Mutable Instruments Warps
Dopo molto tempo, finalmente è arrivato l’ultimo nato in casa Mutable Instruments. Il modulo Warps incarna diversi algoritmi di trattamento che permettono l’uso combinato di due segnali (portante e modulante) o di un segnale esterno con le capacità autonome di sintesi previste nel modulo stesso.
Come al solito per M.I., l’implementazione è di gran classe, la scelta e la disponibilità dei controlli è logica ed elegante.
Di Enrico Cosimi
Non è un segreto che Oliver Gillet sfrutti pesantemente le comodità del digitale per ricarrozzare in formato Euro Rack prestazioni difficilmente irraggiungibili: Warps non fa eccezione e lavora con un processore Cortex-M4 ARM con internal processing a 32 bit virgola fluttuante, a 576 kHz (che scendono a 32 kHz con l’algoritmo di vocoder); la conversione AD/DA è a 16 bit con SR a 96 kHz; come al solito, il modulo è open source e hackerabile. L’ingombro di pannello è pari a 10 HP, il consumo elettrico richiesto è 110 mA sul ramo +12V e 5mA sul ramo -12V.
Cosa offre l’apparecchio? E’ presto detto.
Il modulo in breve
Warps offre morphing continuo tra sette algoritmi genericamente riconducibili alla “modulazione incrociata”: crossfade, cross folding, digital modeling della ring modulation analogica a diodi, ring modulation digitale, XOR modulation per bit, octaver/comparator, vocoder a 20 bande.
Perchè un vocoder in mezzo alle modulazioni ad anello? Perchè anche il vocoder basa il proprio funzionamento sulla disponibilità simultanea di due segnali in configurazione portante/modulante; in questo modo, grazie alla comodità del digitale – e alla lungimiranza del progettista – dentro Warps c’è anche il vocoder. Non male…
Il grosso manopolone ALGORITHM permette, con continuità, di passare da un trattamento all’altro; la retroilluminazione cambia di colore progressivamente, – e già solo questo potrebbe vendere il modulo ad un certo tipo di utenza. In base alla selezione operata per il funzionamento, Warps combina e/o prende in considerazione due segnali esterni o un segnale esterno e un segnale interno appositamente generato. Nel secondo caso, la sintesi residente funziona come Carrier, mentre il segnale esterno superstite continua a funzionare come Modulator.
Ovviamente, ci sono due ingressi audio per Carrier e Modulator; tutti e due sono dotati di LEVEL regolabile da pannello o attraverso tensione CV; quando si usa come Carrier l’oscillatore interno (c’è un apposito interruttore INT.OSC), l’attenuatore di livello viene riciclato come gestore della frequenza.
I due parametri principali (ALGORITHM e TIMBRE) posseggono un controllo ciascuno di pannello e, in maniera semplice, possono essere gestiti a distanza attraverso tensione di controllo non attenuabile.
Oltre all’uscita principale del modulo (che propone il risultato della combinazione algoritmica di segnale 1 per segnale 2), è disponibile l’uscita AUX, che fornisce il segnale dell’oscillatore interno (quando questo è abilitato dall’utente) o la somma di portante e modulante.
Gli algoritmi
Sono disposti per offrire, lungo la corsa del controllo di selezione, un comportamento progressivamente più denso dal punto di vista timbrico. In questo modo, sono disponibili:
- Crossfade. E’ la dissolvenza incrociata tra i due segnali audio Carrier e Modulator. Con TIMBRE si definisce il bilanciamento tra le due sorgenti.
- Crossfolding. Dopo aver sommato Carrier e Modulator, il circuito produce una piccola quantità di cross-modulation per arricchire il contenuto armonico e, con TIMBRE, si governa l’intervento della sezione Wavefolder/Distortion.
- Diode Ring Modulation. E’ il classico trattamento A+B e A-B applicato alle armoniche presenti nei segnali portante e modulante. TIMBRE incrementa il guadagno sul livello, simulando il classico clipping dei diodi di analogica memoria.
- Digital Ring Modulation. Realizza la Ring Modulation riproducendo la moltiplicazione tra portante e modulante nel dominio digitale; diversamente aggressivo rispetto al precedente, l’algoritmo è ispirato al trattamento ottenibile attraverso componente AD633. TIMBRE offre gain boost e, conseguentemente, soft clipping.
- XOR Modulation. I segnali portante e modulante sono convertiti numericamente a 16 bit e il risultato è combinato XOR bit per bit. Con TIMBRE, si decide quali bit vengono processati XOR.
- Comparison and Rectification. Si rimpiazza la porzione negativa del segnale portante usando i dati del modulante; se il valore assoluto del portante è più grande del valore assoluto del modulante, si porta in uscita il segnale modulante. Con TIMBRE, si controlla il morph tra i trattamenti.
- Vocoder (tre gusti diversi). Venti bande di analisi, e altrettante di sintesi, generate attraverso filtri a terzi d’ottava con slope a 48 dB. Il controllo TIMBRE altera la corrispondenza dei collegamenti tra bande d’analisi e sintesi, traslando verso l’alto o verso il basso le caratteristiche timbriche del segnale generato. Le tre versioni di vocoder disponibili sono differenziate per progressivo incremento nel release time applicato agli envelope followers di analisi; quando il controllo raggiunge l’estrema posizione oraria, il segnale modulante viene congelato.
Cosa produce l’oscillatore interno? La risposta più corretta è: dipende. In base all’algoritmo selezionato, può essere comodo/utile lavorare con forme d’onda semplici (nei trattamenti riconducibili alla ring mod, ad esempio) o con segnali più complessi (ad esempio nel vocoder). In questo modo, la scelta della forma d’onda è automatizzata in relazione al comportamento selezionato con il comando ALGORITHM, passando in rassegna sinusoide, triangolare, rampa, impulsiva, noise.
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