Ableton Sampler: percorso di avvicinamento – Seconda parte

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Andiamo avanti nella nostra marcia verso Sampler, prendendo in esame le altre funzioni offerte dal programma. Di fondo, occorre ricordare che l’apparecchio deve essere interpretato come un sintetizzatore che usa pezzi di registrazione audio, quindi potenzialmente illimitato nei confronti delle capacità timbriche.

Di Enrico Cosimi

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come è facile immaginare, abbandonate le pagine/tab di zona e campionamento, continueremo a verificare le caratteristiche offerte nelle altre tab.

La Tab Pitch/Osc

Contrariamente a quanto succede dentro un campionatore “standard”, sia esso il cassone hardware sopravvissuto agli Anni 90 o una sua più recente virtualizzazione, Sampler targato Ableton offre un modulatore di voce che – grazie all’oscillatore dedicato – può essere utilizzato per arricchire/forzare/modulare il campionamento nei regimi di FM e di AM. A maggior gloria delle tecniche sound design tradizionali.

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Come in ogni processo di FM/AM che si rispetti, la forma d’onda modulante ha il suo peso e la sua importanza; per questo motivo, l’oscillatore audio può essere configurato su ventuno tipi di forma d’onda diversa, comprese in un menu Type che recupera le scelte già rese disponibili per gli oscillatori/operatori di Operator.

In questo modo, trattamenti mirati e di minor impatto armonico potranno essere realizzati con le onde sinusoidi, mentre interventi più devastanti saranno ottenuti a colpi di denti di sega o di forme d’onda più ricche.

Perché offrire “per voce” le capacità di FM e AM? Semplicemente, perché con la prima tecnica, si può rendere progressivamente più complesso, metallico o irriconoscibile il campionamento originale – specie giocando con gli inviluppi, nel corso della nota la qualità timbrica del segnale può diventare aggressiva o cangiante – con la seconda possibilità di modulazione d’ampiezza, si passa senza soluzione di continuità dal super tremolo (sincronizzabile) all’arricchimento timbrico sul segnale di base – ovviamente, nel caso della AM, il trattamento specie in banda audio sarà meno drastico di quello offerto dalla modulazione di frequenza.

Il livello audio dell’oscillatore modulante può essere regolato con il consueto inviluppo Ableton e la sua intonazione è definibile (tanto in modalità fissa, quanto in comportamento variabile sotto tastiera) per escursione Coarse e Fine. Ricordiamo che il volume d’uscita statico dell’oscillatore (parametro Volume) e il suo automatismo dinamico realizzato con inviluppo hanno senso timbrico nella FM e – in misura più contenuta – anche nel comportamento di AM. Se l’intonazione/frequenza del modulante scende sotto la banda audio, il meccanismo di AM si trasforma, come da dichiarazione d’intenti, in un sistema di tremolo programmabile con relativa flessibilità.

 

E’ inutile fare riferimento alle potenzialità della FM lineare applicata al materiale audio del campionamento: per qualsiasi approfondimento, meglio tornare a rileggersi le pagine scritte a proposito di Ableton Operator e, ancora più indietro nel tempo, di Native Instruments FM8.

Eventuali modulazioni d’ampiezza portate a colpi di inviluppo loopato sull’oscillatore modulante dovranno essere sincronizzate all’altrettanto eventuale drive ritmico proprio del segnale campionato. Caveat…

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La stessa Tab contiene il modulo Pitch Envelope che può essere utilizzato per controllare l’intonazione/velocità di lettura del campionamento; l’escursione del Pitch Env è calibrata per semitoni e – cosa importante – il comportamento della curva d’inviluppo è bipolare…

Non è tutto: ci sono anche i parametri generali con cui regolare Spread, Transpose, Detune, Glide/Portamento (attenzione a quest’ultimo parametro: è una prova di grande virtuosismo informatico, a prescindere dalla differenziazione Glide-mono, Portamento-poly) e Zone Shift.

 

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La Tab Filter / Global

Contiene comportamenti separati, che condividono lo stesso spazio operativo.

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Filter

Ableton Sampler può processare i campionamenti con una serie di parametri analogici relativi al filtraggio dinamico multi modo. A questo scopo, è possibile scegliere un tipo di filtraggio (i classici comportamenti low, band, high, con in più le possibilità di fare morph dinamico tra le diverse funzioni di trasferimento offerte dai comportamento Morph 12/Morph 24 e State Variable); una volta deciso con che filtro lavorare, si può agire su Cutoff e Resonance  secondo le migliori tradizioni. L’implementazione grafica del modulo permette di trascinare i due valori all’interno del grafico animato. Non male.

Come agisce il Morph? Permette di “inclinare” la curva di trasferimento del filtro, cioè la plottata del filtro, facendo fulcro attorno alla frequenza di taglio: se il musicista decide di passare dal comportamento Low Pass (via gli acuti, pendenza a destra) a quello High Pass (via le basse, pendenza a sinistra), agirà sul parametro Morph, draggando il valore di trasformazione/inclinazione richiesto. 

Il comportamento del filtro è automatizzabile attraverso Filter Envelope (ovviamente dedicato); come al solito, l’inviluppo offre tutti i tool grafici propri di Ableton per lavorare con i quattro livelli di Initial, Peak, Sustain, End, e i tre tempi di Attack, Decay, Release. E’ possibile subordinare il funzionamento al motore di Loop (condizionato o meno al BPM di sistema) e, cosa più importante, tra le due visualizzazioni di filtro e inviluppo è possibile trovare il magico parametro di Amount che permette il dosaggio dell’inviluppo nei confronti della frequenza di taglio.

 

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Shaper

Il distorsore/trattamento non lineare disponibile nel modulo di filtraggio può essere disposto prima o dopo il filtro vero e proprio; permette la scelta del tipo di trattamento (se avete già avuto a che fare con Analog e Operator, la cosa non dovrebbe spaventarvi) e – a fronte di una corretta rappresentazione grafica – garantisce la regolazione dell’Amount di funzionamento.

 

Volume

Da qui, messere, si domina il livello e l’articolazione d’uscita di Sampler. Citazioni (più o meno esatte) a parte, l’inviluppo di Volume permette di controllare la curva per cui il segnale audio è moltiplicato prima di lasciare il plug-in.

Sono disponibili le consuete procedure di automatizzazione e sensibilizzazione alla dinamica di tastiera.

Il segnale emesso dallo strumento è regolabile in posizione di Panpot e in numero di voci simultaneamente generate.

 

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La Tab Modulation

Ci sono tre LFO e un generatore d’inviluppo Aux che aspettano di essere collegati dove il musicista ritiene più opportuno intervenire con le modulazioni.

 

Aux Env

E’ un inviluppo identico a quelli visti finora, con due uscite Destination A e B selezionabili dall’utente e raggiungibili attraverso regolazioni di Amount bipolare (+/-100%).

La flessibilità del comportamento loopabile permette l’impiego tanto in modalità one shot transiente, quanto in comportamento ripetuto. Di fatto, è assimilabile ad un quarto LFO con estese funzioni di programmazione.

Tra le destinazioni, è possibile raggiungere: Sample Selector/Offset, Loop Start/Lengt, Release Loop, Pitch, Pitch Sample Only, Pitch Osc Only, Pitch Env Amount, Volume Osc, Shaper Amt, Filter Freq/Q/Morph/Env Amt, Volume, Pan, Time, LFO 1 Rate/Amt Vol/Amt Pan/Amt Filter/Amt Pitch; LFO 2 Rate/Amt A, Amt B, LFO 3 Amt A/Amt B.

 

LFO 1, 2 e 3

Ci sono sei possibili forme d’onda tra cui scegliere: sine, square, triangle, saw, ramp, sample & hold; come in tutti gli LFO di Ableton, è possibile lavorare con la frequenza espressa in Hz o “quantizzata” per valori ritmici calcolati sul BPM di sistema.

L’emissione del controllo LFO può essere subordinata ad un progressivo fade in regolato con il parametro di Attack e, a discrezione del musicista, si può decidere di forzare l’allineamento di fase sul Nota On (parametro Retrig) o su un punto liberamente scelto (parametro Offset).

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Destinazioni di modulazione per LFO 1

Può andare, con intensità indipendenti, su Volume, Filter Cutoff, Panpot, Pitch.

 

Destinazioni di modulazione per LFO 2 e 3

Fatte salve le disponibilità dei diversi LFO (un LFO “x” non può modulare se stesso…), sono le stesse previste per i due bus di modulazione già incontrati nell’inviluppo Aux.

 

Comportamenti peculiari

I due LFO 2 e 3 possono lavorare in maniera indipendente, oppure possono essere linkati tra loro per lavorare in coerenza/incoerenza stereofonica:

  • in Phase mode, i due LFO lavorano in opposizione di fase variabile (parametro Phase) e sono linkati come velocità di modulazione; se dovete “sbatacchiare” un multisample, o un layer, in punti diversi dell’arco stereofonico senza ricorrere al panpot vero e proprio (o se volete sperimentare le delizie della quadratura), questo è il parametro da approfondire;
  • in Spin mode, la velocità di un LFO è dimezzata rispetto all’altra; il risultato audio sarà un’apparente “traslazione” del valore modulante, specie se applicato in punti significativi e coerenti del percorso audio.

 

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La Tab MIDI

Come diversi altri plug-in presenti in Ableton Live, anche Sampler può essere automatizzato per le gestioni estemporanee durante la performance. La tab MIDI racchiude sette sorgenti di modulazione (Key Number, Key On Velocity, Key Off Velocity, Aftertouch, Modulation Wheel, Foot Control, Pitch Bend) assegnabili ciascuna su due bus di modulazione a destinazione selezionabile.

Ogni bus ha il proprio indice di modulazione e, in aggiunta, il Pitch Bend può essere definito per un range espresso in semitoni, fino a un massimo di +/-2 ottave.

 

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