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Giovanotti andiamoci piano: poli timbricità ed effetti

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Poche cose come la disponibilità, simultanea o meno, di effetti hanno segnato il progresso tecnologico applicato agli strumenti musicali elettronici; dai primi limitati accoppiamenti tra sintetizzatore e short modulation (basterebbe pensare al Phaser dell’ARP Quadra) o – più in grande – al Delay dell’EMS Polysynthi) fino ad oggi, è stato un crescendo progressivo di potenza individuale e disponibilità simultanea che merita qualche riflessione.

Di Enrico Cosimi

 

04 gio 01 quadra

Era il 1978 e, nel concentrato tentativo di mantenersi a galla nonostante i progetti Centaur e Avatar, ARP Instruments lanciava sul mercato lo strumento sandwich Quadra, dotato di sezioni indipendenti Bass (mono), Poly, Lead (mono) e String. A corredo del motore di sintesi a quattro parti, con quattro suoni indipendenti, era fornito un raffinato modulatore di fase a 14 stadi che poteva essere utilizzato su una o più sezioni sonore; senza che – ovviamente – fosse possibile differenziare il trattamento applicato. Quattro parti timbriche, un effetto di phaser: fatte salve le comodità dell’internal routing, il risultato era paragonabile a quello ottenuto agganciando l’uscita dello strumento ad un qualsiasi pedalino per chitarristi…

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