Teenage Engineering OP1. Una panoramica sul diavoletto bianco

Written by Max Vicinelli on . Posted in Gear

Di che cosa si tratta? Beh, è difficile spiegarlo in due righe poiché abbiamo a che fare con una macchina molto particolare. Cercherò quindi di aiutarvi passo dopo passo per capire l’insieme. OP1 è una tastierina dal peso di 590 gr. in alluminio pressofuso, dotata di 4 encoder e una sfilza di tasti molto solidi al tocco, ma di dimensioni contenute. Ogni potenziometro svolge svariate funzioni, dalla regolazione di inviluppo ADSR al modellare i parametri vari di sampler, lfo, eccetera.  E’ presente un piccolo display AMOLED, centro nevralgico di tutte le operazioni su macchina.

Di Max Vicinelli

Op1 pesa pochissimo, la si porta in treno, in coda nel traffico, di nascosto a cena con amici o ancora peggio con la moglie… La batteria, con una sola ricarica completa ed un utilizzo convinto, dura anche una settimana.

Detto questo, facciamo la conoscenza delle diverse sezioni operative disponibili.

Sezione Synth

Sono presenti ben 8 tipi di motori di sintesi: Cluster, Digital, Dr.Wave (8 bit), FM, Pulse, Phase, String, Synth Sampler; quest’ultimo campiona ciò che gli buttiamo dentro e lo spalma su tutta la tastiera a colpi di semi toni. Se siete curiosi di sapere fino al più piccolo dettaglio come sono state implementate le diverse tecniche, qui trovate tutti i particolari desiderati (come al solito, specie quando si tratta di apparecchi tecnologicamente complessi, vi consiglio anche di leggere il manuale operativo, disponibile in .pdf per la consultazione immediata).

Che tipo di suoni escono fuori da OP-1? Una tavolozza molto ampia di timbriche ben differenziate tra loro: bassi grassi pad caldi, suoni 8 bit giustamente grintosi, corde pizzicate con tutte le possibili variazioni, a suoni campionati, a suoni dal sapore inconfondibilmente Anni 80. Ho la fortuna di disporre di parecchi sintetizzatori, moderni e vintage, ma la semplicità di questa macchina è imbarazzante,  ci si tira fuori in un attimo ciò di cui si ha bisogno quando si componi o quando si è in studio e non si vuole/può portare un numero eccessivo di apparecchi.

Non mancano LFO e ADSR per controllare la variazione dei valori di parametro modificabili; in perfetto stile iDevice, OP-1 è dotato di accelerometro interno, che permette di convertire il movimento nello spazio della tastierina (immaginate di shakerarla come un perfetto barman…) in adeguati codici di controllo.

Sezione Drum

Nella sezione di kit factory si trova tutto e il contrario di tutto, compreso un affascinante – per perversione sonora – corredo di timbriche toys circuit bend. Nella sezione User, possiamo caricare i nostri banchi realizzati in precedenza e assemblati grazie a una utility disponibile in rete; in questo modo, si possono compilare file di drumkit che conterranno segnali audio convertiti in AIFF 24 bit richiesti da OP-1.

Nella sezione user’s, possiamo invece caricare i nostri banchi prerealizzati con l’ausilio di una utility scaricabile in rete, la quale, macinando ogni tipo di file, lo converte in aiff 24 bit per OP1. La sezione drum campiona fino a 12 secondi, potendo acquisire segnali tanto dal sintonizzatore FM interno (un modo snobisticamente elegante per dire dalla radio incorporata nell’apparecchio), quanto da ingresso di linea o attraverso microfono built-in; praticamente, il mondo (sonoro) è ai vostri piedi.

La gestione dei sample drum è bella e intuitiva: possiamo assegnare gli spezzoni audio compresi nei 12 secondi pre registrati accoppiandoli a ogni tasto della tastiera, specificando punti arbitrari di in e out, definendo la lettura forward o backward, impostando un loop… insomma, tutto quello che con i vecchi MPC di una volta era raggiungibile in mezz’ora di lavoro, qui è materia di poche decine di secondi.

Sezione sequencer

Abbiamo un Endless sequencer (cioè uno step sequencer) programmabile come più ci piace: note, pause, risoluzione da 1/4 fino a 1/32 terzinato, con cui si può decidere la progressione in avanti o indietro a seconda delle necessità.

Ma c’è anche un Tombola sequencer, graficamente assurdo – perlomeno per gli standard dei musicisti più “ordinati e alllineati”, in cui le note eseguite sono visualizzate sotto forma di palline che rimbalzano all’interno di un recinto esagonale; quando la gabbia esagonale è completamente chiusa – a fronte di una velocità di rotazione regolabile – le palline rimbalzano con inerzia e velocità indipendente per generare eventi sonori ad incastro; ma se il recinto viene aperto, cioè se le pareti dell’esagono si allontano, tra un rimbalzo e l’altro le note potrebbero uscire fuori e smettere di suonare. Insomma: un punto di incrocio tra il sequencer musicale e il videogame a colori.

Il Pattern sequencer è, a mio avviso, semplice ed efficate: è un classico sequencer con organizzazione di step in griglia: ogni nota inserita viene immediatamente allineata ed è pronta per la composizione ritmica del comportamento desiderato.

Non poteva mancare un Finger sequencer, cioè la possibilità di utilizzare ogni tasto della tastiera musicale per innescare il playback di pattern sequenziati programmati in precedenza (fino a 32 step di durata); in maniera simile ai vecchi Realtime Phrase Pattern delle tastiere Roland, si può così comporre in maniera estemporanea un arrangiamento di sequenza ottenuto assemblando in modo variabile tutti i pattern che sono pronti sotto i tasti.

Sezione registratore

Possiamo registrare quello che più ci piace su quattro tracce separate; il registratore simula in tutto e per tutto il vecchio funzionamento dei registratori analogici a bobine. Pertanto, abbiamo a corredo le forbici per tagliare, il ffw e il rew  (cioè l’avanzamento e il riavvolgimento sonorizzati), con tasti effetti dedicati a trattamenti audio bizzarri.. Due comodi tasti m1 e m2 memorizzano i settaggi di equalizzazione e volume.

Il tempo massimo di registrazione è pari a 6 minuti, passati i quali possiamo riversare il nostro lavoro all’interno di una “sezione” vinile, con tanto di lato A e lato B.

Op1 è ovviamente collegabile a MAC o PC via porta USB, attraverso la quale possiamo esportare i nostri progetti e preset precedentemente memorizzati ed importare banchi, preset eccetera. C’è a corredo una ricca sezione di effetti che comprende riverbero a molla, simulazione di stanza dalle pareti variabili, passando per la cornetta telefonica; ma c’è anche un pugile minaccioso che può prendere a pugni le frequenze indesiderate…

C’è inoltre una sezione mixer in cui regolare volume, pan, mute e solo; non manca equalizzazione master con interventi low, mid, high e un compressore generale con parametri di Drive e Release.

Conclusioni

Direi che si tratta di uno strumento di svolta, per certi versi assurdo, a volte stravagante, ma sempre divertente. Lo consiglierei tanto a chi lavora con la musica quanto a chi si voglia solo divertie: potrebbe rivelarsi utile in molte circostanze, prima in assoluto, la creatività/semplicità compositiva.

Si buttano giù idee in men che non si dica, con una semplicità sconvolgente, si salva il tutto nelle memorie interne, si trasferisce il risultato sul computer e si è pronti per continuare a giocare.  Basta avere in tasca 800 euro da spendere e uno zainetto modesto per portarsi appresso il diavoletto bianco.

 

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Comments (18)

  • Claudio Bertoncini

    |

    Oggetto pazzesco, mi è sempre piaciuto, solo che la gestione MIDI…è praticamente assente, giusto?

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    • Enrico Cosimi

      |

      beh, qualcosa puoi farci: loro lo consigliano anche come periferica di controllo!

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  • Max Vicinelli

    |

    Da oggi hanno implementato le midi remote scripts per intervenire su Ableton Live 8 con relativa semlicità. Ogni pulsante di op1 svolge preassegnate funzioni su iive.
    Inoltre esistono varie aree di op1 dedicate al mix, al performance mode, e al scene selection.

    Reply

  • knob alchemist

    |

    bellissimo…costasse la metà lo prenderei ad occhi chiusi ma 800 euri sono davvero esagerati…

    Reply

  • Giovanni

    |

    Salve,volevo innanzitutto ringraziarla per i suoi tutorial!
    Ho una domanda su come/cosa utilizzare per poter mettere a tempo in sync questa macchina (se esiste la possibilità) con un korg ms 20mini e un arturia drumbrute…premettendo che non utilizzo computer..intanto la ringrazio per il suo tempo.

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      non ricordo se ho risposto o meno, comunque la OP-1 deve essere master?

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  • Riccarsdo Rossini

    |

    Buonasera Enrico, la seguo anche su Synth cafè :)
    Volevo chiederle gentilmente se è possibile applicare i filtri in diretta su una sorgente audio esterna (senza doverli registrare prima) e volevo chiederle anche quanti loop (principalmente batteria e qualche sample) è possibile tenere all’interno della memoria (tutto questo mi sto chiedendo se possa essere usata anche per un live di 1h, lanciando pattern diversi durante la performance). Un ultima domanda è se io successivamente possa lavorare separatamente le sequenze di batteria sulla mia daw perché ho letto da qualche parte che i drums vengono esportati poi come un unico file audio.
    Grazie di cuore per l’attenzione e la disponibilità. Chiedo venia per la lunghezza del messaggio ma sembra veramente una macchina strabiliante. Un saluto

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    • Enrico Cosimi

      |

      se non ricordo male, ma è uno strumento che conosco MOLTO POCO, OP-1 ha sei minuti di recording time per il suo motore di sampler/recorder a quattro tracce. Calcolando che, in media, una kick dura poco più di 100 millisecondi, sembrerebbe esserci parecchio spazio! :-)

      ho paura, però, che i file possano uscire dallo strumento solo attraverso cavo USB e sotto forma di segmenti audio… temo non sia possibile esportare groove o quant’altro programmato a livello di midi

      Reply

  • Gianluca

    |

    Mi permetto di intervenire, a ritroso, non è possibile esportare groove ma è possibile catturare il midi out in tempo reale con una qualsiasi daw (parlando sempre di sequencer\arpeggiator interni all’op-1)

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  • Sergio

    |

    Salve sono molto interessato a questo apparecchio ma non mi è chiaro l argomento del tape recording ,4 tape recording significa che posso registrare e mettere insieme solo 4 tracce e non più di 4?

    Reply

  • Sergio

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    Su youtube seguo un canale di un ragazzo americano credo che utilizza op1 e registra molte più di 4 tracce ,forse ho frainteso il senso della parola “tracce” intendo il numero di “strumenti” che suonano simultaneamente in un determinato loop ,lascio il link di uno di questi video https://m.youtube.com/watch?v=7z4hoazra_g. Grazie per il suo tempo.

    Reply

    • Enrico Cosimi

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      non saprei; è uno strumento che non mi ha mai interessato. se hai trovato documentazione dove usano più di quattro tracce, evidentemente se ne possono usare più di quattro

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      • Sergio

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        Va bene ,grazie di tutto.

        Reply

  • cristian sava

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    giusto per curiosità, quanti suoni tiene?

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      ah saperlo…
      è uno degli apparecchi più misteriosi che esistano; la loro comunicazione è sempre impostata sull’understatement del “non detto”…

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