Sontronics STC-3X pack

Trevor Coley ha presentato la prima linea di microfoni al NAMM del 2005. L’idea  che lo ha spinto a creare il brand Sontronics è quella di realizzare device di alta qualità ad un prezzo ragionevole. La tecnica è quella, ormai consolidata, di progettare in casa (UK) e costruire altrove (Cina). Dal 2005 sono stati fatti molti passi avanti e adesso Sontronics è una azienda consolidata e riconosciuta a livello internazionale con una linea di prodotti adatta a tutte le esigenze e, come promesso, a prezzi molto abbordabili.

di Emiliano Girolami

Oggetto di questo test è il microfono a condensatore STC-3X venduto in bundle con una sospensione elastica, un filtro antipop, un cavo XLR e una custodia morbida.

Il microfono è a diaframma largo e doppia capsula, questo rende possibile gestire i pattern di ripresa che sono tre: cardioide, omni e a figura di otto. La risposta in frequenza copre l’intera banda audio con una enfasi delle frequenze medio alte (tra 2 e 10 Khz) e una attenuazione che procede gradualmente sotto i 30Hz. La sensibilità è di 16mV/Pa (@1000Hz), il rumore si ferma a 18dBA e la SPL arriva a 120dB (@1000Hz).

È presente un HPF con frequenza di taglio a 75Hz o a 150Hz e un pad con attenuazione regolabile tra 0dB, -10dB e -20dB. Il circuito di preamplificazione è a stato solido e il microfono richiede, naturalmente, l’alimentazione phantom a 48V. Le funzionalità ci sono tutte e, dall’aspetto esteriore, il microfono è affidabile e robusto.

La sospensione elastica è abbastanza ingombrante ma solida. È dotata anche di un meccanismo per sostenere il filtro antipop. Quest’ultimo, realizzato con una membrana in nylon, è molto bello e funzionale. La custodia è utile a proteggere il microfono dalla polvere e da urti non troppo energici (trattare con attenzione) e il cavo (5m) è di qualità standard.

Assemblando il tutto si ottiene un sistema abbastanza pesante (il microfono da solo pesa 640g) da usare con aste robuste e ben bilanciate. La funzionalità è buona a parte una certa macchinosità necessaria per regolare l’anti pop. Va dato atto ai progettisti che sembra abbiano voluto disegnare un sistema che costringe l’utente ad operare con le giuste distanze.

La prova

Colleghiamo il microfono a un preamplificatore Focusrite ISA e cominciamo ad ascoltare variando strumento, pattern e posizione. Il suono è chiaro, ricco di dettagli e con una buona risposta in tutti i casi. L’enfasi sulle medio alte (aiutata anche dal comportamento tipico del preamp) è comoda per esaltare i dettagli di voci maschili, strumenti acustici, ambienti e percussioni. I pattern polari sono funzionali e si comportano come previsto con effetto prossimità per il cardioide e leggero calo di volume con l’omni. Al confronto con microfoni dal prezzo simile STC-3X non sfigura affatto, anzi. Salendo con la qualità degli oggetti confrontati c’è una minore capacità di focalizzare la sorgente (ma il prezzo degli oggetti del confronto è da tre a cinque volte superiore). Questo aspetto non è necessariamente un difetto soprattutto se l’utente è ancora in fase di apprendimento. Il suono è pulito e rispettoso della realtà ma può essere colorato con un uso adeguato di outboard. La ripresa con un Neve 1073LB mette in evidenza proprio le caratteristiche di quest’ultimo grazie a un segnale in ingresso preciso e affidabile.

Il bundle si trova sul mercato intorno ai 300€. Ci sembra un ottimo primo acquisto per chi sta mettendo in piedi il suo home studio o il giusto complemento per studi avviati che abbiamo necessità di espandere il proprio parco microfoni senza spendere cifre esorbitanti. Ottimo sulle voci, le percussioni, le chitarre acustiche e come microfono d’ambiente/overhead. Buono per tutto il resto. Un acquisto del quale difficilmente vi pentirete.

Vi lasciamo con alcuni sample audio (la song, No more noise, è di E.Girolami).

Vox

AcoGtr

FullMix