è collegata al pitch control input dell’oscillatore, o può essere una variazione timbrica se la stessa uscita viene utilizzata per gestire la frequenza di taglio dei lopass gate filter.

Il sequencer può essere messo a riposo (Off), fatto avanzare un passo dopo l’altro per ogni ciclo di rampa del Pulse Generator o può essere subordinato, per l’avanzamento, al Keyboard Pulse/Gate. In quest’ultima posizione, se il musicista innesca l’Arpeggiator di bordo, si potranno avere autentiche raffiche di sequenza.

 

Random Generator

Per essere precisi, è un PRNG, cioè uno pseudo-random generator, che riproduce un ciclo di valori casuali “finito” e ripetibile dopo un certo intervallo di tempo. L’emissione delle tensioni casuali può essere sincronizzata/innescata con l’avanzamento di step del Sequencer, con le Keyboard Pulse (un nuovo valore ogni volta che si preme una nota sulla tastiera, o che si arpeggia…), o subordinata al ciclo del Pulser.

 

Inverter

Facile facile: entra positivo ed esce negativo; entra negativo ed esce positivo.

 

Le modulazioni “di tastiera”

Il modulo Touch Activated Voltage Source 218 contiene diverse unità operative tra loro affiancate:

  • una “tastiera musicale” capacitiva a 29 note (C1-E3), sensibile alla chiusura e alla persistenza del contatto Pulse/Gate, al numero del tasto innescato Main Voltage e all’area di contatto impegnata (Pressure);
  • un integratore Portamento Slope, regolabile in tensione da pannello o attraverso controllo di voltaggio;
  • un Arpeggiator, regolabile in velocità da pannello o con tensione di controllo, e configurabile nei comportamenti di scansione Ascending (up) e Random – l’arpeggiatore è sincronizzabile via MIDI;
  • una serie di quattro piazzole sensibili al tocco, con le quali si può trasporre di ottava la tensione principale generata o – in alternativa – si possono richiamare quattro tensioni di controllo presettabili attraverso altrettanti potenziometri.

Tutti i comportamenti sono facilmente comprensibili, senza necessità di ricorrere al manuale operativo; ovvio che, se l’apparecchio (come uno dei cinque che abbiamo avuto modo di verificare) passa per le distruttive mani della dogana, è probabile che possiate riscontrare una condizione del tipo riprodotta qui sotto…

Schermata 08-2456885 alle 12.47.16

…ma, del resto, dopo aver pagato il 26% di tributi doganali, non vorrete mica che vi recapitino uno strumento in perfetto stato? Giusto? 😀

Ironie a parte, i tre segnali della tastiera vengono collegati al soprastante sintetizzatore attraverso tra banana cord particolarmente corti, in modo da non intralciare le operazioni.

Ricordiamo che, sul bus di collegamento Main Voltage viaggiano: le tensioni elaborate in base alla nota premuta, eventualmente rielaborata dall’Arpeggiator, addizionata ai valori offset di preset/trasposizione e integrata dal Portamento; le tensioni di articolazione Pulse, scandite dall’esecuzione del musicista e eventualmente addensate omo ritmicamente dall’Arpeggiator; la Pressure interpretata sulla lettura capacitiva.

Ciascun segnale di controllo è visualizzato da un LED dedicato che, nei casi della Pressure e del Main Voltage, si illuminano in maniera proporzionale alla tensione generata; nel caso della tensione Main, l’illuminazione proporzionale può portare a equivoci quando si lavora sulle escursioni più basse di tastiera.

Non rimane che ragionare sulla Program Card e sull’implementazione MIDI.

 

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Comments (9)

  • Alessandro

    |

    Quella foto mi fa troppo male…

    Reply

  • Valerio

    |

    Ciao Enrico,

    volevo chiederti un suggerimento… Arriva un giorno nella mente di ogni smanettone di buttarsi nel mondo modulare… So che questo è un sistema un po’ All In One e non un modulare nel senso classico, ma potrebbe esere un ottimo inizio per imparare e avere già un pezzo importante di strumentazione da cui cominciare a costruire con altri moduli buchla compatibili.

    D’altro canto i soldi purtroppo non crescono sugli alberi e per arrivare alla cifra necessaria dovrei dare via uno dei miei synth. Ho un Sub 37 (consigliato da te su mia domanda su qUesto stesso sito! :D) di cui sono fiero come un papà e un prophet 08 che ancora mi sa regalare pad di una bellezza inaspettata. Ho infine un Arturia Origin… Questo ahimè non sono mai riuscito a farmelo piacere più di tanto, forse perchè non l’ho compreso (so che è un synth moooooolto profondo), forse per la sua mancanza di immediatezza. Caratteristica quest’ultima che penso in ambito modulare si possa trovare di più in un sistema ben progettato come il music easel.

    Finiti gli enormi giri di parole (scusa!), la mia domanda sarebbe: È una castroneria vendere l’Origin per avere i soldi per prendersi l’Easel? È l’origin uno strumento che vale più dei 1500 euro che sono attualmente il suo valore di mercato (se usato)?

    Grazie! (:

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      Caro Valerio,
      detto chiaro e tondo: la castroneria è voler acquistare l’Easel. Costa un botto, è costruito malissimo, sono più le volte che non funziona che quelle che funziona, spediscono dopo anni di attesa, non c’è assistenza europea.

      Fai tu.

      Reply

  • pierpaolo

    |

    Salve Professore le volevo chiedere una info, cioè, dove potrei reperire i tappini colorati quelli che coprono per esempio gli switch del buchla!!!! scusi Prof della domanda banale!!!!…. li volevo installare sugli switch del mio system 10

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    a parte Thonk, penso che un fornitore qualsiasi di componentistica elettrica dovrebbe averli…

    Reply

  • Lorenzo

    |

    Buongiorno,

    Vorrei chiedere se dopo più di 3 anni comprare buchla è ancora una castroneria. Ci sono sempre i famosi problemi di qualità, di attesa e di scarso supporto in EU da parte di buchla?

    Grazie per l’eventuale risposta.

    Lorenzo

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    nel frattempo, non ci sono proprio più gli strumenti; il marchio è stato abbandonato dalla vecchia proprietà e – per ora, quelle sul sito sono solo parole… :-(

    Reply

    • Lorenzo

      |

      Nooooo….Quindi o usato o niente! pensare che un noto store ungherese mi ha detto che per un easel o un 208 avrei dovuto aspettare solo 6 settimane..

      Reply

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