Vermona Filter Lancet – Seconda parte
Come dicevamo ieri, Vermona Filter Lancet è un filtro analogico da tenere assolutamente sott’occhio per le grandi potenzialità e per il concentrato di opzioni che offre al musicista. Dopo esserci sciroppati la parte teorica, è il momento di vedere e ascoltare qualcosa, nella magia del canale YT di ACM.
Di Enrico Cosimi
Cliccate sulle immagini sottostanti e sappiate resistere alle inevitabili lungaggini filmiche.
Buona visione.
Prima il dovere e poi il piacere: per spremere tutte le caratteristiche da un filtro multimodo, conviene provarlo con un noise generator e verificare, con cautela, i comportamenti di sweep (cioè l’apertura della frequenza di taglio) e di resonance. Non c’è molto da divertirsi all’ascolto, ma si imparano diverse cose.
E che succede se il Filter Lancet è usato per modificare il comportamento di un sintetizzatore analogico? O, meglio ancora, se viene utilizzato sugli oscillatori di un filtro analogico – letteralmente inserendolo tra mixer e amplificatore?
L’impiego con una batteria elettronica è subordinato alla possibilità di aprire l’inviluppo grazie al lavoro dell’Envelope Follower; in base alla sensibilità impostata, sarà possibile far partire l’inviluppo solo sui transienti “maggiori” (ad esempio, cassa e rullante) o, progressivamente, rendere il circuito più sensibile fino a farlo partire su ogni nota di hihat. Come è ovvio, se si usa un filtro high pass e si inverte la polarità dell’inviluppo, si possono creare interessanti incastri ritmici.
L’accoppiata tra Filter Lancet, batteria elettronica analogica e Bassline è particolarmente interessante; il filtro agisce sulla batteria elettronica e la Bassline fornisce il groove di basso che viene fatto girare ininterrottamente – editing a parte.
…appunto.
Tags: analog, filter, Filter Lancet, Vermona
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