Verbos Multi-Envelope

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

 Un inviluppo è – per sommi capi – una traiettoria programmabile che si dipana tra tempi e livelli; può essere paragonato all’itinerario di una gita che, opportunamente progettata, parta dalla città A, raggiunga la citta B alla velocità scelta dal musicista/pilota, poi tocchi la città C, muovendosi con velocità ancora diversa e così via fino a raggiungere la destinazione finale. Come è facile immaginare, tanto la gita città per città, quanto l’inviluppo vero e proprio, assumono un senso molto diverso in base al contesto nel quale sono applicati. Un conto (per dire) è fare una gita per paesini di montagna, altro discorso è cercare di raggiungere oasi isolate all’interno di una distesa sahariana; allo stesso modo, un conto è progettare l’inviluppo che apre il filtro del nostro sintetizzatore, altro discorso è definire la traiettoria vettorializzata di spostamento lungo l’arco stereofonico.  Insomma, occorre un minimo di concentrazione.

Di Enrico Cosimi

verbos 1

Nell’evoluzione degli strumenti musicali elettronici – e, in particolarmodo, nell’evoluzione dei sintetizzatori – ci sono stati dei generatori d’inviluppo che, per facilità d’uso, per logica estrema, per eccellenza dell’idea originale, sono diventati dei veri e propri punti di riferimento per la comunità dei musicisti (basterebbe citare l’ADSR di Moog-Ussachevsky o l’AD/AR loopable di Buchla). All’interno di questo panorama, Mark Verbos ha fornito il suo personale, e sfiziosissimo, contributo con il modulo Multi-Envelope.

Ricordiamo che, per chi si fosse sintonizzato solo ora, Verbos tenda ad una reinterpretazione ragionata dei circuiti originali Buchla (più System 100 che System 200, per certi versi), integrando le prestazioni originali con una visione personale di grande fascino e funzionalità. Il tutto unito ad una costruzione robusta, un look accattivante e (purtroppo) un prezzo non proprio alla portata di tutti. Del resto, come dicono a Pratola Peligna: you pay what you got.

 

Multi-Envelope

Da questo punto di vista, il Multi-Envelope di Mark Verbos (oggetto di questa prova) è l’esempio classico: una serie di concetti storicizzati facilmente riconoscibili, ma organizzati tra loro in maniera stimolante, con un pizzico di sfida per i musicisti Euro Rack e con una realizzazione di grande fascino. Insomma: è difficile non lasciarsi conquistare dalle prestazioni di questa struttura.

Multi-Envelope riunisce due generatori d’inviluppo che hanno quattro contatori di tempo e un livello liberamente regolabili. Fin qui (a parte la piacevole sorpresa quantitativa), niente di eccessivamente esoterico. Le cose cambiano significativamente quando ci si rende conto che i contatori di tempo variano di funzione e di rapporto in base all’uscita selezionata, cioè in base al tipo di comportamento che il musicista sceglie tra quelli disponibili.

Intendiamoci: il condensatore e i regolatori sono sempre gli stessi, ma vengono apparecchiati in maniera tale da offrire simultaneamente traiettorie complesse e diversificabili; quello che non cambia mai è il funzionamento del livello di Sustain e, conseguentemente, del contatore di Release (incernierato alla transizione Gate On/Gate Off).

L’interfaccia utente è quella tradizionale Verbos, con colorazione crema, nero e rossa sapientemente alternata, slider di solido feeling per la regolazione di tempi e livello, connettori mini jack da ⅛” metallici, due trimmer per la regolazione di curvatura e una generosa dotazione di led per la segnalazione. I due inviluppi sono abbastanza simili tra loro, ma il primo riserva qualche interessante variazione operativa.

 

Comportamenti in comune

Ciascun generatore d’inviluppo è dotato di un duplice ingresso per l’innesco:

  • la porta Trigger lancia l’esecuzione dei valori programmati nei contatori e trascura il livello di Sustain eventualmente impostato dal musicista;
  • la porta Gate subordina la durata del Sustain alla persistenza – appunto – della tensione di Gate.

Solo il passaggio analogico tra Nota On e Nota Off definirà l’innesco dell’ultimo contatore di Release (cioè, nella terminologia Verbos, del contatore t4 – il quarto contatore).  In alternativa alle due tensioni di innesco, si può far partire manualmente l’inviluppo premendo il tastino mini di Manual Start. Il micro trimmer di regolazione permette di curvare arbitrariamente le transizioni altrimenti lineari; l’escursione prevista passa con continuità da lineare a logaritmico/esponenziale. Come è facile immaginare, la durata percepita dei tempi programmati non cambia di molto distorcendo le traiettorie; la loro pronuncia, invece risulterà più percussiva, con accelerazione finale o iniziale, antitetica al normale comportamento lineare.

Ciascuno dei cinque stadi, t1, t2, t3, sustain e t4, è dotato di un ingresso di controllo per la modulazione real time del proprio valore; nel caso dei contatori di tempo, si contrarrà o dilaterà la durata di transizione; nel caso del livello, se ne modulerà il valore calcolato lungo l’asse di transizione orizzontale.

Le traiettorie disponibili in comune sui due inviluppi sono:

envelope 01

  • DADsR: Delay (t1), Attack (t2), Decay (t3), Sustain, Release (t4). Dopo un segmento iniziale di Delay programmabile, la traiettoria d’inviluppo raggiunge il massimo della tensione in uscita e, successivamente, si salda (a velocità di Decay)  con il livello di Sustain programmato; al Gate Off, l’inviluppo torna al livello minimo scendendo a velocità definita con il contatore t4 di Release.

envelope 02

  • AHDsR: per certi versi più tradizionale, offre un segmento iniziale di Attack (t1), che raggiunge il massimo valore consentito dal fabbricante; la persistenza al massimo livello può essere prolungata artificialmente intervenendo sul contatore t2 di Hold. In seguito, la transizione di Decay (t3) salda il valore al livello di Sustain, per poi proseguire in modalità “normale” con il Release.

envelope 03

  • DAHR: niente Sustain per questo comportamento che attiva soltanto i quattro contatori in formato Delay iniziale, Attack Time, Hold Time, Release Time. A parte l’inversione Initial Delay/Off time, si potrebbe parlare di inviluppo trapezoide. Occhio a non dimenticare la durata definibile di transizione al massimo livello: non è un sustain artificiale, ma un vero e proprio segmento di Hold clippato al massimo valore raggiungibile.

Alla fine del segmento di Release (t4), tutti e due gli inviluppi emettono una End Pulse di lunghezza pari a 10 msec (visualizzata da un LED di segnalazione) che può essere prelevata dalla porta dedicata e collegata al Trigger Input; in questo modo, l’inviluppo inizia a “ricircolare” producendo una modulazione assimilabile alla traiettoria di un LFO particolarmente flessibile. Come è facile immaginare, la velocità complessiva, la frequenza percepita, sarà il risultato della somma dei quattro contatori t1, t2, t3 e t4.

Peculiarità del primo generatore d’inviluppo

Il primo EG, quello superiore, offre dei comportamenti unici e differenziati:

envelope 04

  • c’è una traiettoria dedicata ADAsR che funziona come un “echo envelope”. In pratica, passato il primo transiente definito da Attack (t1) e Decay (t2), si torna forzatamente a zero level per ripartire con velocità Attack 2 (ovvero il contatore t3), saldarsi al Sustain Level e poi uscire con Release (t4). Se cercate bounce e rimbalzi ritmici, questo è il vostro inviluppo.
  • I quattro contatori di tempo t1, t2, t3 e t4 dell’inviluppo superiore sfruttano altrettante uscite di gate dedicate che emettono tensione bistabile on/off. La loro apertura è determinata daila durata programmata; in questo modo, si possono concatenare o subordinare eventi diversi che si attivano durante e pertanto l’esecuzione deile singole transizioni programmabili.

 

Physical

Il modulo occupa 22 HP di larghezza, come tutte le realizzazioni di Mark Verbos è sufficientemente compatto da poter essere ospitato nello skiff più risicato; i quattro fori asolati facilitano il fissaggio sulle rails meno tranquille.

 

In uso

Per comportamenti veloci, per costruire un classico ADSR senza troppa fantasia, si può sfruttare la prima uscita DADsR ricordandosi di tenere chiuso il primo contatore t1, oppure si può ricorrere alla seconda uscita AHDsR. in questo caso, il contatore t2 di Hold permetterà – con dosaggi omeopatici – di recuperare quei classici comportamenti punch tipici dei vecchi generatori che squadravano il picco di massima ampiezza compreso tra Attack-Decay, prima di “precipitare” sul livello di Sustain. Come al solito, un dosaggio accorto dei tempi è alla base per ottenere un buon successo.

Il comportamento trapezoide DAHR può tornare utile (sacrificando, a richesta, il Delay iniziale) in tutte quelle operazioni dove sia sono necessario sagomare un transiente d’attacco (regolate il t2), un livello di staticità espresso in durata (regolate il t3) e un transiente di estinzione (regolate il t4).

Con un’accurata regolazione, il comportamento ADAsR peculiare al primo inviluppo può tornare utile per programmare raffiche di transienti iniziali: volendo rendere ancora più complesse le cose, si possono sommare insieme – servirà un sommatore lineare esterno – le due curve d’inviluppo dopo aver saldato i due circuiti sfruttando la End Pulse di uno dei due.

 

Conclusioni

Affascinante, ingegnoso, ben costruito, il Multi-Envelope di Verbos può catturare più di un utente Euro Rack che sia disposto a spendere i non pochi talleri richiesti per l’apparecchio. Il mondo è pieno di moduli Euro Rack economici, se scegliete Verbos è perchè sapete quello che volete portarvi a casa.

Tags: , ,

Leave a comment

Inserisci il numero mancante: *

ga('send', 'pageview');