Audio Mastering di Igor Vasiliev 

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software

In un’epoca di costante espansione per l’ambiente IOS, non possono mancare le applicazioni destinate al master delle tracce audio, in modo da poter portare avanti le proprie produzioni audio complete facendo letteralmente a meno del computer.

di Attilio De Simone

01

Audio Mastering di Igor Vasiliev è l’applicazione dedicata a questo tipo di funzione: impiegare un pacchetto di effetti dedicati alla masterizzazione dei propri lavori musicali. Sicuramente fonte di ispirazione è iZotope Ozone, il plugin per computer che offre una serie di effetti che si impiegano per ottimizzare il suono di un brano rendendolo fruibile dall’ascoltatore medio.


Con il passaggio alla versione 2, Audio Mastering aggiorna l’elaborazione audo a 32-bit , questa miglioria consente una lavorazione approfondita.

01

Addentriamoci immediatamente nel software e notiamo che le schermate di lavoro sono molto precise e ben ordinate. Il primo ambiente di lavoro è destinato all’equalizzazione (Equalizer),

Partendo da sinistra abbiamo i controlli di regolazione del volume del segnale in ingresso. La sezione centrale è destinata all’equalizzatore parametrico a 5 bande. Con le dita possiamo modificare intensità e frequenza di ognuna delle bande (esiste anche la possibilità di disattivare una o più bande). Il livello di controllo è ottimo ed è possibile realizzare alcune curve di equalizzazione abbastanza complesse.
L’altra caratteristica eccellente di questa pagina è il monitoraggio dello spettro in tempo reale. Sono disponibili quattro modalità di monitoraggio selezionabili tramite i quattro pulsanti nella parte superiore del display EQ; Off, In, EQ e Out. Le modalità permettono di visualizzare lo spettro in diverse fasi del trattamento.

02

Nella pagina Imaging abbiamo le sezioni Harmonic Saturator, Stereo Imaging e Maximizer. Qui troviamo le impostazioni di crossover selezionabili per la frequenza nella sezione Imaging Stereo.

03

Nell’ultima sezione operativa troviamo la compressione, denominata Dynamics. I parametri con cui lavorare sono quelli classici di un compressore multi-banda, per lavorare con la compressione di differenti bande di frequenza al massimo dettaglio.
I compressori multi-banda hanno bisogno di maggiore cpu per lavorare e sono più difficili da impostare, ma dopo un po’ di esperienza si sarà in grado di ottenre il meglio da questo algoritmo.

Audio Mastering consente di catturare un’istantanea basata sullo spettro di frequenza e garantisce anche la parità di volume nelle comparazioni A / B.

Concludendo: Audio Mastering è sicuramente un effetto essenziale per tutti i musicisti che lavorano in ambito ios. Gli algoritmi lavorano molto bene e per rendersi conto del valore di un’applicazione del genere basta vedere su ambiente pc o mac quanto costa una suite di plugin dedicati come quelli iZotope. La curva di apprendimento è abbastanza rapida e muoversi tra i comandi sarà molto semplice. Nella sezione Settings sono disponibili molte configurazioni dedicate a varie tipologie di generi musicali. Quindi è possibile partire da una configurazione preimpostata adattando i preset sulle esigenze dei nostri brani.

 

Per ulteriori informazioni…

 

Trackback from your site.

Comments (6)

  • frabb

    |

    tutto molto bello ma mi domando: esiste davvero qualcuno sulla Terra o nei mondi vicini che usa un aggeggio simile per fare un master “serio” di un pezzo? Perchè se mi dicono che il risultato è “professional grade quality” non capisco perchè si buttino tante migliaia di euro in compressori, equalizzatori, processori etc…. Personalmente inizio a non sopportare più nemmeno le waves e compagnia, e quelle costicchiano già qualcosa di più di 12 euro… Voglio dire, in pratica a cosa serve una suite di mastering che sta su un i-coso? Finchè è un effetto o qualcosa che guadagna dalla praticità del supporto (meglio portarsi in giro un i-coso che un pc con tutti i suoi cavetti svolazzanti) ok, ma qui mi suona come mettere una suite di editing video su un cellulare e dire “potete farci interstellar andate tranquilli professional grade quality”….
    Dove sto sbagliando?
    Ciao e grazie per i tuoi articoli che sono sempre precisissimi su tutto.

    Reply

    • Attilio De Simone

      |

      Secondo me sta sbagliando approccio e devi prendere le cose per ciò che sono. Con pochi euro ti porti a casa un’applicazione che ti garantisce un risultato notevole che qualche anno fa riuscivi ad ottenere possedendo uno studio di registrazione e fior di apparecchiature. con pochi soldi riesci a realizzare in casa un prodotto dal suono credibile che in passato non avresti mai ottenuto. Nessuno dice che si può ottenere un risultato paragonabile a quello di tanti hardware che costano qualche migliaio di euro, sarebbe stupido solo pensarlo. Ma permettimi di dire che in questo momento sviluppare un progetto musicale su un ipad e masterizzarlo sullo stesso ipad con un risultato soddisfacente (e sicuramente qualcuno con queste app ci tirerà fuori qualche prodotto discografico di successo prima o poi) è una comodità notevole, in termini di trasportabilità, peso, praticità e costo. d’altra parte discutere di apparecchiature di migliaia di euro quando oramai pochissimi sono in grado di vivere di musica e quindi di possedere strumentazioni di un certo valore, è anche una visione non correttissima, e qui mi spiego meglio. Io ho poco più di 40 anni, quando ero ragazzo (quanto al massimo il computer serviva per pilotare gli strumenti midi) c’era il musicista professionista che aveva la sua strumentazione focalizzata prevalentemente sul suo strumento e su qualche effetto, il professionista di solito non aveva nemmeno apparecchiature del valore di qualche milione di lire per registrare e masterizzare, al massimo aveva un otto o un sedici tracce (che pure costavano non poco) che usava per le demo. Se il demo doveva diventare un prodotto commerciale, si andava in studio, che costava qualche centinaia di migliaia di lire all’ora e che disponeva di costose strumentazioni professionali per la registrazione, il missaggio e la masterizzazione. Non parliamo poi degli hobbisti e degli studenti per i quali già un effetto di un certo costo era inarrivabile e diventava oggetto di sogni erotici notturni. Oggi ci sono tante possibilità, in homerecording con dei software è possibile ottenere risultati professionali. C’è la possibilità di scegliere. Io se devo spendere dei soldi per gli hardware preferisco farlo per i sintetizzatori affidando ai software una serie di compiti. Si sentirà pure una differenza ma per me conta il progetto musicale nel suo insieme e vuoi mettere la praticità di mettersi a letto al buio con le cuffie e fare delle prove di master? Il mio approccio sarà pure sbagliato, non sarò un purista, ma mi ricordo chi ero una ventina di anni e tutto quello che non riuscivo a fare a casa perchè certe apparecchiature erano accessibili solo a chi era un professionista. Diciamo che ho imparato ad accontentarmi. Un discorso a parte meriterebbe la differenza di prezzo tra le app e i software, ma comincia ad essere troppo lungo.

      Reply

      • Attilio De Simone

        |

        Quello che vedo attualmente è che lo,studio professionale non si usa più per le registrazioni. Ci sto abbastanza negli studi per poter dire che ormai quasi tutti si presentano con le tracce già registrate e che lo studio viene impiegato per il mix e il mastering, tutte le altre fasi si sviluppano prevalentemente in home recording, a meno che non ci sia una produzione che paga perchè vuole gestire tutto il prodotto dall’inizio alla fine (ma dove esistono più produzioni così?). Personalmente, ho un lavoro che con la musica non c’entra nulla, la musica fa parte della mia quotidianità e cerco di mantenere un approccio professionale, ma i miei progetti li porto avanti a casa in autonomia. Non credo che valga la pena spendere dei soldi per produrmi della musica che poi ascolto solo io e qualche altra decina di persone che per caso mi ascoltano su soundcloud. Inoltre a 42 anni sarei uno stupido se ambissi, in Italia e in questo contesto, ad una produzione professionale da parte di una casa discografica. Dico questo pur avendo una sufficiente attività live e confrontandomi spesso con altri musicisti sia in sala prove che in studio di registrazione. Le mie idee me le porto avanti a casa e mi va bene così. Per un ragazzo può essere diverso, ma a 42 anni certe ambizioni non ci sono più, si guarda la realtà dei fatti e si capisce che non vale la pena bruciare dei soldi così, se (se….) ho dei soldi da spendere, lo faccio nei synth. Le mie autoproduzioni non saranno perfette, ma credo che si capisca comunque il senso di ogni singolo progetto. E questo mi basta. Circa la deriva di sistemi di questo tipo, non lo so, alla fine ognuno è un essere umano differente, ci sono sempre state persone che si sono lasciate sopraffare dagli strumenti tecnici a disposizione e persone che hanno utilizzato attivamente le macchine (non parlo solo dell’ambito musicale). Le più grandi composizioni della storia della musica sono sempre state realizzate da singoli individui che, seduti su un tavolino con carta pentagrammata al lume di candela o con il proprio strumento e un registratore, hanno creato qualcosa. Alla fine si tratta solo di macchine, hardware o software che siano, dietro di esse c’è sempre l’idea (quando c’è) di un uomo. se la musica intesa come arte attraversa una fase di crisi, ciò mi sembra collegato a fattori indipendenti dai mezzi tecnologici impiegati. ma qui il discorso si farebbe troppo lungo e sarebbe off topic. Le innovazioni tecnologiche ci sono sempre state, bisogna utilizzarle con intelligenza. quando dal clavicembalo e dal fortepiano si passò al pianoforte (strumento molto più espressivo, completo e potente in termini di potenza del volume) molti musicisti sostennero che il pianoforte avrebbe rappresentato la fine della musica, e invece non è stato così.

        Reply

        • synthy

          |

          il commento è finito il rigo sopra, doveva essere qui.
          ti appoggio in tutto fratello, l’hai detto bene e semplicemente e mi piace che hai marcato il concetto che dietro alla macchin a qualunque sia c’è sempre l’essere umano.

          Reply

  • synthy

    |

    ti appoggio in tutto fratello, l’hai detto bene e semplicemente e mi piace che hai marcato il concetto che dietro alla macchin a qualunque sia c’è sempre l’essere umano.

    Reply

  • frabb

    |

    sembra che il sistema di wordpress si sia mangiato un pezzo di questa interessante discussione….

    Reply

Leave a comment

Inserisci il numero mancante: *

ga('send', 'pageview');