Arturia V Collection 6

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software

Giunta alla sua sesta incarnazione, la V Collection di Arturia annuncia importanti acquisizioni e addizioni al già nutrito parco di macchine virtualizzate. Entrano a far parte del ranking: Buchla Music Easel VYamaha DX7 VFairlight CMI Series II VHoner Clavinet B.

Di Enrico Cosimi

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In aggiunta ai nuovi quattro moschettieri, si sommano due mayor update per Analog Lab 3Piano V2, tre GUI update per Solina V, Vox Continental VWurly V. L’installer supera i 6 Gb di peso e l’insieme offre solidità – attenzione, il CMI è ancora in rodaggio… – e accessibilità grafica senza precedenti, per gli standard V Collection grazie allo zoom liberamente regolabile.

Buchla Easel V

Lo strumento è ghiotto, specie dopo le tristi vicissitudini che hanno colpito il marchio e l’oggettiva impossibilità planetaria di approvvigionamento (specie per esemplari perfettamente funzionanti). La versione virtuale comprende la tastiera con arpeggiatore incorporato, il modulo di generazione con Complex Oscillatore e Mod Oscillator, il doppio filtro/amplificatore vactrol (perfettamente realizzato) e le modulazioni random, sequencer, pulser, envelope.

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Abbiamo riscontrato qualche differenza di comportamento nell’inviluppo transient/sustained, ma trattandosi di Easel non possiamo non ricordare le vicissitudini e le diversità che esistono all’interno dei diversi esemplari hardware… Insomma, è molto più tollerabile la differenza tra inviluppo dell’Easel virtuale e Easel reale di quanto non sia tollerabile il malfunzionamento/differenza tra un Easel hardware e l’altro. Enough said.

In aggiunta alle strutture di sintesi, Arturia ha aggiunto diverse nuove caratteristiche relative a:

  • polifonia espandibile fino a quattro note;
  • gestione creativa del feedback;
  • Advanced Mode con cinque generatori di funzione per disegnare altrettante curve indirizzabili, Voltage Preset memorizzabili e editabili graficamente; sequencer polifonico a 32 passi, con gestione della polifonia e funzioni di umanizzazione; generatore di Gravità che può essere applicata, con rimbalzi, vettori, ostacoli, oggetti, wormhole e tutto, ai parametri ritenuti necessari;
  • sezione effetti con flanger, chorus, phaser, delay, analog delay, overdrive, destroy, param eq, compressor, reverb;

 

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Clavinet V

Il popolare clavicordo indispensabile per ogni traccia funky o prog che si rispetti è stato modellato fin nei più reconditi meandri delle sue corde, con doppio pickup selezionabile in fase/controfase, quattro tagli di equalizzazione presettata e comportamento mute/lute register regolabile. In aggiunta allo strumento vero e proprio, ci sono cinque slot effetti che possono essere occupati con altrettanti floor processor dedicati e un amplificatore da chitarra opportunamente virtualizzato.

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L’amplificatore può essere personalizzato in ripresa microfonica on axis/off axis, controlli di tono, bright, reverb, vibrato speed/intensity. La sezione effetti gestisce flanger, phaser, chorus, analog delay, compressor, overdrive, vocal filter, wah/auto wah.

Il funzionamento del Clavinet V può essere personalizzato scegliendo un tipo di comportamento armonico (default, boosted 2nd and 3rd, soft, soft boosted, dark, bass guitar) e il tipo di curva per l’interpretazione della dinamica.

Alzando, letteralmente, il coperchio, si guadagna accesso ai parametri di: String resonance, Release Time, Tuning, Key Release noise, Dynamics, Hammer Hardness, Hammer Noise, Pickup noise, fino a raggiungere il grado di invecchiamento desiderato.

 

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CMI V

Dei quattro nuovi strumenti, è quello che probabilmente vedrà qualche aggiustamento nelle prossime settimane. Da subito, possiamo dire che è stata colta l’essenza dello strumento originale come gestore di file audio – la sound library parla chiaramente – e come generatore/sintetizzatore per armoniche e per trattamento spregiudicato sulla materia sonora.

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Ovviamente, nel 2017, non avrebbe senso avere ancora Page R come sequencer di riferimento… meglio lavorare con un solido piano roll di collaudata funzionalità.

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La gestione della produzione timbrica avviene sia attraverso pagina di sample edit – armatevi di lente d’ingrandimento e verificare come si chiama il file in questione

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…sia attraverso sintesi additiva con le diverse armoniche. Non c’è la light pen per il waveform drawing diretto, ma ce ne faremo una ragione.

La struttura di funzionamento è articolata attraverso gestione immediata dei parametri più indispensabili – su plancia di comando che non ha riscontro nell’hardware originale – e attraverso organizzazione delle schermate di Sound, Sequencer, Mixer e Tune/Map. La pagina Sound è a sua volta articolata nelle sotto sezioni Sampling, Time Synth e Spectral Synth.
La macchina lavora con 10 slot timbrici indipendenti. Roba da leccarsi le dita.

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DX7 V

La DX7 è la macchina che ha cambiato i destini della discografia Anni 80. La combinazione vincente di MIDI, FM, e Data Entry ha rivoluzionato il modo di pensare la produzione  e la programmazione timbrica. Non senza problemi, vista la complessità della tecnica FM canonica…

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Per questo motivo, l’implementazione Arturia fornisce una marcia in più: non solo è possibile lavorare con i 32 algoritmi canonici su 6 operatori, ma si possono personalizzare le forme d’onda degli operatori facendo riferimento al patrimonio degli storici modelli Yamaha, compreso il pregiato TX81Z. In questo modo, autentiche chicche come Lately Bass escono fuori come devono uscire dalle sessioni di programmazione; con tanto di grafica sugli inviluppi, sui livelli di modulazione e sulla gestione dei parametri cattivi.

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Lo strumento è caldamente consigliato a quanti amino la FM e vogliano cimentarsi con una piattaforma no compromise.

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Ovviamente, rispetto della storia non significa dover scendere in cortile per lavarsi con l’acqua fredda in pieno inverno… ecco quindi una completa mappatura di MIDI CC, disponibilità di un professionale corredo di effetti e sound library in grande spolvero.

 

Gli altri strumenti residenti

Nella V Collection, trovano posto, in questa revisione, macchine assai sfiziose come:

  • Analog Lab 2
  • ARP 2600 V3
  • B-3V
  • Buchla Easel V
  • Clavinet V
  • CMI V
  • CS-80 V3
  • DX7 V
  • Farfisa V
  • Jup-8 V3
  • Matrix-12 V2
  • Mini V3
  • Modular V3
  • Piano V
  • Piano V2
  • Prophet V3
  • SEM V2
  • Solina V2
  • Stage-73 V
  • Synclavier V
  • VOX Continental V2
  • Wurli V2

Cosa state aspettando?

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Comments (11)

  • Benedetto Schiavone

    |

    …armatevi di lente d’ingrandimento e verificare come si chiama il file in questione…
    Beh, il classicissimo SARARR…..il sample di Moments in Love degli Art Of Noise!!

    Reply

  • mauro

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    Leggendo il commento del Signor Schiavone forse la risposta è scontata.
    Mi chiedevo appunto se nella library in dotazione al CMI V vi fossero anche le timbriche storiche.
    Pare di si quindi?

    Grazie

    Reply

  • Marco Arcadio Orlandi

    |

    CMI FAIRLIGHT… bellissimi ricordi passati allo stand della CEM ELETTRONICA di Varallo Pongo al SIM HI FI IVES di Milano…era il 1982!

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    • Enrico Cosimi

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      mi sembra fosse Varallo Pomba, ma potrei sbagliare… :-)

      Reply

  • Antonio Antetomaso

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    Aggiornamento strepitoso anche 199 euro per l’update dalla versione precedente forse sono eccessivi. Vale la pena segnalare che la DX7 virtuale è pienamente compatibile con i sysex della macchina originale, cosa, questa, che rende l’acquisto ancora più appetibile viste le tonnellate di banchi di suoni disponibili in giro.
    😀

    Reply

  • Gianni Ghilardi

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    Il Sig. Schiavone……ah ah ah mitico Benny di argentea memoria !!!!

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  • Andrea Debbi

    |

    … il mio povero portafogli… procedo all’ordine….

    Reply

  • Andrea

    |

    Pombia…

    Reply

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