Quattro chiacchiere sul suono analogico – quarta parte
E’ il momento di accennare al mixer analogico… Fintanto che si registra una sola sorgente sonora con un microfono direttamente su un sistema di acquisizione sonora, il mixer è – di fatto – quasi del tutto inutile; le cose diventano più complicate quando il numero dei microfoni (o delle sorgenti sonore) aumenta in maniera sensibile superando i due punti di ripresa facilmente collegabili agli ingressi Left/Right del registratore “tipo”.
Di Enrico Cosimi
Compito principale del mixer è garantire la possibilità di dosare in maniera accurata i segnali provenienti da più sorgenti sonore, siano esse riprese con microfoni o direttamente desunte da segnali di linea. Da questo punto di vista, il mixer più semplice ipotizzabile è paragonabile ad una semplice scatola che presenta da una parte un numero x di ingressi e dall’altra una sola uscita: se per ciascun ingresso è disponibile un controllo di volume indipendente, il mixer può già funzionare, mettendo l’utente nella condizione di dosare secondo le proprie necessità i diversi segnali collegati all’apparecchio.