Bologna Violenta. Cenni biografici e perseveranze discografiche

Written by Paolino Canzoneri on . Posted in Events

Trevigiano di origine, Nicola Manzan nasce nel 1976 in una Italia stretta nella morsa del terrorismo rosso e nero alle prese con una malsana e violenta follia giovanile che segnerà il futuro del paese. La musica si insinua nel suo dna e sceglie cosi di abbracciare studi assidui che lo porteranno a diplomarsi in violino e diventare polistrumentista e membro di molte band nazionali ed internazionali. Si dovrà attendere il 2006 per la nascita del suo primo album come one man band assoluto dal nome Bologna Violenta che dimostrerà da subito la sua forte inclinazione per musica “estrema”, quasi senza melodia, ritmata im modo fitto e ossessivo coperta da riff imponenti di chitarra hardcore e sintentizzatori “come se non ci fosse un domani”.

Di Paolino Canzoneri

bo vi

Il tema dell’album, anch’esso in tono con il suo sound forte e violento, è ispirato al poliziesco cinematografico italiano degli anni 70 intriso di banditismo, rapine, inseguimenti e scontri a fuoco continui e sangue nelle strade cittadine. Quattro anni dopo per l’etichetta “Bar La Muerte” esce il secondo lavoro dal titolo “Il nuovissimo mondo” che mostra evidenti segni di un forte cambiamento per la presenza copiosa di effetti e campionamenti “estirpati” dalla cinematografia d’ogni genere e arrangiati con estrema perizia in un insieme di atmosfere surreali interrotte e “sepolte” da improvvise esplosioni sonore che dimostrano come uno stile inedito, definito e molto personale si stava facendo strada nel panorama musicale italiano.

E’ il 2012 l’anno in cui Bologna Violenta esce per la terza volta con un nuovo album dal titolo “Utopie e piccole soddisfazioni” ma stavolta per la Wallace Records e Dischi Bervisti. Ennesimo album coraggioso composto da ben ventuno tracce in cui convivono, si intrecciano e si violentano musica classica e noise puro. Il quarto album dal titolo “Uno Bianca” uscito nel 2014 invece getta le basi per un nuovo cambiamento importante. E’ l’album che espande e allarga il volume dei suoi ammiratori perchè riesce ad arrivare oltre le “sfere transennate” della cosiddetta “nicchia”. L’album racconta in modo serio e senza alcuna ironia il capitolo doloroso e angosciante della banda della Uno bianca che sconvolse Bologna dal 1987 al 1994 con efferati delitti di civili, innocenti e agenti delle forze dell’ordine. L’album è nato da una precisa esperienza personale di Nicola Manzan risalente all’anno 2003. A pochi giorni dal suo trasferimento nel capoluogo emiliano, Manzan, si recò nel quartiere Pilastro dove furono barbaramente massacrati tre Carabinieri dalla banda della Uno Bianca. Questo triste episodio ha suggerito l’idea di provare ad “analizzare musicalmente” la violenza e l’efferatezza della cronaca nera e provare cosi a farla diventare espressione e colonna sonora in un tutta la sua gravità e angoscia. Uno spunto che per tutta la durata della registrazione dell’album ha coinvolto emotivamente Manzan ma che ha permesso il parto di un capolavoro musicale di enorme rilievo. Le collaborazioni di Manzan con artisti di alto calibro come Baustelle, Fast Animals and Slow Kids non si fanno attendere e il suo progetto viene considerato e trattato come materia d’esame nel corso dell’evento “Arte Digitale” all’accademia di Belle Arti di Venezia sede di esecuzione del progetto “The Sound of…” dove i brani di ben quaranta discografie vengono fatti suonare all’unisono simutaneamente. Nel 2015 il progetto Bologna Violenta diventa un duo grazie all’arrivo di Alessandro Vagnoni che dal vivo suona la batteria e in studio diversi strumenti. Il duo nel 2016 compone e registra l’album dal titolo “Discordia”. Ennesimo album riuscito, presenta delle novità come la lunghezza maggiore dei brani rispetto la media cortissima dei precedenti album e la musica è suonata con un massiccio impiego di strumentazione rispetto a prima.

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