Arturia iSEM: non solo arpeggiatore           

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software, Tutorial

L’Arturia iSEM si sta rivelando uno dei migliori synth fino ad ora realizzati per l’ambiente IOS, non solo per la qualità dell’emulazione analogica, ma anche per una serie di funzioni davvero raffinate e potenti, in grado di offrire all’utente possibilità di sintesi davvero approfondite.

di Attilio De Simone

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Premettiamo che le caratteristiche tecniche dell’applicazione sono già state ampiamente analizzate da Antonio Antetomaso e che prima di leggere questo articolo sarebbe giusto rileggere gli articoli di seguito linkati qui e qui.

Lo scopo di questo articolo è invece quello di approfondire la sezione denominata “8 voice programmer” per scopire con grande piacere che combinando l’arpeggiatore ad alcuni parametri del programmer possiamo avere a disposizione uno step sequencer degno di nota, in grado di lavorare come uno step sequencer sia classico che estremamente libero per ottenere risultati sperimentali.

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Step sequencer classico

Il primo passo da fare consiste nel lanciare l’iSEM attivando la sezione arpeggiatore in modalità “Hold”, in modo da lanciare la sequenza tramite nota che ci imposterà anche la nota principale intorno alla quale ruoterà tutta la sequenza (esattamente come negli step sequencer old school). Potremmo anche utilizza la semplice modalità “On”, ma è bene sapere che nel momento in cui alziamo il dito dal tasto, la sequenza smetterà di suonare.

Fatto ciò, non ci resta che perfezionare le impostazioni selezionando come ottava di arpeggio il numero 1 (in questo modo l’arpeggio non farà salti di ottave, in pratica se suoniamo una sola nota verrà ripetuta questa nota sempre alla stessa ottava eseguita sulla tastiera) e come direzione dell’arpeggio selezioniamo la freccia verso l’alto (che riproduce la sequenze dell’arpeggio dalle note basse verso quelle alte). Infine non ci resta altro da fare che attivare lo switch del “Sync” (in modo da avere il tempo della sequenza sempre bene ancorato al midi clock o al bpm) e impostare il rate, cioè la velocità dell’arpeggio.

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Adesso è venuto il momento di spostarci nella sezione “8 Voice programmer”, che è stata concepita originariamente per consentire di impostare in modo autonomo una serie di parametri per ognuna delle 8 voci di polifonia dell’iSEM, ma che usata in combinazione con l’arpeggiatore ci consente di ottenere risultati molto differenti. Vediamo come:

Attiviamo la sezione cliccando su “On” e illuminandolo, impostiamo la direction della sequenza su “FWD” (forward, cioè dalla voce uno alla voce 8) e attiviamo la prima variabile selezionando la voce “VCO1+2 COARSE” il questo modo andremo a variare il pitch di entrambi gli oscillatori contemporaneamente e per semitoni (ad ogni barretta degli slider corrisponde un semitono, crescente andano verso l’alto e decrescente verso il basso). Se abbiamo impostato correttamente tutto, suonando una nota qualsiasi parte la nostra sequenza. Se imposterete le altezze come da immagine avrete la sequenza di note più nota, quella di “On the run” dei Pink Floyd. Quanti sequencer esisteranno sulla faccia della terra sui quali non è stata fatta girare questa sequenza almeno una volta?

A questo punto possiamo impostare anche altri parametri da gestire nello stesso modo (lavorare con la cutoff frequency o l’attacco dell’inviluppo è, come si suol dire, “la morte sua”).

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Sperimentiamo un poco

Una volta appreso come combinare arpeggiatore e voice programmer, si comprende che si apre un mondo nuovo e inatteso, probabilmente non determinato coscientemente dai tecnici dell’Arturia (almeno nella combinazione tra arpeggiatore e voice programmer) e la sperimentazione diventa un vero e proprio obbligo. Innanzitutto cominciamo ad eseguire non più una singola nota, ma un bell’accordo, ricco di settime, none e quarte, espandiamo l’altezza dell’arpeggio spostandolo su più ottave (in questo esempio faccio muovere l’arpeggio su 4 ottave, il massimo possibile) e svincoliamo l’andamento dell’arpeggio da movimenti continui (ascendente, discendente o entrambi) optando per la casualità, impostando il parametro RND (random).

 

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Nella sezione voice programmer a questo punto abbiamo di fronte a noi un oceano di possibilità. Selezionamo la direction Random (le voci saranno richiamate con un andamento casuale) e cominciamo a selezionare i parametri da gestire. Può essere interessante gestire l’altezza per semitoni degli oscillatori indipendentemente per OSC1 e 2 in modo da poter creare delle sequenze di note indipendenti per l’oscillatore 1 e 2 (è come se avessimo due sequencer che gestiscono altezze dei suoni diversi). Per chi ama le soluzioni più ardite si può tentare una strada estrema, cioè gestire tre sequenze di note differenti di cui la prima per l’OSC1, la seconda per l’OSC2 e la terza per tutti e due contemporaneamente, come da esempio. Il risultato sonoro sarà tutt’altro che scontato e suonando un accordone a due mani si possono ottenere sequenze in stile sample & hold (funzione non “montata” su iSEM).

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Ulteriori spunti

Spostandoci nella sezione FX (quella dedicata agli effetti), possiamo intervenire ulteriorimente utilizzando in modo intelligente gli effetti di chorus e delay (entrambi con il sync in modalità “On”). Utilizzando abbondantemente il feedback sul chorus, otterremo degli andamenti anomali così come sfruttando la funzione “PING PONG” del delay ci consentirà di ottenere delle sequenze ritmiche molto complesse, che vanno a stratificarsi sulle sequenze di suoni e controlli già di perse complesse data l’impalcatura di randomizzazioni che abbiamo costrutito. Ultima nota: optiamo per la discontinuità, il invece di scegliere l’andamento ciclico della forma d’onda sinusoidale, facciamo lavorare il chorus con un andamento determinato dal noise come forma d’onda. La cattiveria è garantita.

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