Make Noise Soundhack tELHARMONIC – prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Miracolosamente giunti in possesso prestato (esaltante figura giuridica…) grazie alla cortesia di Mario Bianco, eccoci pronti ad approfondire il funzionamento e le caratteristiche del nuovo modulo Make Noise tELHARMONIC (scritto tutto alto, con l’iniziale bassa). Il modulo rappresenta l’ennesimo episodio di felice collaborazione tra Toni Roland e Tom Erbe, rispettivamente boss di Make Noise e Soundhack e, come nei precedenti Echophon, Phonogene, Erbeverb, si sente e si apprezza la sottile commistione tra controllo analogico su generazione digitale.

Di Enrico Cosimi

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Ancora una volta, è interessante notare come il mondo Euro Rack stia sempre più allargando confini e rendendo obsolete vecchie definizioni concettuali che volevano severamente separati strutture analogiche e strutture digitali: oggi, tutto fa brodo purchè il risultato sia interessante, musicalmente stimolante e creativo. Non è vantaggio da poco.

Biechi dati pratici

tELHARMONIC assorbe 145 mA dal +12V, 15 mA dal -12V; non ha bisogno del +5V ed occupa 14 HP di ingombro frontale; la profondità del modulo è ridottissima; tELHARMONIC è una costruzione skiff friendly. Come ormai vezzo nelle ultime realizzazioni Make Noise, compare l’impiego di finestrelle retro illuminate a LED per dare plastica visualizzazione al funzionamento del circuito  rendere immediatamente evidente la deviazione d’intonazione, la modulazione o l’intervallo di detune. Grazie alle variazioni di colore e di intensità, l’occhio gode e il musicista si esalta.

Perché, per come, per quando

tELHARMONIC è un modulo multi tecnica di sintesi, cioè è stato sviluppato per fornire in ambiente Euro Rack timbriche ottenibili principalmente attraverso tecniche non così diffuse: Additive Harmonic Synthesis, Noise Synthesis e Phase Modulation Synthesis. Spendiamo qualche carattere ASCII per verificare alcune cose.

Il nome del modulo è ispirato alla Telharmonic Hall, la sala da concerti che ospitava il Dynamophone – conosciuto anche come Telharmonium di Taddheus Cahill – la prima grande struttura di diffusione della musica elettronica, con il primo grande strumento dedicato. Il lettore interessato sarà facilmente in grado di reperire notizie su questo colosso appartenente all’inizio dello scorso secolo. 

La Additive Harmonic Synthesis è la costruzione di timbriche complesse ottenute attraverso somma di sinusoidi semplici. Chiaramente, l’implementazione accademica della sintesi additiva prevede per ciascuna armonica la possibilità di definire (staticamente e dinamicamente) frequenza, ampiezza e fase. Nel tELHARMONIC (come in decine di altre implementazioni commerciali), le cose sono molto più semplici e gestibili. Comunque, ci sono 24 armoniche generate internamente e s-bilanciabili attraverso Centroid e Flux. 

La Noise Synthesis fa riferimento alle sperimentazioni di James Tenney nel 1961 (Analog #1 Noise Study), con la generazione di filtraggi parametrici sul rumore (regolabili in cut/boost, ampiezza dell’intervento e frequenza centrale). Anche in questo caso, nei confronti delle 15 strutture parallele messe in piedi da Tenney, tELHARMONIC sempifica molto le cose, rendendole facilmente integrabili all’interno di un sistema “umanamente affrontabile”. La generazione è limitata a due bande di rumore indipendenti controllabili in ampiezza (da singola frequenza a fascia orizzontale di rumore vero e proprio)

La Phase Modulation è stata diffusa da Casio con la vecchia serie CZ, offrendo un meccanismo timbricamente potente, ma di economica gestione, molto simile alla FM commercializzata da Yamaha che, trasportata nel dominio del tempo rispetto al dominio della frequenza, risulta priva di sgradevoli effetti collaterali nelle condizioni di feedback modulation. Il motore implementato dentro tELHARMONIC sfrutta tre sinusoidi per ciascuna voce, in configurazione due modulanti su singolo portante; le tre sinusoidi sono agganciate in fase.

Struttura di funzionamento

Come è facile immaginare, dovendo svolgere tre compiti timbrici diversi (ciascuno con la propria uscita audio separata), occorre fare i conti con i comandi di pannello e con le interazioni che lo stesso comando può innescare all’interno dei tre modi timbrici.

Diciamo subito che i parametri Tonic, Interval e Degree agiscono indifferentemente sui tre algoritmi; i parametri Centroid, Flux e Harmonic Lock agiscono in maniera differenziata in ciascuno dei tre algoritmi. Tutto sta nel capire a cosa corrispondano i singoli controlli.

Pannello comandi

tELHARMONIC offre – lo accennavamo in precedenza – tre uscite audio indipendenti per le tre sezioni di generazione timbrica; N Out, H Out e P Out emettono i segnali di Noise, Harmonic e Phase Synthesis. L’ingresso di Gate (con LED di segnalazione) e di FM IN influenzano il comportamento complessivo del modulo.

Noise Synthesis

L’algoritmo è monofonico; prevede il controllo d’intonazione attraverso le manopole Tonic e Degree, mentre la banda d’intervento può essere regolata in ampiezza con il comando Flux. il Noise non risponde a Interval, Centroid e Harmonic Lock.

Harmonic Syntesis

L’algoritmo è polifonico a tre voci. L’intonazione di riferimento è regolata con le maonopole Tonic e Degree; la spaziatura – la distanza – tra le diverse armoniche è gestita attraveso Interval e Degree. I comandi Flux, Centroid e Harmonic Lock agiscono sul risultato timbrico finale.

Phase Modulation Synthesis

L’algoritmo è polifonico a tre voci. La frequenza di riferimento è definita da Tonic e Degree. La spaziatura tra le diverse armoniche e il rapporto tra le tre voci è impostato con Interval e Degree. Il comando Flux interviene con polarità invertita rispetto alla Harmonic Synthesis; H-Lock  è disabilitato.

I parametri

Superata la fase dei pupazzetti, con i moduli Make Noise occorre fare i conti con le nomenclature dei parametri: quando si mette a disposizione del musicista un sistema non banale di generazione, inevitabilmente, anche i termini di riferimento diventano non banali.

Tonic

Definisce l’intonazione “di partenza”, delle tre voci Harmonic e delle tre voci Phase in un range pari a 6 ottave. L’intonazione è gestibile con una tensione esterna ricevuta alla porta di controllo omonima (funziona in modalità 1V/Oct non quantizzata, per il controllo da parte di tastiere o di altri generatori). Può essere considerato il controllo principale d’intonazione, simile a quelli immediatamente riconoscibil nel DPO o nel più piccolo STO.

Interval

Sposta l’intervallo creato dalle tre voci Harmonic o Pulse Modulation in rapporto alla frequenza di base stabilita con Tonic. Le tre voci possono coincidere in unisono, aprirsi per terze, quinte o ottave rispetto ad un valore centrale. L’intervallo è regolabile da pannello o controllabile a distanza attraverso tensione inviata all’ingresso dedicato; c’è un attenuatore bipolare (un attenuverter, come è moda definirlo oggi…) con il quale processare il segnale di controllo.

Degree

Permette di definire l’offset di frequenza (pari a due ottave) applicato con la maschera di quantizzazione sull’intonazione desiderata; anche in questo caso, il parametro può essere controllato da tensione CV applicata alla porta dedicata e processata attraverso attenuverter.  Il parametro è disattivato solo quando il modulo riceve una tensione di gate alla porta…

D-Gate In

Normalmente aperto, può essere chiuso per alternare ritmicamente la definizione o meno della variazione d’intonazione desiderata; è simile ad un Track & Hold, permettendo di alternare comportamenti che variano in maniera fluida a congelamenti di valore trattenuti dalla tensione di gate. Attenzione! C’è anche un (Degree) Gate Out che entra un funzione ogni volta che il parametro cambia di valore significativo. 

Centroid

Controllabile in tensione scalabile attraverso attenuverter, oltre che attraverso il parametro di pannello, Centroid agisce in maniera differente su due dei tre motori di sintesi. Non agisce sul Noise; definisce il rapporto di Phase Modulation e definisce il comportamento di modulazione sulle armoniche generate.

Harmonic Lock

Permette di congelare una o più armoniche selezionate con il comando Centroid tenendole ferme e al riparo dalle altre modulazioni. Il comando può essere innescato con il bottone presente sul pannello frontale del modulo o attraverso tensione di gate inviata alla porta apposita.

Flux

Anche in questo caso, il parametro assume significati diversi in base all’algoritmo di sintesi. Con il Noise, Flux definisce l’energia attorno a una frequenza fondamentale. Con Harmonic Synthesis, toglie energia alle armoniche non selezionate da Centroid, permettendo di equalizzare diversamente il timbro generato. Con Phase Modulation, definisce l’indice di modulazione – mentre il rapporto di modulazione è impostato attraverso Centroid. L’andamento del parametro è invertito nei confronti di N e H; in questo modo, la complessità di P è in direzione inversa rispetto a quelle degli altri due meccanismi timbrici.

FM In

E’ un ingresso di modulazione di frequenza, utile tanto per controlli di intonazione, che per ricevere modulazioni in banda sub audio o direttamente audio. In quest’ultimo caso, la produzione di armoniche collaterali può raggiungere interessanti densità timbriche.

La prossima volta, vedremo di ascoltare qualcosa.

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