Amare il proprio delay – Quinta parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

E’ il momento di rovinare la struttura delle ripetizioni di delay per sfruttare dal punto di vista timbrico/espressivo le conseguenze del RAM squashing. Quando il tempo di ritardo viene modulato dall’esterno – per come è scritto il delay del Clavia Nord Modular G2 – si assiste ad una contrazione (con conseguente incremento dell’intonazione percepita) e una dilatazione (con abbassamento dell’intonazione) del segmento catturato. Se l’operazione è fatta con morbida accuratezza, avendo cura di scegliere forma d’onda e indice di modulazione sufficientemente plastici, si raggiunge un comportamento assimilabile ai vecchi Varispeed di analogica memoria.

Di Enrico Cosimi

50 Dly - apertura

Ma se la cosa è portata avanti con voluta rozzezza, facendo fare salti inconsulti al parametro destinazione e scombiccherando il contenuto della RAM di delay, si otterranno interessanti esempi di distruzione timbrica. Da non sottovalutare.

Per i nostri scopi, recupereremo la vecchia struttura di loop delay messa in piedi nella terza puntata e procederemo velocemente con le modifiche ritenute necessarie.

51 Dly - LoopMom Sw

A questa struttura di base, dovremo aggiungere:

  • un meccanismo di modulazione sul Delay Time, opportunamente regolato per non superare le escursioni minime e massime previste dal sistema – nella puntata precedente, avevamo identificato un valore pari a 46.9 come sufficiente a coprire tutta l’estensione desiderata;
  • un meccanismo di auto pan sull’uscita complessiva del sistema Dry/Wet, automatizzato con un LFO triangolare, tanto per dare spazio al trattamento – si può discutere sull’opportunità di spazializzare left-right solo il segnale prodotto dal delay, ma (in tutti i casi), il meccanismo cambia poco

 

Prima l’auto pan

E’ semplicissimo: si prendere l’uscita combinata del modulo DRY/WET – che è monoaurale – e la si collega ad un modulo Pan (per sua natura, mono in/stereo out); quest’ultimo, si collega left con left e right con right sulle porte di uscita.

52 Dly - PanDlyLoop
Non rimane che dosare l’escursione di spostamento sinistro-destro-sinistro collegando un LFO triangolare alla porta di Pan Position Modulation e regolando accuratamente l’indice di modulazione (provate 78,1).
Il gioco è fatto.

Possiamo approfittarne per fare una considerazione di carattere generico sulla modulazione: la polarità adottata per la triangolare che modula la Pan Position è compresa tra -1 e +1 (un segnale BIpolare, dunque) proprio perché rispetto al valore di default – al centro – si prevede che il parametro sia modulato sinistra-centro-destra. Un segnale di modulazione unipolare (indifferentemente compreso tra -1 e 0 o tra 0 e +1) avrebbe spostato la posizione di pan solo da sinistra al centro o dal centro a destra.

Non rimane che collegare una prima modulazione semplice sul Delay Time. Partiremo con un LFO triangolare.

 

Delay Modulation

E’ necessario ricordare che, con tempi di ritardo molto corti (compresi nei 70 millisecondi) sottoposti a ciclica modulazione, si possono ottenere i comportamenti timbrici tradizionalmente riferibili alla famiglia delle short modulation, ovvero flanger, phaser e chorus. Se questi sono gli effetti che vi interessano, non dovrete fare altro che accorciare sensibilmente il Delay Time.

Un’altra raccomandazione: specie dal vivo, quando la RAM del delay è già impegnata e caricata con un segnale audio, qualsiasi collegamento o istanza di nuovo modulo dovrà essere fatta prima della performance vera e propria, altrimenti il ricalcolo dati necessario al DSP per aggiungere connessioni e moduli avrà come conseguenza la cancellazione della RAM e il brusco silenziamento del meccanismo precedentemente implementato.

54 Dly - ModDlyTrng

La struttura così modificata prevede attraverso un interruttore bistabile (Attenzione! Occorre un click per aprirlo e un secondo click per chiuderlo…) il controllo del Delay Time attraverso un’onda triangolare generata, grosso modo con un ciclo al secondo, da apposito LFO.

Quando si cattura un segnale audio nel meccanismo di ripetizione, si può decidere se modulare temporaneamente il Delay Time (doppio click con media velocità) per congelare la deviazione sull’intonazione, oppure si può lasciare costantemente aperto il segnale di controllo prodotto dal modulo LFO, in modo da accumulare progressivo decadimento qualitativo del segnale in RAM e raggiungere con velocità variabile condizioni timbricamente meno prevedibili e più “intriganti”.

Il gusto personale e le opportunità concesse dal genere musicale eseguito saranno guide sufficienti.

Per rendere “diversamente monotono” il risultato, affiancheremo al semplice sintetizzatore un piccolo Step Sequencer caricato con una sequenza di sedici note; come è facile immaginare, la velocità d’esecuzione della sequenza, il Delay Time del modulo Delay e la velocità di modulazione nel modulo LFO saranno collegate tra loro su valori congruenti. Ma potrebbero anche non esserlo…

55 Dly - Seqd LoopDly

Concentriamoci sulle nuove entries della patch.

 

Il motore di sequenza

E’ abbastanza semplice: un Clock Generator produce il treno d’impulsi a sedicesimi necessari per far avanzare il Note Sequencer (caricato con valori randomici di nota). Il sequencer ha due uscite, la prima dedicata ai CV d’intonazione nota e la seconda dedicata ai Trigger per l’articolazione degli inviluppi.
Per evitare i ben noti problemi di sfarfallamento sul decay d’ampiezza, l’intonazione delle note è latchata con un modulo Sample & Hold sincronizzato alla Trigger Out del Sequencer; in questo modo, il valore catturato (Sample) è prolungato in memoria (Hold) fino all’impulso di Clock/Trigger successivo. Se il musicista decide di lavorare con tutti e sedici i sedicesimi, non c’è problema, ma se per caso serve qualche pausa, il modulo S&H provvederà il necessario supporto in latch dei valori catturati.  L’uscita Trigger è collegata all’ingresso Trig del modulo Decay Envelope & Amplifier con il quale si sagoma l’articolazione delle note.

In questo modo, senza toccare le normalizzazioni che avevamo incontrato per CV/Pitch e Keyboard Trigger, possiamo suonare il mini sintetizzatore tanto dalla tastiera (mettendo in Off il generatore di Clock) quanto lasciandolo in balia dello Step Sequencer.

 

56 Dly - Select Dly-Loop

Alternare il funzionamento di Delay “normale” con quello di Looper

Con un semplice selettore a due ingressi, si può decidere se mandare sempre il segnale del Synth all’interno del Delay (avendo cura di regolare opportunamente la quantità di Feedback) per ottenere il comportamento normale o se – dopo aver messo il Feedback al massimo – subordinare il transito del segnale all’apertura dello Switch Loop On.

La natura del Clavia Nord Modular G2 permette di salvare otto Variation differenti, con regolazioni separate; in questo modo, è possibile predisporre i due comportamenti senza dover agire affrettatamente con il mouse.

Come è facile immaginare, quando si lavora col delay sopra una sequenza, occorre molta più cautela nella gestione degli eventuali segnali che modulano il tempo di ritardo. L’incastro ritmico/melodico ottenibili “sopra” alla sequenza può risultare particolarmente ipnotico (e insopportabile, per un certo tipo di pubblico) o particolarmente distruttivo se si esagera con gli indici di modulazione. 

Come al solito, la sperimentazione è alla base di qualsiasi scoperta.

La prossima volta, vedremo come integrare nella nostra struttura un meccanismo di MultiTap Delay, per poter lavorare non solo con gli incastri ritmici sulle ribattute, ma anche con i percorsi di feedback multipli.

Tags: , , , , ,

Trackback from your site.

Comments (2)

  • astrolabio

    |

    questa figata è fattibile anche in Reaktor?

    Reply

Leave a comment

Inserisci il numero mancante: *

ga('send', 'pageview');