Teknosign Gain – Preamplificatore microfonico

Written by Emiliano Girolami on . Posted in Gear, Recording

Teknosign () è una azienda italiana sul mercato dell’audio dal 2011. I due fondatori (Claudio Furno e Riccardo Angeletti) si conoscono, però, da molto prima. La loro esperienza spazia dalla musica in quanto tale all’elettronica professionale in senso stretto. È inevitabile, perciò, che i dispositivi in catalogo si pongano l’obiettivo di coniugare musicalità e tecnologia allo stato dell’arte.

di Emiliano Girolami

TeknosignFront

Grazie alla preziosa collaborazione di Midiware, abbiamo avuto la possibilità di passare un po’ di tempo con il doppio preamp microfonico denominato (senza sforzo eccessivo di fantasia, in verità) Gain.

 

Gain è un preamp con due canali analogici a controllo digitale. La dualità dell’approccio consente, come immaginate, di garantire musicalità delle prestazioni, riproducibilità delle configurazioni e controllo remoto. Vediamo meglio.

La parte analogica è realizzata con moderne tecnologie (si notano anche componenti SMD, per esempio) senza togliere nulla alla qualità. Ai componenti facilmente reperibili sul mercato si aggiungono (ben protetti da oscuri enclosure di resina nera) un amplificatore operazionale in classe A appositamente disegnato per lo scopo e il trasformatore d’ingresso (anch’esso frutto di progettazione e realizzazione specifiche). I due canali possono essere accoppiati. Ogni canale ha un ingresso microfonico e uno Instrument ad alta impedenza.

L’alimentazione è delegata a un box esterno estremamente robusto e pesante (buon segno).

La presenza di sistemi digitali è dichiarata da una serie di classici display a sette segmenti nei punti chiave del pannello comandi che passiamo a descrivere.

TeknosignChannel1

Per ogni canale la manopola GAIN controlla il guadagno in ingresso (da zero a 60dB a step di 5dB), Il controllo ATT consente invece una attenuazione fino a 63dB con passi di 1dB. Muovendo i controlli si sentono chiaramente i relays interni che commutano su una rete che, evidentemente, è realizzata a componenti discreti (a garanzia di un recall senza compromessi). Un plauso alla scelta dei (vecchi) display a sette segmenti perché, nella loro semplicità, si vedono senza difficoltà anche da molto lontano (cosa che può avere la sua importanza specialmente nei live – questo preamplificatore, se non ricordiamo male, ha avuto il privilegio di elaborare la voce di Vasco Rossi nel concerto del secolo a Modena Park). Completano il parco controlli quattro pulsanti a cui sono associati altrettanti LED che ne indicano l’attivazione dedicati a Phantom power (48V), Pad (20dB), selezione degli ingressi (Mic/Inst) e inversione di fase (Phase Reverse). Il controllo del livello è affidato a una striscia di dieci luminosi LED con scala che va da -21 a +6dB. Tra i due canali (disposti in modo simmetrico) sono sistemati i controlli in comune. C’è un pulsante per lo Stand By, un LED che indica lo stato di accensione, una coppia di ulteriori LED che indicano il flusso di segnale digitale (a cosa serviranno?) e un selettore, con annesso display a una cifra, per la selezione delle otto memorie disponibili per il richiamo istantaneo delle configurazioni preferite. Il supporto al recall, quindi, oltre a garantire la riproducibilità grazie all’uso di componenti discreti è impreziosito dalla possibilità di utilizzare memorie.

Ma non finisce qui. Gain è dotato anche di una porta USB con la quale (grazie a un plugin VST-AAX disponibile previa registrazione del vostro device sul sito) è possibile controllare in modo remoto (dalla DAW) tutte le funzionalità appenza descritte. I due LED ai quali accennavamo prima servono quindi a indicare il flusso di segnale digitale in ricezione (Rx) o trasmissione (Tx) da e verso il computer al quale si è collegato il preamp.

GAIN_PC_Reaper

 

In uso

Le specifiche danno una banda passante (a -3dB) che va da 3Hz a 300KHz, sufficiente a rispondere alle esigenze dell’audiofilo più incallito.

Gain si usa senza consultare il manuale. I controlli sono semplici e logicamente disposti sul pannello. La riserva di guadagno è adeguata ma non altissima. Il comportamento è estremamente lineare fino a circa 50dB. Andando oltre si nota una minima saturazione soprattutto in zona medio bassa. La risposta ai transitori (complice l’elevata banda passante) è senza compromessi. Tutto quello che arriva dal microfono lo si ritrova senza alcun cambiamento in uscita. Il suono è comunque ricco e ben rappresentato in tutte le sue componenti. Nulla è lasciato al caso e la riproducibilità delle prestazioni è garantita. Questo è un preamplificatore senza sorprese che, in mani esperte, restituisce esattamente quello che gli viene richiesto. Non ci sono generi o situazioni in cui Gain non possa essere utilizzato con soddisfazione. Il suono è buono al punto che non serve quasi elaborarlo successivamente. Il prezzo non è basso ma assolutamente in linea con sistemi analoghi di fascia professionale (che però non usufruiscono dei vantaggi del sistema digitale di controllo).

 

Vi lasciamo con un esempio audio. La song (Voglia di scrivere di E.Girolami) è registrata con una chitarra acustica ripresa con due microfoni a diaframma stretto (uno verso il dodicesimo tasto, l’altro verso il ponte). Per la voce, invece, abbiamo fatto uso di un Microtech Gefell M940 (ipercardioide a diaframma largo). Non c’è alcun tipo di editing né elaborazione dei segnali. Il riverbero è quello naturale della sala di ripresa. Ovviamente è stato usato esclusivamente il Teknosign Gain. Buon ascolto.

 

 

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