Moog Moogerfooger CP-251 Control Processor

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Il coltellino svizzero della sintesi modulare non è una novità, ma il suo valore pratico e le possibilità d’impiego sono così elevate che è sempre salutare recuperarne le funzioni riparlandone a posteriori… Il Moogerfooger CP-251 é un control processor, ovvero un apparecchio il cui unico scopo nella vita è fornire trattamenti di modifica funzionale a segnali audio e/o di controllo collegati ai suoi numerosi ingressi; l’adesione incondizionata allo standard elettrico e – per molti versi – meccanico della famiglia (non solo)  Moogerfooger ne garantisce l’integrazione all’interno di network modulari che solo apparentemente possono risultare limitati al mondo 5U legato ai jack ¼”, ma che – realisticamente – può essere esteso anche alla galassia dei produttori Euro Rack. In tutti i casi, una corrente è una corrente è una corrente…

Di Enrico Cosimi

Qual’è la filosofia di fondo? All’interno del normale funzionamento di un sintetizzatore analogico, si ha a che fare con Control Voltage (CV, per gli amici), ovvero tensioni di controllo, che intervengono sui valori parametrici dei circuiti cui sono applicate; modificando la consistenza delle tensioni di controllo, si altera il tipo di risultato ottenibile a destinazione; il che non è poco.

Per tradizione, le più comuni modifiche possibili sul CV sono attinenti a: somma/offset, sottrazione, moltiplicazione, inversione, quantizzazione, integrazione;  con l’unica eccezione della quantizzazione, nei confronti della quale il CP-251 non ha appigli, per tutto il resto l’apparecchio è in grado di risolvere i problemi del musicista; con l’aggiunta di un pratico LFO interno che produce simultaneamente onda triangolare e quadra ed un noise generator che emette rumore bianco.

L’apparecchio gestisce principalmente tre tipi di segnale:

  • CV di controllo generate esternamente, contenute nel range previsto di +/- 5 Volt e modificabili dai circuiti di bordo prima di essere applicate ai punti sensibili del sintetizzatore;
  • segnali audio che possono essere attenuati o processati in diverso modo;
  • tensioni di controllo generate direttamente dal CP-251 e scalate (prima di essere nuovamente processate nel CP…) attraverso foot controller esterni; le uscite “di tensione” sono distinte dalle altre per il dado di colore rosso (nelle vecchie versioni hardware) o nel colletto di colore bianco (nelle versioni più recenti).

 

Somma, sottrazione, inversione, offset

La sezione Four Input Monitor del CP-251 permette di sommare tra loro quattro segnali (audio, con minor efficacia, o di controllo) applicando loro interventi diversi:

  • gli ingressi 1 e 2 sono dotati di attenuatore unipolare, con cui si può variare la quantità di segnale passante; gli ingressi 3 e 4 sono non attenuati e possono quindi essere usati per segnali che – in un modo o nell’altro – non devono essere alterati quantitativamente nelle procedure di mixaggio. Facendo un esempio facile facile, dovendo sommare un vibrato prodotto da LFO triangolare al normale voltaggio di tastiera, si collegherà la Keyboard CV Out a uno dei due ingressi non processati (garantendone l’integrità) e si collegherà il segnale modulante del LFO ad uno dei due ingressi processati; in questo modo, è possibile dosare la quantità di vibrato richiesta sulla intonazione della tastiera (che rimarrà perfettamente equabile).
  • grazie al generatore di Offset incorporato nella struttura di mixaggio, si può sommare o sottrarre una tensione di +/- 5 Volt all’insieme dei segnali processati; sempre con l’esempio di cui sopra  (e con le dovute cautele), la somma di Keyboard CV non attenuato e LFO triangolare attenuato potrebbe essere trasposta bidirezionalmente d’ottava applicando all’insieme dei due segnali un offset di tensione positiva (1 ottava in più per ogni Volt impartito) o negativa (1 ottava in meno per ogni Volt impartito).
  • L’insieme dei quattro segnali più l’offset deciso dal musicista è dosabile attraverso il controllo Master generale di uscita; il risultato è disponibile tanto con polarità normale che in versione negata/invertita, alla connessione – Out. Ricordiamo, se ce ne fosse bisogno, che sommare due segnali di polarità inversa equivale a sottrarre un segnale all’altro…

 

Attenuazione e inversione

Due canali, identici tra loro, di Attenuator bipolare permettono la scalatura dei segnali passanti (audio o CV) e la loro eventuale inversione in un range compreso tra +5 e-5 Volt. Non sarebbe stato male, a costo di rendere un pochino più complicato il sistema, prevedere un doppia normalizzazione per ingresso e uscita dei canali Attenuator; get the picture: con la normalizzazione sull’input, lo stesso segnale è simultaneamente presente ai due ingressi di canale e, previa attenuazione indipendente, può essere reso disponibile in quantità e polarità diverse. Altra picture: con la normalizzazione delle uscite, i due segnali attenuai sono sommati internamente e disponibili in coppia su un’unica uscita.

E’ possibile consolarsi pensando che la prima condizione (normalizzazione delle uscite) si ottiene agevolmente sfruttando il Multiple a quattro vie disponibile nello strumento e la seconda condizione (normalizzazione di somma sulle uscite) è raggiungibile sacrificando il Four Way Mixer interno. A qualcosa bisogna pur rinunciare…

Integrazione

Per integrazione, si intende la capacità (analogica attraverso filtri low pass blandi, numerica attraverso interpolazione lineare) di rimpinzare l’eventuale differenza quantitativa tra due valori non contigui creando una serie il più possibile densa di valori intermedi di collegamento. Nella pratica più semplice, integrando le tensioni di controllo prodotte da una tastiera C1 C2 (cioè un salto di ottava tra un do e l’altro…), si otterrà un portamento più o meno prolungato nel tempo e proporzionale all’energia del trattamento d’integrazione.

Anche se diversi fabbricanti identificano – con una minima punta di snob – i loro LAG Generator/Portamento Generator con la sigla integrator, è molto più facile trovare su un pannello comandi la scritta “portamento” o “glide”, piuttosto che la più esoterica indicazione d’integrazione… Nel caso del CP-251, il LAG permette di processare il segnale di controllo passante (non necessariamente la tensione di tastiera: potrebbe trattarsi anche di un’onda quadra a bassa frequenza che abbia bisogno di una smussatina prima di essere applicata alla gestione di un panpot…) dosando la quantità d’integrazione in maniera indipendente per gli intervalli di tipo positivo (cioè da un valore verso un valore più alto) e negativo (cioè da un valore verso un valore più basso). Non male.

 

Generazione

L’oscillatore a bassa frequenza incorporato (per gli amici LFO-Low Frequency Oscillator…) produce simultaneamente onde triangolari e quadra con range pari a +/-2.5 Volt; la frequenza può raggiunger4 i 50 Hz, ma può essere accresciuta bidirezionalmente inviando al modulo una tensione di controllo esterna; ancora una volta, ad ogni volt ricevuto corrisponderà un salto di ottava. Cosa controllare con il modulo LFO? Tutto quello che ci passa per la testa, tenendo presente, come al solito in un ambiente di costruzione modulare, che le modulazioni assumono significato alla destinazione, cioè lo stesso segnale può essere diversamente contestualizzato. Un’onda triangolare di controllo produrrà vibrato se applicata alla frequenza di un oscillatore, variazioni armonico timbriche se collegata alla simmetria di un’onda quadra o alla cutoff frequency di un filtro, tremolo se applicato al guadagno di un amplificatore, spostamenti spaziali se applicato al panpot… La fantasia (e la struttura che si utilizza) sono gli unici limiti.

Oltre al modulo LFO, l’altro controllo generato da CP-251 è quello prodotto dal Noise Generator, utile sia per le sue qualità audio (ad esempio per imitare fenomeni naturali con il Little Phatty o con altri strumenti privi di rumore), sia per conferire imprevedibile turbolenza al segnale prodotto da strutture esterne; da non sottovalutare, infine, la sua naturale vocazione ad agire come serbatoio di frequenze da sottoporre all’azione del Sample & Hold (vedi oltre).

 

Latching

Con il termine latch, si identifica la capacità di trattenere, memorizzare, prolungare arbitrariamente un valore ricevuto; nello specifico, il circuito di Sample & Hold disponibile nel CP-251 prevede la possibilità di campionare (sample) un qualsiasi segnale audio o di controllo collegato all’ingresso, realizzando l’operazione con una densità/frequenza corrispondente alla frequenza/densità d’impulsi di clock ricevuti all’ingresso Trig; i valori così catturati sono disponibili in versione “naturalmente prolungata” all’uscita Out 1 o lievemente integrata/smussata all’uscita Out 2. In questo modo, è possibile produrre treni di valori più o meno imprevedibili, di grande charme, utili per controllare parametri chiave del circuito di sintesi. Per risparmiare almeno un patch cord, l’uscita square wave del modulo LFO è internamente normalizzata all’ingresso Trig del modulo Sample & Hold; un secondo patch cord può essere risparmiato quando il musicista scopre che – …indovina un poco? – l’uscita del Noise Generator è patchata all’ingresso Signal In del Sample & Hold.

Multiples

Come la ciabatta per le spine nei confronti della tensione 220 V prelevata dalla spina a muro, il Multiple fornisce tre copie conformi di qualsiasi segnale collegato al suo ingresso. In questo modo, banalmente, è possibile sdoppiare un segnale audio per impegnare i due canali di un eventuale processore dual mono, o mandare la stessa sorgente di modulazione in due punti diversi del circuito (magari, potendo contare su attenuazioni/polarità differenziabili a destinazione).

 

Gestione della tensione TRS

CP-251 può scalare attraverso foot control esterni tensioni generate interamente; in questo modo, uno o più pedali collegati all’apparecchio diventano facilmente integrabili nel sistema di sintesi/controllo. La struttura del modulo prevede la possibilità di collegare foot pedal direttamente a:

  • ingresso Attenuator 1 e Attenuator 2; per scalare, invertire o negare il controllo a pedale;
  • ingresso Pedal In nel modulo LFO; per controllare le variazioni di frequenza;
  • ingressi 1 e 3 (il primo processabile/attenuabile, il secondo non attenuato) del Four Way Mixer;
  • ingresso 1 del Multiple; per triplicare la disponibilità di un eventuale controllo a pedale;
  • ingresso Signal In e ingresso Trig/Clock In del modulo Sample & Hold.

 

Alimentazione

A differenza dei (brutti) tempi andati, ora il CP-251 è fornito con alimentatore 9V in dotazione: sono quelle belle notizie che, dopo aver aperto l’imballo, ti cambiano la giornata in bello!

 

Conclusioni

CP-251 torna utile in talmente tante situazioni (per rendere meno staticamente ciclico il chorus del MF-108M, per modulare altri pedali, per controllare meglio i segnali emessi da uno step sequencer…) che, una volta entrato nel parco macchine di un musicista analogico, letteralmente non se ne può fare a meno. Ancora una volta, scusare se è poco.

 

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